Da Wilshere a Fabregas. Questa volta al Como è riuscito il grande colpo tecnico e mediatico
Lo scorso anno, e poi lo scorso gennaio, fu Jack Wilshere il grande colpo di mercato a lungo cullato dal Como. Il centrocampista classe ‘92 era al tempo svincolato dopo l’esperienza al Bournemouth e sperava di trovare sulle rive del celebre lago una possibilità di riscatto tanto da essersi unito in estate alla squadra allenata da mister Gattuso in attesa che la società riuscisse a sbloccare la situazione. Wilshere infatti era un giocatore extracomunitario, vista la Brexit, e questo si scontrava contro i regolamenti del campionato cadetto che non permettono di tesserare giocatori provenienti da paesi extra UE se non già tesserati in Italia. Una regola che però si è rivelata uno scoglio insormontabile nonostante il ds Ludi abbia provato di tutto per aggirarla (legalmente) e si fosse scagliato auspicando un cambio di rotta (“È una regola anacronistica, ci sono proprietà straniere anche in B, una riflessione va fatta. In un calcio che cambia, in una lega che è attrattiva anche fuori, è limitante avere una regola così”).
Con Fabregas il problema del passaporto non si poneva e così la società, con Dennis Wise sempre in prima linea, ha tessuto la trama fino a riuscire a portare lo spagnolo in azzurro con un progetto che va oltre il campo e lo vedrà entrare in società con una quota e magari un domani rivestire anche un ruolo operativo, in dirigenza o in panchina, nel Como. Un colpo mediatico prima ancora che tecnico, sarà poi il campo a dirci cosa riuscirà a dare il centrocampista, reduce da un'ultima stagione poco brillante al Monaco, e se riuscirà a trascinare i lariani verso la Serie A.