Raiola a difesa dei propri assistiti. Cosa dovrebbe dire?
Chissà perché, le sue dichiarazioni fanno sempre scalpore. Sarà perché ormai da anni ha abbandonato un atteggiamento politically correct, o forse non l'ha mai avuto. Sarà perché ormai il personaggio precede la persona e la forma la sostanza. Ma Mino Raiola, ormai, quando parla fa sempre notizia. A prescindere da quello che dice.
Ieri, ai microfoni di Radio 24, s'è lamentato per la mancata convocazione di Mario Balotelli: "La Nazionale dovrebbe rappresentare i migliori ma i migliori non vengono presi in considerazione. Dove vuole arrivare la Federazione? Dove vuole andare la Nazionale? In Italia pensiamo a cambiare solo il Ct, dovremmo avere un direttore sportivo invece che si occupi della Nazionale. Fa schifo, è piena di gente scarsa.
Per portare Balotelli ci vuole carattere, non lo aveva Ventura e non lo ha Di Biagio!".
Da Balotelli a Donnarumma. In questo caso per Raiola il problema è la presenza di Buffon che declassa Gigio a numero 12: "Mi stupisce Buffon in Nazionale, rispetto il portiere della Juve ma volevo Donnarumma in porta. Abbiamo capito che Buffon vorrà arrivare agli Europei".
Attaccare tutti per difendere i suoi interessi e i suoi assistiti. Questa la sintesi delle parole di Raiola, che né più né meno ha fatto ciò che fanno tutti i procuratori. Solo con parole più dirette e quindi più penetranti. E senza la paura di farsi nuovi nemici.