TMW - La ricostruzione del caso Fagioli. Da maggio a oggi: il sequestro del telefono, la confessione, il futuro
Maggio 2023. Gli inquirenti si presentano da Nicolò Fagioli, in quel momento fuori Torino dalla famiglia. Da subito viene sequestrato il cellulare del centrocampista della Juventus. Un lunedì di maggio, è lì che inizia la vicenda che poi riguarda direttamente il giocatore bianconero, il cui nome emerge da un'indagine della Procura di Torino su un banco scommesse illegale del capolugo piemontese. Un giro di scommesse su siti illegali, gli inquirenti si trovano davanti il nome di Fagioli e da lì partono le domande, anche alla ricerca di eventuali richieste estorsive nei confronti del giocatore.
Subito la comunicazione alla Juventus, Fagioli si costituisce
Questo è un passaggio importante, nella ricostruzione raccolta dalla redazione. Fagioli si costituisce e viene subito informata la Juventus: come dallo stesso club bianconero comunicato nella giornata di oggi, la Juve ha immediatamente preso contatto con la Procura Federale della FIGC. Si sono messi in moto dunque i legali della Vecchia Signora, già al lavoro quelli del giocatore che come detto subito si costituisce, consigliato da pool di avvocati ed entourage.
I passaggi da Procura a Procura
Davanti alla Procura Federale, Fagioli viene ascoltato per ore sugli illeciti e sulle scommesse. Scommesse sullo sport tra cui quelle fatte sul calcio, con Fagioli che spiega di non aver però mai puntato sulla propria squadra ma su partite che non la riguardavano. La Procura Federale ascolta e si prende il tempo per vedersi trasmettere gli atti dalla Procura di Torino, con tutti i dettagli e nomi che sono emersi dall'immediato sequestro del cellulare del ragazzo e dalle successive indagini. Tre settimane fa circa, Fagioli viene nuovamente ascoltato, una volta ricevuti gli atti. Le versioni combaciano.
Il punto sulla tournée
Un'inchiesta che va avanti da mesi quella della Procura di Torino, gli 'scoop' giornalistici di questi giorni sono stati dunque frutto di fughe di notizie di un qualcosa già in essere da tempo ma che necessita di chiarimenti. La spesso citata tournèe negli Stati Uniti, dalla quale la Juve 'lo avrebbe tenuto fuori' per questioni a questo legate, ha un'altra spiegazione. Prima della tournèe americana, Fagioli ha una tonsillite con febbre alta che lo porta a ritardare la partenza per gli USA. Passano i giorni e nel frattempo il ragazzo prosegue la riabilitazione anche dall'operazione alla clavicola. Per i tempi stretti tra andata e ritorno, Juve e giocatore decidono di ritrovarsi direttamente in Italia.
Ludopatia? Disturbo patologico da gioco d'azzardo
La dipendenza da gioco d'azzardo si colloca nel manuale di disturbi mentali, nell'area delle dipendenze patologiche. Così lo definisce, per esempio, l'Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, l'IPSICO. E' un chiarimento importante che passa da un altro passaggio determinante della vicenda Fagioli: il giocatore, da tempo, sarebbe infatti in terapia da un luminare di Torino su ludopatia e disturbo da gioco d'azzardo e questo, unito all'immediata confessione davanti ai pm, è una delle possibili attenuanti per il giocatore in sede di giudizio.
Attesa per il giudizio della Procura Federale
In attesa ovviamente anche della giustizia ordinaria, è atteso il responso anche da parte della Procura Federale. Chinè potrebbe prendere il precedente di Ivan Toney del Brentford: squalificato inizialmente per 15 mesi per scommesse, poi ridotta a 11 quando si è dichiarato colpevole di tutti i capi d'accusa, ridotta poi a 8 per comprovata ludopatia e dipendenza da gioco d'azzardo. Questa potrebbe essere la squalifica alla quale potrebbe andare così incontro Fagioli.