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Szczesny: "Non volevo fare il portiere. Juve al momento giusto, Buffon ne ha spaventati molti"

di Dimitri Conti
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Wojciech Szczesny, portiere della Juventus, si è raccontato in un'intervista a DAZN: "Era un ruolo che non volevo fare, volevo divertirmi e giocare per fare gol. La prima volta che ho indossato i guanti ero molto giovane e non mi piaceva per niente... Non mi piace neanche ora! Facevo l'attaccante ma ero scarso, quella punta alta che non controlla neanche una palla. Poi l'allenatore è stato molto onesto con me, mi ha detto: sei alto e tuo padre è un ex portiere... Da lì ho provato e direi che è andata abbastanza bene".

Come si comporta in porta, ha un riferimento più di altri?
"Ci sono quei portieri che toccano i pali, la traversa... Io no, in porta mi sento già come a casa mia. Non esiste un modo corretto di fare questo ruolo, non ho mai osservato un portiere in particolare e le sue parate. Semmai guardo i portieri avversari per dare dei consigli ai miei compagni con piccoli dettagli, ma mai per seguire il lavoro che fanno loro".

Cosa le ha dato la Juventus?
"Sono arrivato alla Juventus al momento giusto, avevo ancora tanto da imparare ma già un'esperienza internazionale molto importante. E mi sentivo pronto mentalmente per gestire una situazione come quella in cui devi sostituire uno come Gigi (Buffon, ndr). Ai tempi mi sembrava una cosa semplice ma magari per qualcuno meno sveglio a livello mentale non era così...".

Qual è l'assetto mentale del portiere?
"Io sono uno che non può entrare in campo carico, quando succede so che sto per combinare qualcosa. Cerco di stare più rilassato possibile. Soffro di più le partite in cui non ho niente da fare, c'è un aspetto mentale e di dover urlare ai tuoi compagni che saranno molto lontani da te. Il rapporto coi difensori è molto importante, devi avere il profilo psicologico di ogni giocatore: c'è chi ha bisogno di coraggio e chi di essere massacrato. Quando Cancelo giocava qui, poverino, a fine di ogni partita mi diceva basta. Secondo me ne aveva bisogno, poi magari mi sbagliavo visto che dopo un anno se n'è andato (ride, ndr). È importante capire le reazioni".

Come reagisce agli errori?
"Da giovane mi sembrava sempre la fine del mondo ma più ne fai e più li accetti, fa tutto parte del gioco. Non è quello che succede in campo a dover stabilire il tuo approccio alla partita, nel bene e nel male l'aspetto mentale non dovrebbe mai cambiare, da giovane mi sembrava molto più difficile. Non accetto gli errori durante il match, non mi cambia la vita durante una partita: poi magari il giorno dopo li analizzo. E i rigoristi contro non li voglio nervoso, così so che loro tirano il loro rigore, per come li ho studiati. Tecnica e movimento dipendono da chi calcia il rigore e come, negli ultimi anni in molti guardano il portiere e non il pallone, quelli cerco di portarli da una parte più che dall'altra, con una finta. Sono contento quando uno guarda, ho sempre di più l'impatto su ciò che fa, è poi è bello fregare chi ti vuole fregare".

Ricorda il rigore parato contro Messi?
"Un bel momento, lo considero il giocatore più forte di tutti i tempi, me lo appenderò in camera. Prima che tirasse abbiamo parlato, era consapevole che non ci fosse mai quel rigore e per fortuna poi gliel'ho parato".

Crede che il calcio sia ancora limitato in merito all'omofobia?
"Siamo tutti liberi di amare e di fare ciò che ci pare, sono sicuro che il mondo del calcio sia pronto ad accettare tutti per quello che sono. Sicuramente è un tabù, non lo ammette nessuno ma sicuramente dei ragazzi gay ci sono. Bisogna accettare anche chi non vuole o non ha bisogno di fare il coming out, magari sono felici".

Cosa vede nel suo futuro?
"Buio (ride, ndr). Intanto vorrei dare tanto tempo a mio figlio, negli ultimi quattro anni non ho avuto molta possibilità e ogni tanto sente la mancanza del padre. Vorrei stare con la mia famiglia un po' di più. Sono più curioso che impaurito del futuro".

Il gol più bello che abbia subito?
"Eh ce ne sono. Non ricordo chi l'ha fatto (Johnson, ndr) ma in un Leeds-Arsenal di FA Cup che abbiamo vinto 1-3 c'era una palla che usciva fuori area e lui di mezzo collo esterno l'ha messa sotto l'incrocio".

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