Menù Notizie

Raciti: “Avere la Juventus Next Gen nel Girone C è uno stimolo in più per tutti”

di Sebastian Donzella
per Tuttoc.com
Paolo Baratto/Grigionline.com
Paolo Baratto/Grigionline.com

L’allenatore Ezio Raciti è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione A Tutta C, per parlare del futuro del Messina e non solo.

Che ne pensa del momento del Messina, ora molto legato alle novità societarie?
“Sembra che questa sia la volta buona, entro il 5 Luglio dovrebbe avvenire il cambio di proprietà. Non so che tipo di investimenti vorrà fare la nuova società, ma fare una squadra competitiva per i primi posti sarà difficile. Del resto ci sono squadre come Avellino, Benevento, Trapani e Catania. Il Messina però ha la potenzialità per poter fare bene”.

Che ne pensa della Juventus Next Gen nel Girone C?
“Sicuramente avere la Juventus è uno stimolo in più per tutti. Ci sono già tanti giovani interessati nel Girone C, io lo vedo come un fattore positivo”.

Si aspettava così presto la composizione dei gironi?
“Negli scorsi anni c’erano state più società in difficoltà, mentre quest’anno è capitato solo all’Ancona, della quale mi dispiaccio molto. Il movimento pare però che nel complesso si stia adattando. Credo però che ci sia ancora uno step tra Serie B e Serie C, sia per organizzazione che per livello”.

Si aspettava l’epilogo che si è visto ai play-off?
“I play-off li vince spesso chi sta meglio di gambe e più leggero di testa. Squadre come Catania, Avellino, Benevento e Foggia hanno reso sotto le aspettative; le pressioni si sono sentite di più magari rispetto alla Carrarese”.

C’è un giovane che l’ha impressionata maggiormente?
“Castellini del Catania, da 2003 era già capitano. È un ragazzo carismatico e che per gamba e per struttura può già fare delle categorie superiori”.

Cosa si aspetta dal prossimo Girone C?
“Sarà da tenere sotto controllo il Taranto, che in panchina avrà ancora lo stratega Eziolino Capuano, ma poi ogni anno c’è sempre la sorpresa come la Juve Stabia dell’ultima stagione. Ad ogni modo diranno la loro anche Trapani, Catania, Avellino e Benevento”.

Chiudendo con un punto generale dopo il fallimento dell’Italia, serve più attenzione e cura nei settori giovali?
“Spesso alcuni allenatori delle giovanili si improvvisano i tecnici, ma non tutti sono preparati. Io è dal 1990 che ho una scuola calcio a Catania e ora ho sessanta o settanta ragazzi che giocano in squadre professionistiche, come i fratelli Carboni di cui conosciamo la carriera che stanno facendo”.


Altre notizie Serie C
Giovedì 4 Luglio 2024