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Caracciolo: “Vogliamo alzare l’asticella a Lumezzane. Pesce rimarrà in dirigenza”

di Redazione TC
per Tuttoc.com
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Durante l'appuntamento odierno con 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il presidente del Lumezzane Andrea Caracciolo. Queste le sue parole.

Come si sta trovando in questo nuovo ruolo?
“Sono in una società molto seria, tre anni fa eravamo in Eccellenza. Siamo cresciuti tanto dentro e fuori dal campo, abbiamo iniziato dei progetti per aiutare la comunità e vogliamo essere un punto di riferimento per tutta Lumezzane”.

Come va giudicata la stagione appena conclusa?
“Sicuramente siamo partiti con l’obiettivo di mantenere la categoria, ci siamo ritrovati noni a pari punti con la settima. Abbiamo giocato bene il playoff, abbiamo preso dei pali e siamo stati sfortunati. Ci avrebbe fatto molto piacere giocare altre due o quattro partite, ma va bene comunque così”.

Quale sarà il passaggio successivo?
“Noi vogliamo alzare l’asticella, ma questo non significa puntare subito alla Serie B ma crescere a livello societario. Vogliamo fare le cose per bene, poi sono convinto che arriveranno anche i risultati. Siamo però ancora troppo giovani come società per avere certe ambizioni”.

Che playoff si aspetta?
“Vedo dei playoff che diventeranno spettacolari perché ci sono squadre di categoria superiore come Padova e Vicenza che entreranno a breve. Quando si entrerà nella fase nazionale ci saranno altre squadre fortissime, saranno playoff seguiti da tanti appassionati e saranno bellissimi”.

Per Simone Pesce si aprono le porte per un nuovo ruolo al Lumezzane?
“Simone ha un accordo con questa società, entrerà nella dirigenza dopo il ritiro abbiamo già delle idee sul ruolo che ricoprirà, ma ci vorrà ancora una settimana per comunicare tutto. Colgo l’occasione per fare i complimenti a Simone per la carriera che ha avuto”.

Cosa si può fare per migliorare la valorizzazione dei giovani in C?
“Il discorso è molto ampio. Zola ho avuto il piacere di ascoltarlo nelle riunioni organizzate a Firenze e ho avuto ottime sensazioni. Quello che vogliamo fare qui a Lumezzane è cercare di costruire delle strutture adatte e avere degli istruttori adatti per il settore giovanile. Potrei prendere giocatori, spendere soldi e vincere il campionato. Il progetto però parte dalle strutture e dalle persone giuste, servono elementi in grado di trasmettere l’educazione calcistica, non solo la tattica ma anche la tecnica. È un percorso che ha bisogno di tempo, bisogna essere lungimiranti. Il settore giovanile non è come la prima squadra”.

Si aspettava questo percorso del Mantova e questi risultati per mister Possanzini?
“Parlo di Possanzini e ha sicuramente un’esperienza importante, prima alla primavera del Brescia poi seguendo De Zerbi. Di ritorno in Italia a Brescia già si diceva che fosse forte, poi a Mantova ha avuto la fortuna di trovare i giocatori giusti e ha dato un’identità forte alla sua squadra. Il Mantova aveva un’idea di gioco e l’autostima è cresciuta con i risultati. Hanno fatto un campionato straordinario e Possanzini è uno degli allenatori moderni e giovani che giustamente viene seguito da tanti”.

Qual è il suo parere sulle seconde squadre?
“È un percorso sicuramente importante per i top club che hanno la possibilità di seguire i loro giovani. Per le piccole società è penalizzante perché prima i giovani delle grandi squadre potevano venire a giocare in società come il Lumezzane, per noi dunque diventa più complicato. Secondo me a noi piccole società questo discorso può penalizzare, poi si può andare avanti anche così”.


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