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TMW RADIO - Romairone: "Eriksen e Gomez, addii frenati dai loro ingaggi pesanti"

di Dimitri Conti
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Archivio Stadio Aperto 2020-2021
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Giancarlo Romairone, direttore sportivo del Bari, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Giancarlo Romairone, ds del Bari, parla così in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Ho grandi responsabilità, ho accettato con grande entusiasmo perché c'è una proprietà che vuole percorrere una strada difficile ed entusiasmante. Alle spalle c'è una città importante e una tifoseria che ha una storia recente di successi e disavventure: sono stato coinvolto in un bel progetto, non ho guardato la categoria ma solo il percorso da compiere. La difficoltà è cercare di venir fuori dalla Serie C per poi allargare gli orizzonti: sento vicina la famiglia De Laurentiis e abbiamo la città che ci sostiene. Lottiamo con le unghie e con i denti: c'è un cammino lungo da fare, si va avanti a testa bassa".

Troppo presto per parlare di corsa a due tra voi e la Ternana?
"Certamente abbiamo incontrato una squadra che ha fatto una serie di vittorie importantissime. Nonostante il nostro cammino sia ottimo, abbiamo un avversario di tutto rispetto ed essere così vicini significa che stiamo andando correttamente. Non solo loro, però: il girone è difficilissimo, e la seconda parte del campionato credo possa portare elementi d'attenzione e pericolosità. La nostra forza deve essere guardare al migliorabile in casa, senza farci distogliere da chi abbiamo davanti o dietro. Rischieremmo di dispendere energie nervose, possiamo determinare solo il nostro percorso, il lavoro e la quotidianità".

Com'è Luigi De Laurentiis?
"Non sono io a dire che sia un grande manager, ma le cose che ha fatto. Lo scorso anno è stata sfiorata la promozione, e non è mai stato remissivo ma ha sempre voluto rilanciare, creando la struttura che stiamo forgiando a Bari. Una persona che fa del lavoro e dell'unione un punto di forza: ho trovato un manager capace, una rarità in questo mondo. Abbiamo un grande obiettivo e sarebbe bello raggiungerlo".

Che mercato sarà quello della Serie C?
"Non c'è mercato, è tutto molto statico. Le difficoltà economiche sono evidenti, siamo tutti toccati dal Coronavirus e bisogna fare attenzione ed avere rispetto: tutti vorremmo migliorare le nostre squadre ma non si può non tener conto di quanto sta succedendo. Per certe categorie è arrivato il momento della riflessione, di capire come si fa ad andare avanti".

Quanto è difficile uscire dalla Serie C? L'esperienza di Antenucci può aiutarvi?
"Sicuramente è complicato: quando devi per forza ottenere un risultato, diventa difficile. Pochissime società in Italia giocano con un solo risultato ogni domenica, sono forse due-tre e una di queste è il Bari. La parte più difficile è venire fuori dalla categoria. Se in squadra hai un giocatore di spicco come Antenucci, è anche un grande valore aggiunto. La squadra è competitiva, il suo tocco è determinante".

Eriksen-Inter e Gomez-Atalanta, chi avrà più problemi?
"Sono due ottimi giocatori, diversi quasi in tutto. I costi per averli in questa fase storica sono esorbitanti, e potrebbero essere soluzioni ottime a livello tecnico per alcune squadre. Quelle poche che potrebbero aspirare ad averli, però, avranno a che fare con ingaggi che rappresentano un certo peso, considerando anche la loro età. Credo sia questo a frenare i ragionamenti di certe squadre".

Quanto contano gli attaccanti di riserva?
"Quando costruisci una rosa, questo è uno degli aspetti iniziali: avere la strategia su come comporre ogni reparto, soprattutto se hai gente di spicco ai quali devi mettere dietro una concorrenza di un certo tipo. Dello stesso livello non va bene, inferiore nemmeno. A seconda delle aspirazioni puoi avere più giocatori, dipende da società e strategia. Ci sono anche quelli che con poche presenze determinano i campionati, e devi essere bravo a tenerli sempre vivi".

Quanto è decisiva stasera per la Juventus?
"A livello di classifica per me non lo è, anche perché ci sono più squadre coinvolte per la prima volta dopo tanti anni. Potrebbe dare convinzione al Milan, oppure un segnale per la rincorsa della Juventus. Darà un segnale, non una netta certezza".

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