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A Livorno è l'ennesima giornata campale. I soci sono chiamati all'aumento del capitale per evitare guai maggiori. Ma le spaccature sono lontane dall'essere sanate

di Tommaso Maschio
per Tuttoc.com
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Ci risiamo, quella che si apre oggi è l’ennesima – e si spera ultima - giornata campale in casa Livorno. Un club che da quando l’ex patron Aldo Spinelli ha fatto un passo indietro (mantenendo comunque il 10%) non ha più avuto pace con le porte girevoli in dirigenza e una guerra intestina fra i vari soci che non ha fatto altro che peggiorare la situazione, già non rosea dopo la retrocessione, del club con giocatori prima ceduto e poi rientrati (vedi Di Gennaro), altri persi a zero e altri ancora rimasti, ma che sono sul punto di mettere in mora la società e liberarsi a causa del ritardo nei pagamenti degli stipendi.

Dicevamo che sarà una giornata campale, e per questo motivo l’editoriale che state leggendo potrebbe già essere scaduto, perché andrà in scena una nuova assemblea dei soci che dovrebbe dare il via a quell’aumento di capitale necessario per pagare gli stipendi (arriverà comunque una penalizzazione) e dare un futuro più tranquillo e solido al club labronico. Usiamo il condizionale perché se da un lato il Gruppo Carraro (che ha acquistato il 34% delle azioni) è pronto, almeno stando alla dichiarazioni, a immettere denaro fresco nella società per dare un presente e un futuro al Livorno, resta da capire come si comporteranno gli altri soci ovvero Aimo (17%), Ferretti (18%), Navarra (21%) e in ultimo lo stesso Spinelli. Soprattutto capiremo se la spaccatura, questa certa, fra il gruppo che possiede la maggioranza relativa e l’asse formato da Navarra e Ferretti sarà sanato per il bene del club oppure si porterà avanti quella lotta intestina che non fa bene a nessuno e che ha fatto già rischiare il fallimento alla società nei mesi scorsi. Fare ipotesi in questa fase è difficilissimo, per non dire impossibile, anche perché non si sa ancora se vi sarà un faccia a faccia (seppur virtuale vista la situazione al momento) fra i protagonisti della vicenda o se all’assemblea saranno presenti i rappresentati legati dei vari soci che rimanderebbero il confronto diretto a un’altra occasione.

Oggi inoltre capiremo se l’ennesimo appello del sindaco Luca Salvetti, che nei giorni scorsi aveva chiesto un deciso cambio di passo e fatti concreti (ovvero quelle garanzie economiche e finanziarie necessarie per finire la stagione senza ulteriori sussulti), oltre a una gestione più trasparente e in discontinuità col passato da parte della nuova dirigenza, sarà raccolto o cadrà nel vuoto inasprendo ulteriormente i rapporti fra club, città e una tifoseria che da tempo (ovvero dagli ultimi anni della gestione Spinelli) è sul piede di guerra.


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