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TMW - Empoli, Corsi: "Cancellieri si adatta al nostro modo di fare. Caprile ha grosse qualità"

di Alessio Del Lungo
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Fabrizio Corsi ,Presidente Empoli, ospite ai nostri microfoni
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Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, ha parlato a "A tutto mercato minuto per minuto", trasmissione in collaborazione tra TMW e Radio Sportiva, rispondendo ai complimenti che gli venivano fatti per il modello di società che è riuscito a creare: "Sì, grazie. Sfidare le grandi? È sempre più difficile, i numeri rispetto a 10 anni fa sono cresciuti e, come mi faceva notare il mio amico Galliani, crescono i ricavi da introiti vari, ma crescono i costi, quindi forse ci dovrebbe essere modo per fare delle riflessioni. Ci risulta sempre più difficile far quadrare i conti, anche se mantenere la Serie A è una bellissima cosa per tutti, sia per la società che per l'ambiente. Considerando che è di tradizione che i nostri migliori, tra quelli che vanno via perché vanno in squadre più importanti, e questa è una bella cosa, tra chi abbiamo in prestito... Di conseguenza c'è da rifare la squadra. Abbiamo cercato di mantenere una certa quadratura che ha fatto bene soprattutto nella fase finale del campionato e stiamo cercando di costruire una squadra che possa avere anche un'evoluzione attraverso il lavoro dell'allenatore e la qualità dei ragazzi giovani che gli stiamo mettendo a disposizione".

È d'accordo con De Siervo che ha detto che il mercato arabo è un'opportunità da sfruttare?
"Sicuramente sì, in un calcio in crisi, e parlo pure a livello europeo... Si esce dal Covid con difficoltà economiche cresciute, quindi è uno sbocco. Poi su 10 che ci vanno, 7-8 non dico che sono al tramonto, ma sulla fase finale della carriera. Portano energie economiche in Europa ed opportunità per se stessi di fare contratti fuori mercato. Si faranno i conti alla fine e vedremo di che entità è quello sbocco. Abbiamo già visto che diversi giocatori importanti vanno lì. Può dispiacere se ci va uno di 25 anni, che può ancora dare il meglio di sé, ma mi sembra che vadano soprattutto calciatori di 32-33 anni. Credo che ci possano guadagnare i giovani in crescita che prendono questo spazio, e ce li hanno tutti. Io guarderei il modello spagnolo più volentieri perché si dà molto spazio ai giovani e ne beneficia la Nazionale, ma anche i club perché i giovani abbassano i costi. Noi abbiamo qualcuno del settore giovanile, qualcuno lo andiamo a prendere... C'è il nostro margine di rischio. Qualcuno è pronto, qualcuno lo diventa durante il campionato, ma il nostro ambiente si predispone ad aiutare i ragazzi nel loro percorso. Siamo abituati a sopportare e supportare prestazioni non all'altezza, anche perché poi i ragazzi con 10 partite si completano. Forse 10 sono un po' poche, ma dipende, c'è chi è pronto subito e chi ha bisogno di un po' di tempo in più".

Che trattative ci sono per Baldanzi?
"Noi si pensa che sia un ragazzo di valore che in questo momento ci possa fare la differenza per tutto l'anno e che magari l'anno prossimo possa avere un valore ancora superiore. Poi è logico, davanti a situazioni di difficile gestione magari dobbiamo prendere in considerazione. Siamo però partiti con l'idea di non cederlo, ma il mercato.. Anche anno scorso si pensava di non cedere Viti, poi siamo arrivati ai primi di agosto e per entrambi è arrivata una proposta irrinunciabile, anche se poi ha trovato difficoltà all'estero in un ambiente con nessun italiano. Dopo qualche partita fatta abbastanza bene è entrato in una situazione... Non è stata una scelta per lui positiva, ora torna in Italia con un allenatore bravo, forte come Dionisi, che lo conosce bene e sono convinto che si vedrà completamente il suo valore".

È possibile che prendiate Cancellieri in prestito?
"Non lo so, è un profilo che si adatta bene al nostro modo di fare. Parliamo di un giocatore con potenzialità importanti, secondo me assolutamente inespresse. Mi sembra in una situazione importante in cui non riesce a esprimersi per quelle che sono le sue potenzialità, ma bisogna capire se possiamo permettercelo o meno e noi ancora non lo abbiamo capito bene".

Caprile è un patrimonio tecnico, ma anche economico.
"Sì, purtroppo però ha un difetto, cioè che non lo è per l'Empoli. Non possiamo riscattarlo, è molto giovane, ma ci sembra pronto. Ha già fatto un campionato importante, è con noi da una settimana e abbiamo la percezione che abbia delle grosse qualità. Ci aspettiamo tanto da lui, ma abbiamo anche Perisan che ha fatto diverse partite l'anno scorso senza prendere gol in gare come quelle contro il Milan a San Siro, contro il Lecce... Con i portieri ci sentiamo a posto. Spesso ci sederemo sul divano per seguire e accompagnare Vicario nel Tottenham. L'operazione, al di là dell'aspetto economico, ci regala grandi soddisfazioni perché è arrivato da noi sconosciuto praticamente e oggi gioca in una delle squadre più blasonate d'Inghilterra in uno stadio che sembra sia costato un miliardo di euro, udite bene. Lì magari è andato in un centro sportivo che in Italia non abbiamo, solo quello della Fiorentina può tenere il passo. Ora bisogna guardare avanti e cercare di sbagliare il meno possibile, soprattutto i prossimi 20 giorni".

Che idea si è fatto dell'addio di Spalletti? Si aspetta davvero stia fermo un anno?
"Ha fatto una scelta da persona di grande livello, più che l'allenatore. Lasciare da vincente in una piazza così importante, dopo aver vinto uno Scudetto dopo tanti anni. Non so, magari alla fine ci sarà stata anche un po' di stanchezza, due anni a Napoli dove c'è una pressione molto forte... Persone che riescono a venire via da vincenti non sono molte, penso a Mourinho quando ha lasciato l'Inter. Non so se starà fermo, sono convinto che tra due mesi avrà fatto il pieno di energia e gli mancherà qualcosa. Sarà in grado di scegliere con calma ed equilibrio, spero di vederlo qui a vedere non tanto le partite, ma gli allenamenti del nostro allenatore. Quando sta fermo ogni tanto viene ed è motivo di confronto, di scambio e di arricchimento ovviamente perché parliamo di un personaggio che ha un bagaglio di conoscenze che non può che farci comodo".

Accardi era ambito da molti club, ma alla fine ha rinnovato.
"È già successo in passato di aver visto dirigenti che hanno capacità e hanno fatto bene anche fuori da qui. Rinunciare ora ad Accardi mi risultava anche piuttosto complicato, lui è molto legato a questa realtà, ma è ovvio che avrà l'ambizione di andare in una realtà importante. È così giovane che magari gli capiterà, spero che rimanga con noi ancora un po' perché effettivamente io con lui mi sento, al di là dell'affiatamento e della condivisione delle scelte che facciamo quotidiano, di avere appunto un affiatamento irrinunciabile per quella che è la partecipazione alla nostra società. Sono molto contento che resti, ma anche i nostri sportivi".

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