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Fermana-Triestina, l'alabarda sfida la pareggite: le probabili formazioni

di Niccolò Anfosso
per Tuttoc.com
Federico Gaetano
Federico Gaetano

Tornare indietro nel tempo non è un superpotere a disposizione, riscrivere un nuovo presente è il paradigma che serve per rimarginare ogni ferita e sistemare in soffitta i rimpianti di quel che sarebbe potuto essere ma non è stato. I piani d’assalto sono tristemente evaporati in corso d’opera, e il sentiero che conduce alla promozione diretta, ad un certo punto, da Trieste, l’hanno visto allontanarsi sempre di più. In questo 2021 che sa di odissea vera e propria, e può perfino dolentemente trasformarsi in disfatta tecnica, s’è manifestata la dea bendata, che ha voltato senza indugio le spalle alla Triestina e l’ha lasciata lì, tra sospiri e sostanziose dosi di delusione e incompiutezza, a leccarsi le ferite, presentandogli un conto salato tra occasioni fallite e incapacità di reagire alle difficoltà per agganciarsi al nobil vagone del raggruppamento. Ma Pillon non demorde, a lui spetta il compito di risollevare il moto d’orgoglio modificando un canovaccio fin qui deludente per le ambizioni della piazza, tagliando le scene che s’intravedono in quell’immaginario collettivo che profuma di pessimismo cosmico. Perché a volte basta un pomeriggio alle porte di primavera per rovesciare le sensazioni di tutta una stagione, un pomeriggio che la Triestina vuole sfruttare per riprendersi la scena, evocando la continuità tanto inseguita e mai del tutto acquisita, visto l’andamento intermittente che ha trasformato la parola promozione in un tabù inesplorato. La trasferta di Fermo rappresenta un incastro col futuro che s’infila nell’ambizione d’afferrare i play off nella miglior posizione possibile, una prova di maturità per uscire da una situazione di stallo con indicazioni tendenti all’ottimismo. E per ritrovarsi alla fine del percorso con in mano ancora i segni della speranza.

QUI FERMANA. La zona play off è un mondo lontano e vicino allo stesso tempo. Essere nella terra di mezzo può rivelarsi un privilegio per ritrovare la connessione delle idee dopo il ko di Arezzo e soprattutto per capire in quale direzione orientare lo sprint conclusivo. Ma galleggiare nel limbo di chi non ha più tanto da chiedere al campionato può frenare la marcia verso l’alto: ecco perché Cornacchini chiede ai suoi di sprigionare segnali di battaglia rimettendosi in moto senza esitazioni: “La razionalità fa parte delle nostre linee guida - spiega il tecnico - l’avversario ha grande blasone e un organico di livello superiore con nomi di di prestigio”. Al fianco di Manetta c'è Manzi al centro della retroguardia, Graziano in cabina di regia, Neglia largo a sinistra e Cais sotto punta dietro a Cremona. 

QUI TRIESTINA. Annusa il pericolo Pillon, che fa della prudenza e della cautela gli attrezzi del mestiere, sapendo d’essere di fronte ad un’occasione da cogliere con decisione: “Dobbiamo adattarci alla lotta provando a tirar fuori il massimo da questa insidiosa trasferta”. Nella buona e cattiva sorte c’è la ferma volontà di cambiare passo: assente Paulinho, sulla trequarti agirà Sarno, pronto ad innescare le incursioni di Gomez e la presenza fisica di Litteri. 

Fermana (4-4-2): Ginestra; Mosti, Manetta, Manzi, Mordini; Grossi, Urbinati, Graziano, Neglia; Cremona, Cais. A disp. Massolo, Colombo, Sperotto, Rossoni, Fabris, Iotti, Kasa, Grbac, D'Anna, Palmieri. All. Cornacchini.

Triestina (4-3-1-2): Offredi; Lepore, Capela, Lambrughi, Lopez; Calvano, Giorico, Procaccio; Sarno; Gomez, Litteri. A disp. Valentini, De Luca, Rapisarda, Tartaglia, Ligi, Brivio, Palmucci, Maracchi, Rizzo, Granoche, Mensah. All. Pillon.

Arbitro: Federico Longo di Paola (Roberto Fraggetta di Catania e Carmelo De Pasquale di Barcellona Pozzo di Gotto). IV uomo: Michele Giordano di Novara.


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Venerdì 29 Marzo 2024