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Torino, Masina: "Io, calciatore con la passione di Schopenhauer. A Vagnati non potevo dire di no"

TMW
di Emanuele Pastorella
Fonte: nostro inviato allo stadio Olimpico Grande Torino
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Anche Adam Masina si è presentato da nuovo calciatore del Torino, al suo fianco c'era il direttore tecnico Davide Vagnati. L'uomo mercato granata ha raccontato un retroscena, queste le parole raccolte da Tuttomercatoweb dalla sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino: “Nella prima mia esperienza da ds, eravamo nella vecchia C2 nella Giacomense e c’era la Berretti: Masina era in prestito dal Bologna. Eravamo una piccola società, io aiutavo anche un po’ il mister e Masina faceva l’attaccante. In prima squadra avevamo una lacuna nella zona sinistra della difesa. Chiedo a Fabio Gallo e gli dico di osservare Masina perché è un che si impegna. E qualche risposta l’ha data. Sono felice che sia qua, so che gli uomini sono più importanti dei calciatori. Tutti mi hanno parlato della sua intelligenza, il campo dirà la sua bravura. Ma per un dirigente è importante trovare una bella persona”

Masina, com’è stato l’esordio di domenica?
“Non è stato facile entrare dopo due allenamenti e capire subito cosa chiede il mister. Sono ancora a scuola, sto capendo cosa vuole Juric per entrare subito nei meccanismi. Ho avuto ragazzi che si sono fatti in quattro per farmi ambientare subito, un grazie va anche ai compagni che mi hanno accolto con intelligenza ed empatia. Ora proviamo a capire cosa mi viene richiesto per portare alla squadra esperienza ed energia, farò di tutto per rendermi utile”

Qual è la richiesta di Juric?
“Gli ho chiesto che braccetto volesse, lui mi ha risposto: ‘Voglio tutto’. Lui esige il massimo, ha idee di calcio che proviamo a riproporre e possono fare la differenza”

Ha studiato filosofia: ci dice qualcosa in più?
“Ho frequentato il liceo scientifico a Bologna e un professore mi ha trasmesso la passione per la filosofia, soprattutto per Platone e Schopenhauer. Ho fatto una tesina sul dualismo tra anima e corpo, su quanto sia importante essere una persona di valori in un corpo sano. L’anima deve riflettersi sul nostro corpo. Provo a fare miei questi insegnamenti, ogni tanto provo a resettare per dedicarmi alla filosofia”

In carriera ha fatto proseliti con qualche compagno? Con chi ha condiviso la sua passione per la filosofia?
“Ultimamente vedo sempre più giocatori con un lato culturale e una base culturale più ampia, interessi maggiori e intelligenza raffinata per parlare di tante tematiche. Ne ho incontrati tanti, come Daniele Padelli e Marco Silvestri a Udine: abbiamo creato questo triangolo di persone che si confrontavano”

Come sta dal punto di vista fisico?
“Sto bene, è un buon momento e mi alleno da circa tre mesi a ottimi ritmi. Potrei stare meglio, ma non mi lamento. Negli ultimi due anni ho avuto due infortuni molto fastidiosi, per fortuna mi hanno curato professionisti e adesso dico che sto bene”.

E’ cambiato in virtù di ciò che ha passato?
“I periodi complicati rafforzano. Vedere da fuori i miei compagni mi ha fatto capire quanto tengo al calcio e quanto mi piaccia giocare, c’è una realizzazione di ciò che una persona vuole fare di una persona della propria carriera”

La sua storia personale?
“Sono nato in Marocco, sono entrato in contatto con una famiglia che mi ha portato in Italia. Ho girato un po’ in affido per la bassa bolognese e alla mia famiglia attuale devo tanto”.

Aveva altre offerte? Gli obiettivi della società l’hanno spinta ad accettare?
“E’ stato semplice, Vagnati mi ha chiamato e ho risposto: ‘Se chiami, corro’. E’ stata un’occasione da cogliere, farò di tutto per godermela e portare la mia esperienza per migliorare. E possibilmente per vincere”

Partendo dalla base culturale e armonizzandola con la carriera da calciatore, si può creare una figura per gli atleti?
“Tutto ciò che è stato il mio passato provo a usarlo su di me. Può essere un’idea creare in futuro un allenatore che cura questi aspetti”.

Può giocare anche come esterno di centrocampo o fa solo il braccetto?
“Il mister mi ha detto che cercava un jolly, posso fare anche l’esterno. Abbiamo esterni di grande qualità, io sono a disposizione e lo posso fare”.

Ha parlato con Rodriguez?
“Sì, è una persona splendida e mi ha accolto in maniera fantastica. Sono a disposizione del mister e anche sua, se dirà che preferisce non rischiare sono pronto. Altrimenti so le gerarchie, se starà bene darà lui una mano alla squadra”

Cosa si percepisce in spogliatoio?
“C’è una squadra con una cultura del lavoro molto buona, tutti i giocatori sono professionisti e lavorano giornalmente a ritmi molto alti. Non ho ancora avuto modo di confrontarmi sugli obiettivi, ma puntiamo al massimo. Domenica volevamo portarla a casa e non ce l’abbiamo fatta, ora ci proveremo a Sassuolo: so in che piazza sono arrivato, possiamo vincere su ogni campo”.

Cosa non ha funzionato contro la Salernitana?
“L’analisi la lascio al mister. Io dico che se facciamo gol, la partita cambia. Loro erano molto attenti, hanno ribattuto tanti nostri tiri ma purtroppo il pallone non è entrato: la strada è giusta, abbiamo avuto buoni ritmi con un ottimo possesso palla”.

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Mercoledì 15 Maggio 2024
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