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Rimini e Latina, i nuovi loghi non piacciono: le curve prendono posizione

di Matteo Ferri
per Tuttoc.com
Angelo Palmas
Angelo Palmas

Separate da 450 chilometri e dislocate in due gironi diversi, Latina e Rimini scoprono di avere qualcosa in comune: la protesta dei gruppi organizzati delle due tifoserie. Sia i pontini che i romagnoli, nei giorni scorsi, hanno presentato il nuovo logo scatenando fin da subito l'ira social dei propri sostenitori, sia per la realizzazione degli stemmi che per le modalità con cui sono stati scelti, senza coinvolgere i tifosi. E così, a stretto giro di posta, sia la Curva Nord nerazzurra che la Curva Est biancorossa hanno diffuso comunicati durissimi nei confronti delle società: "Dopo l'ennesimo atto di menefreghismo nei confronti della piazza, dopo aver mandato giù tanti atteggiamenti da parte di una società incompetente, dopo aver provato nonostante tutto ciò  a fare fronte comune con quest'ultima per metterla nelle condizioni di operare nel massimo della tranquillità, possiamo dire veramente di esserci rotti il cazzo di queste mancanze assolute di rispetto" si legge nel comunicato dei supporter pontini, che annunciano la contestazione a oltranza: "Dopo questa ennesima presa per il culo comunichiamo che da parte di tutta la curva ci sarà la totale chiusura di ogni tipo di rapporto  con l'attuale società. Da oggi inizierà una contestazione(che la società si è voluta procurare a tutti i costi) che non si limiterà a gli slogan ma diventerà una tortura per voi. Siamo pronti a ripartire dal nulla così come abbiamo fatto altre cento volte, ma la dignità non c'è la calpesterà mai nessuno.
Avete superato ogni limite e ora dovete sparire dalla nostra città. FAMIGLIA TERRACCIANO FUORI DAL LATINA CALCIO!"

Parole simili anche da Rimini, dove la Curva Est ha convocato una riunione per questa sera, alle 18:30, sotto la tribuna centrale in Piazzale del Popolo: "Chi ha confidenza con la piazza a Rimini sa che il simbolo della squadra, che rappresenta la città, è parecchio amato, molti se lo portano quotidianamente impresso sulla maglia o sulla pelle. Per cambiarlo (cosa delicata, di cui peraltro non è che se ne senta la necessità), non serve un video da “templari” piuttosto un paio di cose attuali: guadagnarsi la fiducia col lavoro nel tempo e soprattutto proporre un cambiamento esteticamente migliorativo. Se sulla prima siamo sulla giusta strada ma è ancora presto per dirlo, sulla seconda buio completo. Insomma Rimini non merita uno stemma che neanche in terza categoria, graficamente non all’altezza. Speravamo di svegliarci stamattina convinti che quello vissuto ieri sera all’improvviso fosse solo un brutto scherzo. Se a mente fredda possiamo capire la buona fede del tentativo, dobbiamo comunque dire che il risultato è pessimo. Quindi dopo questa caduta di stile ci aspettiamo che la società si renda conto del malessere generato, che sicuramente non gli giova, e faccia un passo indietro. Poi per evitare ulteriori pastrocchi, soluzioni ce ne sono: rivolgetevi a qualcuno di competente, proponete un contest pubblico o magari prima di aprire il sipario la prossima volta chiedete un parere alla tifoseria. In caso invece abbiate già fatto il materiale con questo logo insulso riterremmo la cosa molto grave". 


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