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DELLA RETORICA DELLE PRIME QUATTRO GIORNATE: TRAIETTORIE GIA' SCRITTE O IN FASE DI ELABORAZIONE?

di Valeria Debbia
per Tuttoc.com

Quattro giornate disputate, dodici punti a disposizione. Quattro giornate possono essere già esemplificative di un lungo percorso che prevede altre trentaquattro (34!) gare da affrontare? Alla fine di ogni turno di campionato i commenti, i giudizi, le valutazioni, le congetture - a volte netti a volte più sfumati - si sprecano. A volte si arriva ad immaginare 'se il campionato finisse oggi il responso sarebbe...'. Eppure quattro giornate sono oggettivamente poche. O no? 

L'anno scorso, dopo questo lasso di tempo, avevamo Carrarese, Piacenza ed Arezzo in vetta al Girone A con 10 punti e la Virtus Entella attardata di una lunghezza: saranno poi i liguri a vincere il campionato, con le altre tre a lottare ai playoff, con gli emiliani a giocarsela fino all'ultimo respiro. L'Arzachena era ferma a quota 0 eppure il campo - e la testardaggine di mister Giorico - ne sancirà comunque la salvezza (sfumata per i noti problemi societari). Nel Girone B erano Fermana e Pordenone a spiccare al primo posto (anche loro 10 punti), con il Monza a ruota (brianzoli a quota 9): eppure i marchigiani faticheranno per un posto al sole ai playoff mentre i soli Ramarri voleranno infine in cadetteria. Feralpisalò, Sambenedettese e Fano ferme a quota 2 non lotteranno poi tutte per non retrocedere: i granata non si schioderanno dall'ultimo posto mentre i Leoni del Garda duelleranno fin quasi alla fine per il secondo posto così come i rossoblù per i playoff. Nel Girone C Juve Stabia e Trapani - col senno di poi - avevano già effettivamente messo in chiaro ciò che ci si sarebbe dovuti aspettare nel corso dell'anno: poker di vittorie (come il Monza attualmente) e lotta serrata verso la B agguantata poi dalle Vespe. Anche gli zero punti della Paganese erano - sempre col senno di poi - l'indizio di un campionato tormentato culminato con la retrocessione.

Nella stagione ancora prima erano effettivamente bastate quattro giornate per comprendere che il Girone A avrebbe vissuto la lotta in vetta Livorno-Robur Siena, così come la retrocessione del Gavorrano (a 0 punti), mentre la Giana Erminio (capace di raccogliere un solo punto) avrebbe poi agguantato i playoff (un segnale che lascia aperta la porta della speranza per la squadra biancazzurra attuale). Il Girone B, invece, ci portava in dote la parabola negativa del Pordenone: primo a 10 punti e poi ai playoff con grandi difficoltà; ma allo stesso tempo quella positiva della Reggiana, bloccata a 1 punto e poi a battagliare per il secondo posto fino agli sgoccioli. Nel Girone C in vetta il Monopoli (10 punti) e Lecce attardato di tre lunghezze: giallorossi che poi avrebbero festeggiato la promozione e il Gabbiano imbottigliato nel traffico dei playoff. Racing Fondi in coda a 1 punto e poi retrocesso dopo ai playout.

Andiamo ancora indietro? Nel 2016/17 nel Girone A l'Alessandria veleggiava a quota 12 e alla fine fu la Cremonese (distante allora 2 lunghezze) a festeggiare, mentre Lucchese, Robur Siena, Prato e Lupa Roma erano bloccate in coda a 2 punti, coi laziali a piangere la retrocessione finale post-playout e lanieri a celebrare invece la salvezza. Nel Girone B trovavamo sempre il Pordenone in vetta (10 punti) e la Samb a tallonarlo a un punto: risultato? Venezia (a -2) infine promosso. Forlì e Teramo fanalini di coda a 1 punto, coi romagnoli poi retrocessi ai playout e gli abruzzesi, al contrario, restati in categoria. Il Girone C - come già abbiamo visto - aveva già messo in chiaro che la lotta promozione sarebbe stato un fatto privato tra Lecce e Foggia (appaiati a 12), con questi ultimi a gioire a fine campionato con un incredibile distacco di 11 punti. In coda la Paganese - ferma a 1 - avrebbe invece ingranato nel corso del campionato arrivando a giocarsi i playoff.

Monza, Padova e Reggio Audace, Catanzaro faranno i debiti scongiuri, altrettanti ne faranno Giana Erminio, Virtus Verona, Rende e Rieti: quattro giornate possono tracciare già un percorso che si proseguirà con più o meno difficoltà, possono illudere, possono deludere, possono far sognare per poi svegliarsi terrorizzati nel cuore della notte o tranquilli e sereni. Quattro giornate possono essere tutto o niente: possono convincere una dirigenza a gettare alle ortiche un progetto, sconfessandolo con un esonero. Possono, al contrario, persuaderla a dare fiducia nonostante tutto.

Sarebbe bello andare a ripescare tutti i titoli a otto colonne scritti dopo quattro giornate per poi vedere quanto nel lungo periodo si sono realizzati. Perché in fondo è l'equilibrio che spesso ci manca. E allora viviamocele una alla volta queste giornate, ricordando che un pensiero esposto oggi potrebbe già non essere più valido domani.


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