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INTERVISTA TC - Roselli: "Esonero Monopoli? Meglio rescindere prima"

di Sebastian Donzella
per Tuttoc.com

Quaranta e 180. I primi sono gli anni di carriera, approssimati per difetto. I secondi sono i minuti alla guida del Monopoli in questa stagione, prima dell'esonero. Una situazione strana, quella di Giorgio Roselli. L'ex mister biancoverde, in esclusiva a TuttoC.com, ha spiegato i perché di questo addio così istantaneo, analizzando nel contempo la Serie C e, in particolare, il Girone C.

Due partite e poi l'esonero.
"Mi spiace da morire non poter più allenare in stagione. Avrei preferito trovare un accordo per la rescissione giusto otto giorni prima della comunicazione effettiva. Invece quest'anno mi toccherà rimanere fermo e per me questa è la sofferenza più grande".

Patron Lopez ha detto che non si era creato il giusto feeling con i giocatori.
"Rispetto la proprietà ma non credo sia proprio così: lascio un gruppo fantastico che mi seguiva al 100%. I calciatori, dopo l'esonero, mi hanno contattato in massa con messaggi e chiamate per ringraziarmi e salutarmi. Un paio forse non erano contenti del fatto che io trattassi il più esperto come il più giovane. Se qualcuno pensava di contare più di qualcun altro, con me sicuramente si trovava male, questo sì. Ma l'uguaglianza nello spogliatoio per me è stata sempre al primo posto, in tutti i miei decenni di carriera".

Cosa le resta dell'esperienza pugliese?
"L'aver portato il Monopoli al punto più alto della sua esperienza in Coppa Italia. Con la squadra biancoverde più giovane di sempre. Arrivare al terzo turno non era mai successo, poi è normale aver pagato dazio nei confronti del Frosinone. Peccato, avevam disputato un gran precampionato e c'era stato anche il record di abbonamenti".

Si vocifera che ci siano state discussioni, anche accese, nello spogliatoio.
"Assolutamente no. Ho una certa esperienza per gestire certe situazioni. Ma non è accaduto nulla. Ai ragazzi ho detto solo che volevo migliorar loro solamente dell’1% in più, cosa che dico sempre a chi alleno. I risultati dei miei ex giocatori, in questi decenni, sono sotto gli occhi di tutti: ho visto crescere tanti ragazzi che ancora mi ringraziano dopo anni e anni".

È stato un problema di modulo?
"Mi è stato detto che c’erano ottimi giocatori per la difesa a 3. Non ho avuto alcun problema ad accettare questa ipotesi, anche perché a Cremona abbiam vinto due campionati con la difesa a 3. Il modulo lo fanno i calciatori: se hai giocatori bravi per una difesa a 4 devi giocare a 4, se sono ottimi per una retroguardia a 3 allora si va a 3 e così via. Quindi da questo punto di vista non ho avuto problemi né pressioni". 

E allora, forse, il Monopoli non era pronto a lasciarsi con Scienza.
“Non so, non è una domanda a cui devo rispondere io. Spiace solo che loro adesso abbiano due tecnici sotto contratto e che io non potrò più allenare quest’anno altri team. Questa è la mia sofferenza. E mi spiace non aver potuto portare avanti un progetto che univa la valorizzazione dei giovani e il raggiungimento dei playoff".

A proposito di Girone C. Come lo vede?
“È palese la presenza di sei squadre di altissimo livello. Bari, Catania, Catanzaro, Reggina, Teramo e Ternana, in rigoroso ordine alfabetico, hanno allestito rose di primissimo ordine, dimostrando di volere la Serie B, in questo o nel prossimo anno. Un gradino sotto ci sono altre 5-6 squadre che lotteranno per un posto nei playoff. Parlo di Avellino, Casertana, Monopoli, Potenza, Sicula Leonzio e Virtus Francavilla. Le altre, sulla carta, sono da parte destra della classifica ma mi aspetto qualche sorpresa sia in positivo che in negativo”. 

Bari, sua ex squadra da giocatore, come le altre?
“Per nulla, Bari è una cosa a parte. È talmente grossa come situazione e come ambiente che ha delle prospettive pazzesche. Ma con mille pressioni diventa complicato vincere, soprattutto in C. E poi può succedere di non partire a mille, anche perché ha cambiato tanto e serve tempo tra i giocatori per conoscersi. Cornacchini? Un mister non si cambia per una o due partite storte ma solo se la situazione è irreparabile. E non mi pare il caso al momento”.

E nel Girone B? 
“Vicenza, Padova, Carpi, Feralpisalò e Triestina sono le più forti. Però gli alabardati devono fare attenzione, la partenza non è stata delle migliori. Speriamo bene per il mio allievo Pavanel: ricordo ancora quando lo allenavo e adesso è uno dei tecnici più interessanti della categoria”. 

In quel girone ci sono anche due sue ex squadre come Samb e Gubbio.
“La Sambenedettese ha fatto una scelta brillante, come nelle corde del suo presidente, prendendo Montero, tecnico debuttante in Italia che però conosce benissimo il nostro paese. Non credo lotterà per i primissimi posti ma farà molto bene, considerando comunque che la squadra sta già facendo suo il carattere del mister.
Per quanto riguarda gli umbri, è stato scelto un allenatore bravo ed emergente come Guidi. Forse ci metterà un po’ ad adattarsi a un calcio diverso da quello delle giovanili, seppur ad alto livello, ma non credo che il club eugubino avrà problemi perché conosco la bravura del tecnico e la serietà della società”. 

Chiusura con Girone A. Che sembra già deciso...
“Il Monza è la squadra sola al comando. E non solo perché è l’unica a punteggio pieno in tutta la C. Ma perché rivali dello stesso livello non ne vedo e c’è la voglia di arrivare il prima possibile in alto. Inoltre avere certi dirigenti in Lega Pro è bello perché riporta le persone allo stadio. Ma guai a sottovalutare Carrarese e Alessandria. I toscani erano già forti un anno fa mentre i piemontesi hanno chiuso il mercato con un sacco di botti, compreso uno dei miei pupilli, Arrighini”.


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