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Parma, D'Aversa: "Mi godo la salvezza, poi chiariremo qualcosa"

di Daniel Uccellieri
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Intervenuto in conferenza stampa, il tecnico crociato Roberto D'Aversa ha espresso tutta la propria soddisfazione per l'obiettivo raggiunto nella giornata di oggi. Queste le sue parole raccolte da Parmalive.com: "A fine gara ero commosso, perché sono andato a prendere mio figlio dall'altra parte del campo. E poi perché abbiamo raggiunto l'obiettivo dopo un anno un po' travagliato. E' vero che siamo partiti bene, ma è altrettanto vero che nel finale abbiamo rischiato di compromettere un'intera stagione. L'allenatore è responsabile sempre di tutto: rappresento un club e una tifoseria importante, ci tenevo a far sì che ottenessimo questo risultato, per me e per i ragazzi, che hanno dato tantissimo in ogni allenamento. A volte possiamo sembrare disinteressati circa il dispiacere della gente, ma posso garantire che c'è grande attaccamento a questo club: mi reputo molto fortunato ad aver allenato un gruppo del genere: quest'anno abbiamo avuto dei giocatori con uno spessore umano importante".

Come ha fatto a motivare i ragazzi prima del match?
"Le cose che faccio nello spogliatoio mi piace tenerle nello spogliatoio. C'era la volontà da parte di tutti di raggiungere questo obiettivo. Ci tenevamo, perché era molto importante conservare la categoria. Per tutti".

Che cosa chiede per il prossimo anno?
"In questo momento non chiedo niente, solo qualche giorno di riposo per staccare. Ora dobbiamo goderci questo risultato raggiunto, poi ci vedremo e chiariremo assieme qualche situazione: qualcosa va migliorato, perché è vero che siamo stati bravi, ma è altrettanto vero che bisogna lavorare per cercare di migliorarsi. Ora comunque mi preme godermi questa salvezza".

Anche oggi siete stati poco fortunati.
"Sì, Gervinho si è fatto male dopo un quarto d'ora e Siligardi, dopo il riscaldamento, non era più disponibile per il match. Spesso sento che sono fortunato, ma gran parte del campionato l'abbiamo fatto senza un centravanti importante come Inglese. Non è semplice giocar bene nonostante manchino giocatori importanti. Però noi non ci siamo mai afflitti: dove possono esserci delle mancanze tecniche, ci si può arrivare col cuore".

È soddisfatto personalmente a livello di rivincita contro chi l'Ha criticato in questo girone di ritorno?
"Se è per questo sono stato criticato anche nel girone d'andata, però questo fa parte del mio lavoro. Io credo che ci sia un problema culturale, ma non parlo di Parma: siamo indietro rispetto all'Inghilterra. E' normale che sono soggetto a critiche, ma a me va anche bene: l'importante è che i ragazzi in campo sentano l'appoggio del pubblico. Finché c'è qualche critica nei miei confronti è anche capibile: io sono il primo a massacrare me stesso e i miei ragazzi, ma se si va ad analizzare tutto il campionato, quello che abbiamo pagato noi è stato il girone d'andata. Forse la vittoria di Udine ci ha fatto rilassare un po' tutti. Probabilmente se questi punti li avessimo diluiti in maniera diversa, ci sarebbero stati più entusiasmo e meno critiche. La critica costruttiva è giusta, a volte però - e per fortuna non sono un amante dei social network - si è andato oltre. E quello un po' mi ha dato fastidio".

Lei si vede ancora su questa panchina?
"Io sinceramente mi ci sono sempre visto, forse qualcuno non mi ci vede su questa panchina (ride, ndr). Però, ripeto, non è il momento di fare questi discorsi. Ora possiamo solo elogiare questi ragazzi, ci tenevamo a chiudere il cerchio, consolidando quanto fatto negli anni passati. Adesso dobbiamo ripartire e programmare".

Dove collochiamo l'emozione di oggi rispetto alle promozioni in B e A?
"Sono stati tutti momenti emozionanti. Quando sono arrivato in Lega Pro, l'obiettivo non era quello di vincere il campionato ma di dare un gioco alla squadra. Abbiamo ottenuto quella promozione e non era scontato. L'anno successivo siamo partiti col proposito di arrivare i playoff: la società mi ha messo a disposizione una squadra importante, però non era scontato vincere. Oggi ho fatto capire ai ragazzi che dovevamo raggiungere l'obiettivo, perché ce lo siamo guadagnati tre anni fa: siamo stati bravi. E' chiaro che c'è stata sofferenza, però non potevamo permetterci di andar sotto. Le emozioni sono diverse ma tutte molto soddisfacenti".

Oggi il tifo è stato straordinario.
"Devo dire la verità, anche a Bologna i tifosi sono stati impeccabili, ci hanno sempre fatto sentire il loro sostegno. Io credo che questo sia fondamentale per affrontare una partita: queste sensazioni le avvertono i nostri giocatori, ma anche la squadra avversaria e la terna arbitrale".

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