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TMW RADIO - Ballardini: "Oggi è più facile giocare nel Milan o nella Roma che nell'Atalanta"

di Dimitri Conti
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Archivio Stadio Aperto 2020
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Davide Ballardini ai microfoni di Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Davide Ballardini è intervenuto in diretta nel corso di Stadio Aperto, trasmissione in onda su TMW Radio, partendo dal commentare il finale di stagione ai microfoni di Niccolò Ceccarini: "Ha vinto la società e la squadra che è più avanti rispetto a tutte le altre. Con un po' di difficoltà e fatica, ma ha vinto meritatamente".

Sorpreso che Sarri abbia un po' messo da parte la sua idea di calcio alla Juventus?
"No, non è una sorpresa. La Juventus ha un suo stile, Sarri ne ha un altro: per vedere le sue idee bisognerà aspettare la prossima stagione, lì si capirà meglio come intende far giocare la squadra. Nonostante le difficoltà, la qualità dei giocatori è ancora superiore a tutte le altre".

Sorpreso dall'Inter seconda e dalle difficoltà della Lazio?
"L'Inter è ambiziosa, ha investito molto, lasciando andare via giocatori forti come Icardi, Nainggolan, Perisic, Lazaro... Significa che hanno ambizioni, e il secondo posto non mi sorprende. La Lazio prima del lockdown ti dava l'impressione di poter competere con la Juve, anche per il vantaggio di non dover giocare a metà settimana. Una volta che tutti hanno giocato tre volte ogni settimana ha sofferto più di altre".

Come giudica il lavoro di Inzaghi?
"Parliamo di una proprietà forte e presente, di scelte tecniche azzeccate: hanno sedici-diciotto giocatori di primissimo livello, fisici e tecnici. Nel tempo sono migliorati e aveva quasi l'obbligo arrivare nei primi tre-quattro posti quest'anno, viste le eliminazioni dalla Coppa Italia e dall'Europa League. Credo le ambizioni loro fossero proprio queste".

Cosa pensa delle dichiarazioni di Conte?
"Non so cosa dire, anche perché non conosco... Devo dire onestamente, non leggo neanche queste cose, non ho un grande interesse".

Come valutare il percorso dell'Atalanta?
"Per me in Italia ci sono tre società, e guarda caso sono tutte italiane, più forti delle altre: detto di Juventus e Lazio, la terza è l'Atalanta. Non ha tenuto in squadra giocatori come Kulusevski, Kjaer, Pessina, Barrow... Tutti ragazzi che hanno fatto campionati buonissimi, e questo è un merito per l'Atalanta, in cui per giocarci devi essere davvero bravo. Forse oggi è più facile giocare nella Roma o nel Milan, vedi Kjaer diventato un punto fermo. La proprietà ha passione e amore per la propria squadra, sanno scegliere i giocatori e hanno una guida tecnica all'altezza della situazione".

Sono davvero la squadra più europea della Serie A?
"Corrono forte e corrono bene, non ti fanno giocare ma sanno come muoversi con e senza la palla. Si diceva che la Juventus ancora non ha un'idea chiara, cosa che invece è per l'Atalanta, come per la Lazio".

La conferma di Pioli è la vittoria del professionista e dei meriti dati dai risultati?
"C'è anche da dire che prima del lockdown il Milan aveva balbettato un po'... Sono arrivati sesti, probabilmente il prossimo anno avranno altri obiettivi".

Quale squadra l'ha sorpresa di più?
"Faccio a fatica a trovare delle sorprese. Chi doveva arrivare nei primi quattro posti più o meno l'ha fatto, forse il Napoli poteva arrivare più su in campionato. Dietro chi poteva giocarsela meglio per me è il Brescia: aveva giocatori interessanti, mi davano buone sensazioni. La SPAL invece già dall'inizio l'ho vista in difficoltà, ma il Brescia poteva fare come il Lecce".

Liverani le piace?
"Già quando giocava aveva chiaro cosa si dovesse fare, e penso sia così anche da allenatore: è un ragazzo intelligente, portato a fare questo mestiere. Con competenza, idee e predisposizione si può fare bene il tecnico".

Il Cagliari dopo una grande partenza, è calato molto...
"L'inizio è stato buonissimo, poi non so cosa sia successo. La società è ambiziosa, la rosa ha dei giocatori che volevano competere per arrivare nei primi otto-dieci posti, o meglio potevano dare questa speranza. Mi avevano chiamato nell'anno di ritorno, facemmo 32 punti nel girone di ritorno: mi chiamarono quando stavano per superarlo quest'anno, ci sono andati davvero vicini".

Perché il Genoa si trova sempre coinvolto a lottare per la salvezza, vendendo i migliori?
"Intanto sono contento che siano rimasti in Serie A, ha tantissime persone legate al club. Questa proprietà ha deciso di gestire così la società, sono comunque tanti anni che sono in Serie A... Non saprei cos'altro aggiungere, è vero tutto ma anche che sono 14 anni di fila di A. Chi ama il club vorrebbe magari avere qualche soddisfazione in più, anche se il tifoso genoano è allenatissimo".

Il Napoli può sognare di eliminare il Barcellona?
"Penso di sì, ma non perché nel calcio possa succedere di tutto, che è vero, bensì perché il Napoli ha una squadra solida, sono umili e hanno qualità. Con queste prerogative, senza il Barcellona straripante di qualche anno fa e i tifosi, per me se la giocano".

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