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Viterbese remuntanda salvezza grazie all’amico di Higuain. Iemmello come Andreotti. Nuovo Mantova: niente distrazioni da Verona...

di Nicolò Schira
per Tuttoc.com
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Miracolo a Viterbo. Non è il remake del celebre film di Vittorio De Sica, ma ci assomiglia molto. Data per spacciata da molti e in caduta libera qualche mese fa, alla fine la Viterbese l’ha sfangata ribaltando nella gara di ritorno lo 0-1 dell’andata a Fermo. Un risultato che ha permesso ai laziali di guadagnarsi la permanenza nella terza serie del calcio italiano. Gran merito della remuntada in classifica(26 punti in 18 gare nel girone di ritorno) porta la firma del direttore sportivo Mariano Fernandez, svezzato da Columella e Spadafora a Matera, che non ha sbagliato un colpo dal suo arrivo in inverno al capezzale di una squadra in crisi. Era il 28 dicembre: per il patron Romano, col senno di poi, si può dire che sia stato meglio di un regalo di Natale. Una compagine quella della Tuscia rivoltata come un calzino: 8 acquisti (tra cui Mungo, Semenzato, Fumagalli, Bianchimano e Polidori)) e ben 11 cessioni nel mese di gennaio per ridisegnare l’organico. Missione compiuta. In campo, quando faceva il difensore centrale, era un brutto cliente per le punte avversarie: ruvido e roccioso, uno di quelli che tartassava i centravanti e non lasciava passare un pallone. Da dirigente invece è diventato molto più fantasioso, scovando giocatori spesso e volentieri reduci da annate deludenti. Segnale di come l’occhio da talent scout l’abbia sviluppato bene. Chissà se pescherà anche il nuovo Higuain, lui che del Pipita è grande amico ed è stato l’ombra-consigliere durante il primo anno del goleador alla Juve. Intanto si gode l’impresa targata Viterbese e proverà a crescere ulteriormente: con l’ambizione di fare più strada dietro la scrivania di quella fatta sul rettangolo verde (l’apice fu il Torino in B). Magari iniziando la stagione dall’inizio, i sogni di gloria potrebbero diventare (anche) realtà...

“Palla a Pietro e ci abbracciamo”. Potrebbe diventare questo lo slogan dei tifosi del Catanzaro che stanno scoprendo quanto i top player facciano la differenza. E il Pietro in questione, che di cognome fa Iemmello, in questa categoria sposta decisamente gli equilibri. E pure tanto. Uno che - anche in una serata in cui spreca un calcio di rigore - mette a segno una doppietta che vale come un’ipoteca sulle semifinali Playoff per i giallorossi. Attaccante micidiale se messo nelle condizioni giuste e supportato dall’ambiente: allo Zar serve sentirsi importante e al centro del progetto. Quando è stato così, i gol sono arrivati. Da Vercelli a Foggia passando per Sassuolo e Benevento. In tutte le categorie la sua storia è stata questa. A distanza di mesi e settimane di polemiche, dubbi e interrogativi c’è solo una certezza: uno come Iemmello logora chi non ce l’ha. D’altronde cosa meglio di un gol in campo fa rima col potere del celebre aforisma andreottiano...

Infine sta entrando nel vivo il valzer panchine: una delle mosse più interessanti potrebbe farla il Mantova che cerca un allenatore emergente che abbini il bel gioco alla valorizzazione dei giovani. Prende quota la pista Nicola Corrent, protagonista di grandi annate alla guida della Primavera del Verona. In alternativa Bruno Caneo artefice dell’exploit Turris. Il segnale di come il patron Maurizio Setti (nonostante le distrazioni del Verona) sia pienamente focalizzato per riportare i virgiliani in zona Playoff...


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