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Pau Lopez: "Roma scelta giusta. Ecco com'è nata l'idea giallorossa"

di Simone Bernabei
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Lunga ed interessante intervista del portiere della Roma Pau Lopez all'emittente spagnolo Radio Onda Cero. Il numero 1 iberico ha raccontato i suoi primi mesi nella Capitale: "Sono contento a Roma, mi sono completamente adattato alla città e alla squadra e sportivamente non posso lamentarmi di nulla, sto giocando tanto e sono molto contento del mio trasferimento di quest’estate".

E' stato duro l'adattamento?
"Alla fine qui la vita non è cosi diversa dalla Spagna, è stato molto più difficile adattarmi in Inghilterra. Qui la lingua è molto più facile da imparare anche grazie ai colleghi argentini che mi hanno dato una mano, soprattutto per le cose quotidiane della città...".

Com'è nata l'ipotesi Roma?
"Ero felice a Siviglia e anche la mia famiglia era contenta, ma alle fine della stagione mi chiamò il mio procuratore parlandomi del forte interesse dei giallorrossi, loro si sono dimostrati molto decisi nel volermi e hanno provato a fare di tutto per convincermi. Per questo ho deciso di lasciare la Spagna, sapevo che si sarebbe rivelato un momento di crescita per la mia carriera. La Roma è un club molto importante e penso di aver fatto la cosa giusta".

Se è vero che mi sono ridotto lo stipendio?
"Il Betis chiedeva molto di più di quanto avevano concordato in un primo momento, e alla fine la Roma e io abbiamo fatto uno sforzo per poter concludere al meglio la trattativa. Non sarò né il primo né l’ultimo che ha fatto questa cosa e che la farà in futuro".

La differenza rispetto alla Juve?
"Si vede che il livello della Juve è un po’ sopra quello del resto delle altre squadre, hanno un plus rispetto alle avversarie. Quando la partita diventa complicata, alle fine viene sempre fuori uno dei loro campioni che la risolve, anche se non stanno giocando bene. Hanno grinta, difendono bene e alle fine vincono. Oltre ad avere giocatori molto forti in attacco, sono una squadra che lavora molto bene sulla fase difensiva, tutti sanno quello che devono fare, non mollano nessun pallone, per questo sono sempre in testa della classifica".

L'impatto di CR7?
"Forse non sta segnando tanti gol come faceva al Real Madrid, ma comunque la Juve ha altri attaccanti forti. Lui è ancora molto determinante, è tra i migliori del mondo ed avere Cristiano nella tua squadra ti garantisce sempre i gol".

I portieri più coperti in Italia?
"Non è vero, sono rimasto stupito perché molte squadre nel calcio italiano hanno una buona fase offensiva. La maggior parte delle squadre con cui abbiamo giocato sono squadre che impostano l’azione dal basso, che provano a fare le giocate ed è difficile togliergli palla. Prima di arrivare pensavo che il calcio italiano fosse molto più difensivo e non è cosi".

Sorpreso dall'addio di Pochettino al Tottenham?
"Si… ho avuto la fortuna di stare con lui all’Espanyol e anche al Tottenham, è uno che ha lasciato il segno nel calcio inglese. È riuscito a fare arrivare il Tottenham tra l’elite della Premier League. Auguro buona fortuna a lui e al suo staff, con me si è comportato alla grande. Sicuramente starà poco tempo senza squadra perché penso che sia un grandissimo allenatore".

L'addio di Robert Moreno alla Spagna?
"Abbiamo fatto una piccola chiacchierata nello spogliatoio, dopo la partita contro la Romania, gli ho detto che lo ringrazio per avermi fatto giocare con la maglia della nazionale, è stato molto importante per me".

Se ero già stato a Roma?
"In passato sono venuto a Roma con la mia famiglia e non mi aveva fatto una grande impressione. Quando sono venuto a viverci l’ho vista da un punto di vista differente. Inoltre, vivo vicino al centro della città, e posso così viverla più a fondo. Il traffico? È vero che c’è traffico a Roma, ma non è paragonabile al caos di Londra...".

Se mi hanno chiesto informazioni sulla situazione in Catalogna?
"I giocatori non tanto, ma tante persone del club e della città hanno chiesto informazioni. È una situazione difficile da spiegare, io mi sento catalano, ma anche spagnolo. Spero che si possa risolvere presto, penso che senza parlare non si possa risolvere nulla, è da tanti anni che nessuna delle due parti si avvicina all’altra e in questo modo è molto difficile arrivare a un compromesso… Entrambe le parti devono fare un passo indietro, perché possa esserci una convivenza normale in Catalogna".

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Martedì 7 Maggio 2024
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