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Terzo KO su tre per Pioli in Champions: Porto amaro, Ibra non sveglia il Milan. 1-0 al Dragao

di Ivan Cardia
Fonte: Inviato a Porto
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Porto batte Milan 1-0: decide il gol di Luis Diaz nella ripresa.

Terza sconfitta su tre partite, per il Milan in questa Champions League. Per certi versi la più amara, perché di fronte c’era un avversario in teoria alla portata e nella pratica superiore per buona parte del tempo. Di buono c’è che i rossoneri di Stefano Pioli non hanno perso la testa, pur correndone il rischio. Di brutto, praticamente tutto il resto a partire dal risultato: in un Dragao che ci si aspettava pieno e invece si rivela mezzo vuoto, il Porto batte i rossoneri col risultato di 1-0 , mettendo il muso avanti nella corsa al ruolo di terza forza del girone. O seconda, visto l’inciampo casalingo dell’Atletico, un motivo di rimpianto in più perché il gruppo di ferro si giocherà fino all’ultimo punto. Decide la rete segnata da Luis Diaz, il migliore in campo, nel secondo tempo, ma il tabellone finale non racconta tutta la verità di una partita gestita a tratti con eccessiva facilità dai Dragoes. Gli ospiti, viceversa, non sono riuscito quasi mai a rendersi pericolosi: l’attenuante delle tante, troppe, assenze c’è ed è indiscutibile, ma a livello di prestazione il tecnico emiliano non raccoglie da alcune seconde linee, e stasera pure da qualche fidatissimo, le risposte che magari si attendeva in un momento così cruciale della stagione. Non basta neanche il ritorno rossonero in Champions di Ibra a svegliare il Milan: oltre le defezioni, pesa anche il gap di esperienza che la squadra ospite paga nei confronti di una formazione più abituata a questi palcoscenici. A cercare il lato positivo, appunto, che la sconfitta è arrivata solo per 1-0: se è davvero uno scontro diretto fra le due outsider di un raggruppamento quasi irreale nel suo coefficiente di difficoltà, quello di oggi era solo il primo tempo. Al ritorno servirà un altro Milan, difficile sperare che a San Siro si presenti un altro Porto.

LE SCELTE INIZIALI: CONCEICAO COL 4-4-2, MILAN CON BALLO - Pioli aveva pochissime scelte da poter fare: Krunic trequartista, a sinistra confermato Ballo-Toure senza l’esperimento che avrebbe visto Calabria dirottato. Per li resto, formazione pressoché obbligata, con Ibrahimovic in panchina. Nel Porto, la sorpresa è Evanilson nel tandem offensivo con Taremi, in difesa Mbemba è a disposizione e gioca al fianco del veterano Pepe.

PRIMO TEMPO DI FATICA, 0-0 ALL’INTERVALLO - Luis Diaz spaventa subito Tatarusanu: il palo colpito dal colombiano al quinto minuto è l’immagine di una frazione che il Milan faticherà tantissimo a giocare, sino al risveglio finale segnato dall’occasione a firma Giroud. Non troppo pericolosa, ma almeno qualcosa. Fin lì, tante difficoltà per i rossoneri, ad armi spuntate e si vede: sulla sinistra, Ballo-Toure conferma la prestazione col Verona offrendo ampi e comodi spazi con i quali Otavio e Joao Mario vanno a nozze. Taremi mette in difficoltà Tomori; Saelemaekers e Krunic stentano sulla trequarti. È proprio il centravanti iraniano a mettere paura: Tatarusanu non ha grandissimo lavoro da fare, ma soprattutto per l’imprecisione degli avversari che di palle gol ne creano almeno tre e pure pericolose. Fronte Milan, molto poco: zero tiri in porta fino ai sussulti firmati Giroud, in un finale concitato anche dal brivido per un potenziale mani di Bennacer. Reti bianche all’intervallo, in un Dragao che si fa sentire, eccome, nonostante la capienza massima sia ben lontana dall’essere raggiunta.

LUIS DIAZ DECIDE LA GARA - Al rientro dagli spogliatoi, i Dragoes mettono subito in chiaro che vogliono riprendersi la storia della serata. Taremi spaventa ancora, mandando a fil di pallo l’ennesima palla che fa tremare Tatarusanu e i tifosi rossoneri. Conceicao cambia subito il terzino sinistro, Pioli aspetta un quarto d’ora e poi rivoluziona i suoi: dentro Ibrahimovic, Romagnoli e Kalulu. Il copione resta più o meno lo stesso, sulla fascia del giovane francese i padroni di casa fanno comunque il bello e il brutto tempo. Tant’è che da lì Joao Mario serve la palla destinata a sbloccare la gara: la respinta della difesa diventa una scheggia impazzita sulla quale Bennacer si scontra con Taremi. L’iraniano scarica per Luis Diaz e questi non se lo fa ripetere due volte: destro secco, nulla da fare per il portiere del Milan. Il Dragao inizia a ballare, il Diavolo rischia di andare in bambola e Pepe dopo pochissimi minuti ha la palla del potenziale 2-0: la manda alta. La partita finisce sostanzialmente lì, col Milan che continua a non riuscire ad alzare la testa, e il Porto che va in gestione senza affondare il colpo.

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Sabato 4 Maggio 2024
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