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Salernitana, bilancio positivo in attesa del bomber e di Cerci

di Luca Esposito
Carlo Giacomazza/tuttosalernitana.com
Carlo Giacomazza/tuttosalernitana.com
Un terzo della stagione è andato in archivio ed è già possibile fare un primo bilancio in casa Salernitana. Valutando la situazione a 360° e ricordando che pochi mesi fa la squadra era retrocessa sul campo e si è salvata anche grazie alle disgrazie del Foggia, si può dire che il cammino dei granata è stato positivo. Al momento, infatti, i campani occupano la settima posizione in classifica, sono a -3 dal secondo posto che significherebbe promozione diretta, vantano una delle difese meno perforate del torneo e sono primi per le vittorie in campo esterno. Ben tre, consecutive, contro Cosenza, Trapani e Livorno. I meriti del tecnico Giampiero Ventura aumentano esponenzialmente se si considera che l’allenatore non ha potuto disporre praticamente mai di almeno sette potenziali titolari come Billong, Mantovani, Heurtaux, Akpa Akpro, Jallow, Lombardi e del deludente Giannetti (7 presenze e un gol). Emergenza totale che però ha permesso di riscoprire alcuni talenti che non sembravano al centro del nuovo progetto. Su tutti Emanuele Cicerelli, estroso esterno offensivo che ha trascinato la Salernitana a suon di assist e sgroppate sulla fascia tali da fruttare un bel bottino di gol e di punti. Dando uno sguardo alla media voto possiamo dire che sono tre i calciatori che salgono sul podio: il difensore Pawel Jaroszynski, colonna della retroguardia distintosi per cattiveria agonistica e piglio da leader, il capitano Francesco Di Tacchio e il centrocampista Akpa Akpro, uno che senza infortuni avrebbe fatto una carriera ancor più prestigiosa. Sono loro i pilastri della Salernitana del presente e del futuro, gente che è scesa in campo anche con la febbre o in condizioni fisiche precarie. Meritano menzione anche il portiere Micai, il difensore Lopez che quando è entrato ha saputo sempre dare il suo prezioso apporto, il giovane Gondo (che ha deciso di essere in campo a Cremona pur avendo perso da poche ore il papà) e quel Lamin Jallow tremendamente discontinuo, ma già a 4 in classifica marcatori al pari di Sofiane Kiyine. Dietro la lavagna, almeno per il momento, giovani come Karo e Maistro che devono ripagare la fiducia del presidente Claudio Lotito e dimostrare di essere all’altezza di una delle piazze più prestigiose della categoria. Il caso Cerci continua a tenere banco. Fermo da quasi due anni, l’ex talento del Torino è giunto a Salerno su precisa indicazione dell’allenatore che sperava di rivivere i tempi magici dei granata del Nord. Ad ora, dopo tre mesi di allenamenti, ha collezionato una trentina di minuti palesando difficoltà inaspettate. C’è poi la cronica assenza del bomber: nessuno degli attaccanti in rosa sembra avere la capacità di fare la differenza e di sbloccare quelle partite incanalate sullo 0-0. Una lacuna che la società dovrà colmare in inverno sperando che i più forti firmino direttamente con la Salernitana e non arrivino sempre tramite Lazio. E’ questo il modus operandi che non piace alla gente, sebbene nel complesso ben poche squadre siano inferiori a quella guidata da mister Ventura.
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