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TMW RADIO - Cobolli Gigli: "Dybala non si tocca. Boccio Paratici, al posto di Nedved vorrei Buffon"

di Dimitri Conti
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© foto di Giacomo Morini
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Giovanni Cobolli Gigli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, è intervenuto a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Iniziando da un primo bilancio sui bianconeri: "Sono soddisfatto per come le cose si stanno evolvendo: c'è un allenatore con poca esperienza, e le prime partite non sono state proprio vibranti. Quella con la Lazio è stata meglio, anche se il problema di subire gol a tempo scaduto va risolto. Non ho capito perché tutti se la siano presa con Dybala, quando poi la palla è passata anche tra cinque o sei gambe di giocatori juventini. Pari meritato per la Lazio, ma è un errore della difesa: basta scaricare le colpe su Dybala, perché lo scorso anno nella gestione Sarri ha fatto cose incredibili, e lo dicono i numeri. Mi sembra ci sia un preventivo accanimento nei confronti della Juve, ma io la vedo in crescita".

Sarebbe un errore per la Juve non rinnovare con Dybala?
"Dietro c'è una situazione economica un po' delicata, poi dico che se volesse Agnelli potrebbe comprarsi direttamente la società e risolvere certe questioni finanziarie. Ora hanno bisogno di plusvalenze vere, e il più vendibile è Dybala, se mantiene le performance dell'anno scorso: non vorrei che qualcuno nella Juve stia pensando di arrivare a venderlo, perché per me sarebbe un errore. Ci vuole più chiarezza: logico poi che arrivare a dare 15 milioni netti a Dybala non sarebbe morale, né per la Juve né per nessuna altra squadra. Se si fermassero intorno ai 10 sarebbe ancora plausibile, ma se insistesse per andarsene o fosse anche spinto a farlo, non vedo alternative".

Sarebbe più contento per un ritorno di Pogba o un investimento su Locatelli?
"Credo poco ai ritorni. Pogba è stato un acquisto eccezionale di Marotta a suo tempo, con una grande vendita. Dobbiamo puntare possibilmente sui giovani italiani".

Piaciuta l'operazione Chiesa?
"L'ho capita relativamente... Probabilmente avevano già preso impegni con lui, che è anche giocatore di valore, ma abbiamo ingolfato ulteriormente l'attacco, c'è una sovrabbondanza di giocatori. A rimetterci alla fine credo sarà Bernardeschi, che non è riuscito a fare quanto ci si aspettava. Mi spiace perché è un buon calciatore e l'ha mostrato anche in Nazionale".

Sente troppo la pressione?
"Sicuramente sarà disamorato... Prova a fare del suo meglio ma esagera, è contratto. Paradossalmente in Nazionale è più rilassato".

Di Morata che dice?
"Sono entusiasta. Ha lasciato la Juventus che era ragazzo promettente, ed è tornato da uomo maturo e vicino all'essere un grande campione. Acquisto importantissimo, anche se nato un po' casualmente. Quando è venuto fuori l'esame scherzo di Suarez evidentemente hanno dovuto rinunciarci, e bene così: Morata è davvero un ottimo acquisto".

Cosa vede nel futuro di Buffon e Chiellini?
"Da tifoso e piccolo azionista della Juventus, con cui non ho più rapporti, dico che credo che Andrea Agnelli debba andare avanti a prendere decisioni. Il mio auspicio è vedere Buffon al posto di Nedved e non so bene chi al posto di Paratici".

Come giudica il lavoro di Paratici?
"Sono critico, e lo sono sempre stato. Anche per come ha cercato di mettere sul mercato Dybala ormai due anni fa. Anche Nedved lo vedo perso in quella posizione... E l'operazione portata avanti da Paratici e Nedved di convincere Agnelli a portare Sarri per il bel gioco, è un'operazione che nella mia testa ha segnato questi due come persone che non dovrebbero più stare nella Juventus".

Come vede Pirlo?
"Io lo apprezzo, secondo me è una persona che veste bene i panni dell'allenatore della Juventus. Credo di aver capito che sia molto gradito ai giocatori, sia agli anziani che lo rispettano come ex compagno, che ai giovani, ed ha idee innovative sul modo di giocare. Con un po' di fortuna potrebbe crescere e portare avanti la Juventus come vorrei vederla giocare".

Juve-Napoli si dovrebbe giocare?
"Doveva essere giocata. Se fossi nella testa di Gattuso penso che avrei voluto scendere in campo, anche perché con ogni probabilità l'avrebbe vinta il Napoli. Poi c'è stato quel pensiero di aver ritenuto più opportuno non giocarla, ma secondo me è stato un errore. Se leggiamo quanto scritto dal Giudice Sportivo, si vedono una serie di forzature, con la creazione delle condizioni perché il Napoli non partisse. Se poi le sentenze cambieranno, saranno accettate".

La Juventus è ancora favorita per vincere lo Scudetto?
"C'è sicuramente chi si è rafforzato: la scelta di Gattuso è stata un'ottima scelta del presidente De Laurentiis. Sa come si gioca e penso sia rispettato dai giocatori: ha gli attributi che aveva da giocatore, forse anche a volte esagerando. Anche il voler lasciare il Milan come gesto d'orgoglio e andare al Napoli con una remunerazione che non è in linea con quanto prendono altri suoi colleghi: è innamorato del calcio e vuole portare avanti il suo pensiero. Poi c'è la Roma che ha un allenatore tra i migliori, ma anche un Milan risbocciato e l'Inter che si è rinforzata al pari della Lazio: questo è un campionato più complicato dei precedenti, pandemia a parte. Oggi ho sentito che Immobile è positivo, e vorrei capire perché due settimane fa sembrava che fosse guarito, come aveva detto la Asl di Avellino? Il protocollo che la Lega ha scritto e che i presidenti hanno giurato di rispettare, presenta qualche fuga...".

Che Champions sarà per la Juve?
"Se si giudica la partita col Barcellona, non sono molto soddisfatto. Ho visto uno splendido campione come Messi, che è un uomo-partita a differenza di Ronaldo che è un uomo-gol... Squadre forti ce ne sono in abbondanza, la Juventus però parte col gap di doversi riformare con un nuovo allenatore. Se fanno in fretta e vincono le prossime partite, possono recuperare ed arrivare a essere competitivi. Da qui a vincere la Champions ce ne passa, ma magari non rischiare di uscire al primo turno come successo l'anno scorso".

L'Inter è candidata per vincere la Serie A?
"Come si fa a non citarli? Il presidente e gli azionisti hanno speso un sacco di soldi, e in più hanno un uomo di altissimo livello come Marotta, capace di navigare in un mare anche un po' mosso e burrascoso. Non ho grande simpatia per il nome Inter da juventino, ma dico che se non vincono devono arrivare almeno secondi... Già lo scorso anno ci sono arrivati vicini".

Ibrahimovic ha l'elisir della vita eterna?
"Esce da qualsiasi definizione. Ha sempre saputo giocare un grande calcio, ma a 39 anni fa delle cose in cui si vede che il cervello calcistico, con un fisico che risponde, è qualcosa di superiore rispetto a quello di tanti altri giocatori. Ha influenza per i suoi compagni, è una rarità che non credo si ripeterà spesso".

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