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INTERVISTA TC - Orlando: "Matera, enorme dispiacere ma fine inevitabile"

di Dario Lo Cascio
per Tuttoc.com
Giuseppe Scialla
Giuseppe Scialla

Il Matera ieri è stato ufficialmente escluso dal campionato di Serie C. Una situazione che si è trascinata per diverse settimane e che ha coinvolto i giocatori che si sono poi svincolati dal club lucano. Tra i quali l'attaccante Luca Orlando che, intervistato in esclusiva da TuttoC.com, ha così commentato la decisione della Lega Pro: 

"La notizia l'ho accolta con enorme dispiacere. Era una conclusione preventivabile ma era una situazione che si doveva risolvere al più presto. Mi dispiace da una parte che l'esclusione sia arrivata via Giudice Sportivo, ovvero per le quattro rinunce, e non per altri motivi. La Lega Pro d'altronde, nonostante la questione fideiussione e il resto, non poteva intervenire diversamente. Una parola di merito voglio spenderla per la piazza, perché c'è un enorme dispiacere da parte di tutti i componenti dello staff tecnico e da parte dei calciatori. Dispiace sia capitato a noi, ma non avevamo altra scelta". 

La situazione è esplosa a dicembre, quando aveva proclamato sciopero. Ma già da prima avevate sentore delle difficoltà del club?
"Coloro che avevano firmato a Matera erano consapevoli del fatto che la società non viveva una situazione semplice a causa di debiti pregressi. Che però non era quello che credevamo. Quando abbiamo firmato speravamo nel subentro di una nuova proprietà che avrebbe sanato i debiti. Quando poi a cinque giorni alla scadenza del pagamento degli stipendi di settembre/ottobre, quindi il 15 dicembre, ci siamo accorti che c'erano problemi gravi. Avevamo infatti percepito solo venti giorni di stipendio, ovvero quello relativo dal 7 agosto, giorno del deposito dei contratti, fino a fine agosto. Ed era una situazione non più sostenibile. C'erano calciatori al minimo contrattuale e avendo preso solo quel mese, erano in difficoltà". 

Siete stati subito sostenuti ovviamente dall'Assocalciatori, ma da professionisti e lavoratori sono situazioni non facili da affrontare.
"Come lavoratori sotto contratto, è giusto essere pagati. Puoi andare avanti con la passione ma quando viene meno il contributo per le spese giornaliere, non avendo ingaggi importanti, chiaro che ti trovi in difficoltà. L'Assocalciatori è stata sempre al nostro fianco, ci ha accompagnato durante tutto l'iter processuale, dalla messa in mora allo sciopero. Le istituzione invece il danno lo hanno fatto nel periodo estivo, perché queste società non andavano a messe. E' dispiaciuto che sia andata in campo la Berretti, dei ragazzi senza contratto e senza tutele sanitarie. Questi ragazzi sono stati umiliati in campo, ci hanno messo impegno e sono stati ringraziati dalla piazza. Ma è stato brutto veder falsare alcuni risultati". 

La Berretti però ad un certo punto ha detto basta. 
"Credo sia stata la proprietà a voler fare un passo indietro. L'indirizzo del Matera era secondo me prendere tempo e poi provare a fare mercato. Ma nel momento in cui mancano le basi per ingaggiare giocatori, che poi bisognava vedere se avessero accettato una determinata situazione, è stato fatto un passo indietro da parte di  tutti. Perché i giocatori della Berretti non penso si siano rifiutati di scendere in campo. Si è scelto di rinunciare a giocare e basta". 

Da regolamento tutte le gare d'andata sono state convalidate, mentre il ritorno vedrà tutti 0-3 a tavolino.
"A mio avviso una decisione corretta, perché come prima squadra le abbiamo giocate tutte tranne quella con la Reggina. Solo gli amaranto tra virgolette ne potrebbero aver beneficiato. E' un danno chiaramente, magari la differenza reti potrebbe risultare determinante, idem per la classifica marcatori. Siamo dispiaciuti anche per l'ultima nostra gara contro la Juve Stabia, persa 4-0. Venivamo da una settimana nella quale già sapevamo non c'erano le condizioni per andare avanti. Facemmo una brutta figura, i tifosi ovviamente hanno provato dispiacere per il risultato e per il fatto che avevamo scelto di non scendere poi più in campo. La piazza di Matera però poi col tempo ha capito che noi calciatori c'entravamo ben poco, anzi siamo stati vittime di una situazione più grande di noi. Non potevamo che fare questa scelta per poi trovare squadre. Se non avessimo affrettato i tempi e ottenuto lo svincolo d'ufficio il 28 gennaio, avremmo perso la possibilità di trovare un'altra squadra".

Con i nuovi vertici in FIGC e Lega Pro, Gravina e Ghirelli, vedi la possibilità di un cambio di rotta in Serie C?
"Devo essere sincero, la partenza del nuovo corso mi è piaciuta. Stanno cercando di risolvere o hanno già risolto i problemi sui quali potevano lavorare. L'obiettivo del semiprofessionismo non so se sarà realizzabile. L'Italia è certamente uno dei Paesi con i migliori club professionistici d'Europa. Ogni anno si spera che sia migliore del precedente, ma si sono viste fallire decine di società e centinaia di famiglie hanno vissuto momento di difficoltà. Quest'anno è capitato a noi e spero non succeda più a nessuno. Ripeto, il nuovo indirizzo mi piace". 

Il futuro di Luca Orlando?
"Indubbiamente al momento non è facile. Il mio desiderio è sicuramente quello di rimanere nei professionisti perché a 28 anni penso di avere ancora il diritto e ho l'ambizione di sognare anni importanti di carriera. Magari dal punto di vista realizzativo non è andata in maniera eccelsa nelle ultime stagioni. Ma dovunque sono andato mi sono ritagliato spazi importanti e penso di aver lasciato un bel ricordo, prima come persona e poi come calciatore. Nelle scorse settimane c'è stato qualche contatto e in alcuni casi non si è chiuso per poco. Trovare squadra ora non è facile, per le liste piene e perché le società non vogliono o non possono appesantire ulteriormente il budget. Spero però che qualche club mi dia la possibilità di fare questi tre mesi, che sarebbero importanti, perché ho desiderio e tanta voglia di tornare a giocare. Vediamo se entro il 28 febbraio si concretizzerà questa possibilità". 


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