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Salernitana, capolista 23 anni dopo. Dal sogno alla realtà passando per il mercato

di Luca Esposito
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

23 anni dopo la Salernitana trascorrerà un Natale da prima in classifica nel campionato di serie B. Certo, il Cittadella ha una partita in meno e, teoricamente, potrebbe scavalcare i granata, ma lo 0-0 tra Empoli e Reggiana di ieri sera ha restituito un minimo di serenità a tutto l’ambiente. La tifoseria, al netto di una spaccatura assolutamente da ricucire esulta per un rendimento da record, quasi paragonabile a quello del super Benevento: media di due punti a partita, seconda miglior difesa, Tutino verso la doppia cifra, almeno un gol in casa da un anno e mezzo, Castori che ha trasformato fischi in applausi diventando l’artefice principale di una cavalcata per certi aspetti incredibili. Da un punto di vista squisitamente tecnico, specialmente dopo l’ennesimo infortunio di Lombardi, è forse la Salernitana meno imprevedibile e qualitativa della gestione Lotito-Mezzaroma. Ma quando ci sono una società solida, uno staff tecnico concreto ed esperto, un gruppo che rema nella medesima direzione e anche quel pizzico di fortuna che non gusta mai può essere davvero l’anno giusto. Il girone d’andata si chiuderà con l’ennesimo ciclo di fuoco, un calendario che certo non strizza l’occhio al cavalluccio ma che consentirà di capire se fu vera gloria o fuoco di paglia. Venezia, Monza ed Empoli in trasferta, Pordenone in casa, prima di chiudere con un Pescara palesemente rivitalizzato dalla cura Roberto Breda. Mantenere questi ritmi sarebbe una impresa storica, da consegnare agli annali del calcio, ma ciò sarà possibile se la proprietà metterà a disposizione del mister almeno tre rinforzi di spessore. Keita è già in gruppo e potrebbe essere una piacevole rivelazione se dovesse tornare quello dei tempi di Chiavari, occorrono almeno un centrocampista di grande qualità (Coulibaly aspetta solo una chiamata, ma non basta) e un attaccante dello stesso livello di Tutino e Djuric. Allargare i cordoni della borsa in tempi di Covid e di crisi non è semplice, ma dopo cinque anni anonimi (e con due retrocessioni evitate per i guai finanziari di Foggia e Lanciano) è obbligatorio lanciare un segnale confermando, tra l’altro, che nessun regolamento vieta il grande salto e che ogni voce su Della Valle e altri imprenditori è totalmente priva di fondamento.

A Lotito, Mezzaroma e Fabiani l’ultima chance per acquisire credito agli occhi di una tifoseria che, ancora oggi, contesta e si dice pronta a disertare a tempo indeterminato, preoccupata da un andazzo quasi sempre uguale sin dal primo anno di serie B. Per ora la Salernitana guarda dall’alto in basso corazzate come Lecce, Spal, Monza, Frosinone, Cittadella, Brescia, Cremonese e Chievo e, in un campionato meno competitivo, 28 punti in 14 gare avrebbero già garantito una sorta di fuga. Invece c’è un vantaggio irrisorio dalle dirette concorrenti e un gap tecnico da colmare già alla ripresa delle ostilità e non il 31 gennaio come, purtroppo, accaduto con frequenza. Un sacrificio economico oggi, con una Salernitana prima in classifica e una curva pronta a ricompattarsi, significherebbe per davvero essere la più autorevole candidata per il grande salto.Godersi un Natale da capolista era un sogno che si è realizzato, ora occorre trasformarlo in realtà. Perché Salerno, che ha visto la massima serie due volte in oltre un secolo, ha voglia di calcare palcoscenici diversi.

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Venerdì 3 Maggio 2024
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