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Otto gol, tre rigori e due autoreti sotto il diluvio: un pazzo Lazio-Benevento finisce 5-3

di Pierpaolo Matrone
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Non poteva esserci partita più pazza. Otto gol, tre calci di rigore, due autoreti. Il tutto sotto un diluvio incessante all'Olimpico. Il derby dei fratelli Inzaghi se lo prende Simone (da remoto, essendo ancora positivo al Covid-19), Lazio-Benevento finisce 5-3 al termine di un match senza un attimo di tregua. I biancocelesti ottengono così un successo fondamentale nella rincorsa verso la Champions League, anche grazie ad un Ciro Immobile (doppietta) che finalmente mette fine ad un lungo digiuno di gol.

Le scelte in casa Lazio. Simone Inzaghi (ancora positivo al Covid-19, in panchina va il vice Massimiliano Farris) perde Caicedo per squalifica ma ritrova Lazzari e Correa, subito titolari. Quest'ultimo con Immobile gioca in attacco, come prevedibile. L'esterno italiano invece va a destra, con Fares a sinistra e i tre titolarissimi in mezzo: Milinkovic-Savic, Leiva (recuperato dopo gli affaticamenti settimanali) e Luis Alberto. Dietro confermato Marusic come braccetto di destra accanto ad Acerbi e Radu, con Reina tra i pali: Strakosha non si è allenato, ma è convocato. Out l'unico infortunato Luiz Felipe, mentre Escalante c'è nonostante abbia saltato la rifinitura.

Le scelte in casa Benevento. In casa Benevento Filippo Inzaghi torna al 4-3-2-1 con Montipò in porta e ancora Barba accanto a Glik in difesa, mentre resta fuori Caldirola. A completare il quartetto difensivo Depaoli e Letizia. In mediana out a sorpresa Hetemaj, in campo Improta, Schiattarella e Ionita. Alle spalle di Gaich, preferito a Lapadula spazio a Insigne e Sau. Non è ancora pronto per giocare dall’inizio Iago Falque, ancora un po’ in ritardo di condizione Nicolas Viola che paga la lunga inattività. Assente anche Caprari, che non va neanche in panchina.

Ciro stregato. Pronti-via, passano appena 4 minuti e la Lazio ha subito un grandissima chance con il suo bomber principe, che però conferma un digiuno che va avanti dal 7 febbraio: Immobile di testa colpisce incredibilmente un palo, poi sulla ribattuta spara a lato. L'avvio è pimpante, il Benevento reagisce col destro da fuori di Ionita, di poco largo. Unico barlume di luce giallorossa in tutto il primo tempo.

Autorete o gol? Sono infatti i biancocelesti a passare: imbucata di Lazzari per Correa, che allunga la traiettoria per pescare Immobile in area. Nel tentativo di anticipare l'attaccante in scivolata, Depaoli tocca la sfera e batte Montipò: è autogol. L'assistente annulla inizialmente la rete per una presunta posizione di fuorigioco di Immobile, ma il VAR la convalida perché è tutto regolare: 1-0 all'Olimpico.

Basta digiuno. Se sul primo gol c'è stato qualche dubbio (ma alla fine la Lega ha assegnato l'autorete a Depaoli), dopo dieci minuti arriva il raddoppio della Lazio e stavolta non ci sono dubbi sulla paternità della rete: Immobile trasforma al meglio un pallone verticale confezionato per lui da Milinkovic-Savic, a tu per tu con Montipò non sbaglia e si regala la rete numero 150 in Serie A. Poi, soprattutto, interrompe un'astinenza troppo lunga per uno come lui: il quindicesimo gol in campionato (ventesimo stagionale) scaccia via 70 giorni di digiuno.

Tutto in discesa. La Lazio può così gestire in scioltezza, mantenendo le distanze e non desistendo negli attacchi. Il Benevento è costretto a scoprirsi e concede delle praterie che i biancocelesti sfruttano al meglio. Correa al 35' entra in area palla al piede, viene steso da Montipò e conquista un calcio di rigore. Immobile, lo specialista, decide di lasciarglielo, così l'argentino se ne incarica e lo trasforma con grande freddezza, spiazzando il portiere. E' tutto in discesa per la squadra di casa, ma Sau riapre la gara a -1 dal 45' con un gran destro a giro che non dà scampo a Reina. Il primo tempo si chiude col risultato di 3-1.

Senza tregua. La ripresa comincia nella stessa maniera del primo tempo: con un autogol. La Lazio trova così il 4-1 con un tocco di Correa deviato in porta da Montipò. Il portiere del Benevento si riscatta poco dopo, neutralizzando un rigore a Immobile e lasciando la sua squadra in partita. E' Viola poi a provare a riaprire tutto: lui dal dischetto non sbaglia e fa 4-2. Non c'è un momento di pausa, perché dopo pochi minuti ecco un'altra rete: Lapadula di testa riporterebbe definitivamente in partita il Benevento, ma l'arbitro viene chiamato al monitor e annulla la rete per uno spintone di Caldirola ai danni di Immobile.

Finale sofferto. Nonostante i due gol di distacco, il Benevento ci crede e nel finale prova a cingere d'assedio l'area di rigore avversaria. E si rende particolarmente pericoloso più di una volta da palla inattiva. Caldirola va ad un passo dal gol, ma non centra la porta. Ed è proprio da palla inattiva che si riapre definitivamente il match: colpo di testa vincente di Glik su calcio d'angolo ed è 4-3 all'Olimpico. La Lazio soffre, ma riesce comunque a gestire il gol di vantaggio. A reggere fino alla fine. A trovare anche il 5-3 in contropiede nel finale con la doppietta di Immobile. E, soprattutto, a prendersi tre punti importantissimi nella corsa verso un posto in Champions League.

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