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ESCLUSIVA TMW - Cavagnis: "Svolta urgente, ma si lasci lavorare Gravina"

di Stefano Sica
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"Ho ricevuto nelle settimane scorse due proposte per assumere l'incarico di responsabile del settore giovanile. Vedremo da qui fino a fine stagione cosa succederà. Magari con la chiusura del mercato molte società inizieranno a pianificare l'annata successiva. Tuttavia nel mio percorso professionale, come osservatore e direttore sportivo, mi è sempre piaciuto viaggiare per conoscere realtà diverse dai campionati italiani. Parlo tre lingue, inglese, francese e spagnolo, e questo mi ha permesso di instaurare rapporti profondi con società estere. In questo anno a mezzo ho avuto la possibilità di visionare da vicino molte gare in Croazia, Slovenia, Serbia, Austria e Ungheria, relative sia alle prime squadre sia ai vivai. Insomma, ho approfondito molto l'aspetto dello scouting internazionale, In questi campionati il talento c'è, come la voglia di arrivare". Potrebbe tornare presto in pista Alberto Cavagnis, direttore sportivo già collaboratore di Venezia, Vicenza e Pordenone. Per lui anche un'esperienza nel settore giovanile dell'Udinese che ha lo ha lanciato nel panorama dello scouting. Col dirigente veneziano abbiamo fatto il punto anche sul momento vissuto dalle squadre venete nei rispettivi campionati e, più in generale, dal calcio italiano, in previsione del Consiglio Federale di domani.

A proposito di scouting, secondo lei in Italia il talento sta davvero emergendo?
"Certo, ma il nostro problema risiede spesso nella paura di rischiare. Ed è un timore che dobbiamo rimuovere. Mancini è apprezzabile perché non ha questa paura, nonostante la nostra nazionale venga da anni difficili. Se un giovane ha buone qualità unite ad un aspetto caratteriale forte, deve avere fiducia. Ovviamente ci vogliono le giuste misure, non è che dobbiamo bruciare i ragazzi pur di farli giocare. Gli obiettivi delle società sono importanti, ma possono convivere con questa filosofia operativa".

Cosa prevede per il Consiglio Federale di domani?
"Io credo che il presidente Gravina abbia le idee molto chiare. E debba lavorare in tranquillità, senza cadere vittima di veti o ricorsi. Poi si giudicherà il suo operato. Ovviamente è assurdo che si siano stravolti i regolamenti poco prima che iniziassero i campionati. Non è stato dato un segno di professionalità e di compattezza nelle varie componenti federali. In C è fondamentale la rigidità nei controlli societari. Occorre adottare normative che rendano questi accertamenti più efficaci. Se un club non è in grado di garantire serietà e sostenibilità, è giusto che faccia un passo indietro. In tal senso mi si consenta di menzionare il presidente del Mestre, Stefano Serena, il quale, trovandosi in questa situazione, ha preferito rinunciare ai professionisti garantendo però la continuità del club. In B, molti presidenti hanno pensato che un torneo a 19 squadre assicurasse equità a livello organizzativo e finanziario. E' un discorso che comprendo, ma che deve essere affrontato nelle dovute tempistiche. E coinvolgendo le tre Leghe. Se non si metterà un freno a tutto questo, le persone perderanno il piacere di venire allo stadio in quanto avranno la percezione di assistere ad uno spettacolo artefatto".

La vicepresidente vicaria della Lega Pro, Cristiana Capotondi, ha anticipato che forse si porrà la parola fine all'esperimento dell'Under 23.
"Senza un obiettivo ben preciso, le seconde squadre non hanno alcuna utilità. Senza un traguardo di lungo respiro, può essere un progetto fallimentare. A quel punto meglio tornare ad una C classica, anche ridotta ma sana, e nella quale i club si sottopongano a controlli più serrati. Dobbiamo tornare ad un principio di regolarità dei campionati".

In B il Verona si ferma ma il Cittadella si mantiene sempre su livelli competitivi.
"Ho visto spesso il Cittadella e mi sono sempre divertito. E' un piacere veder giocare questa squadra al calcio. Fanno cose semplici ma efficaci, giocano sempre con spensieratezza. Hanno anche gli interpreti giusti per farlo. Poi è chiaro che, quando provi ad imporre la tua filosofia, ti capita di perdere le partite. Ma ogni anno riescono a mantenersi ad alti livelli perché hanno una struttura societaria semplice e sana. C'è un progetto solido che va avanti. Il Cittadella meriterebbe di coronare davvero il sogno della serie A. Hanno anche qualche elemento già pronto per la massima serie, penso ad Amedeo Benedetti, un esterno sinistro del '91 che sa difendere ed attaccare con eguale disinvoltura. E poi Andrea Schenetti, anche lui un attaccante del '91 di buona qualità. Il Verona, nonostante il pari, ha tutte le possibilità di arrivare fino in fondo. Logico che la pressione sia diversa ma c'è tutto per farcela. Serve solo maggiore continuità".

Come ha visto il derby Venezia-Padova?
"Non è stata una bellissima partita. Venezia ben messo in campo, Padova più timoroso che poi è uscito nella ripresa. Il Venezia è una realtà importante che sta facendo un campionato in linea con quanto ci si aspettava. Semmai l'anno scorso sono andati oltre ogni aspettativa. Ma la dirigenza merita un plauso: è un progetto interessante che va avanti e che è legato anche allo stadio. Il Padova ha avuto delle difficoltà ma ha condotto un buon mercato e forse arriverà qualcun altro. La società ha fatto tanti sacrifici e la squadra ha secondo me le carte in regola per salvarsi".

Pordenone ormai lanciato verso la vittoria del campionato?
"Intanto vanno fatti i complimenti al presidente che con competenza e tenacia ha creato una società modello. Oggi si raccoglie quanto seminato in passato. Il Pordenone lavora bene sia come prima squadra sia come settore giovanile. Anche questa è una realtà sana, che serve alla serie B perché fa bene al movimento. Poi è chiaro che non è fatto ancora nulla, la strada è lunga ma il sogno si può realizzare".

Il Vicenza poteva fare di più?
"Qualcosa in più me l'aspettavo anche io. Magari molti giocatori si sono scontrati con una realtà nuova, diversa da quella di Bassano. Quello può aver pesato su alcuni singoli. Ma la squadra ha individualità importanti e non credo che resterà nell'anonimato".

Che movimenti possiamo aspettarci?
"Il Padova si è già mosso in modo importante anche se qualcos'altro lo farà. Il Venezia non credo che aggiungerà qualcuno dopo Mazan, a meno che non ci sia un'uscita. Il Cittadella ha già una rosa completa, impreziosita da Moncini. Anche in C non vedo grossi stravolgimenti nelle venete".

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