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Milan, Tonali: "Riduzione dell'ingaggio per restare era la cosa giusta da fare. Pioli decisivo"

di Lorenzo Di Benedetto
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Lunga intervista di Sandro Tonali a Sette, settimanale del Corriere della Sera. Queste le sue parole:

Sull'essere milanista: "Nel mio paese, a parte i miei zii interisti, sono tutti milanisti. Mio padre mi ha condizionato, quanto poteva prendeva e andava all'estero a seguire le trasferte in Champions. Mi ha trasmesso questo 'milanismo' che sento forte anche ora. Non c'è stata la possibilità di arrivare al Milan a dieci anni: ci sono arrivato al momento giusto. E ci voglio restare".

Sul dialogo con i compagni: "È fondamentale. Tra compagni, all'interno dello staff, tra mister e squadra. Dal primo giorno qui funziona così: nel momento in cui c'è il minimo problema anche fuori dl campo lo si dice e si risolve immediatamente. E' una cosa bellissima".

Su Ibrahimovic: "Ci conosce tutti, tiene tanto a noi e noi a lui questo è il momento di stargli vicino perchè vive un momento brutto. Zlatan parla con tutti, dal 1° al 23° convocato, trova sempre la motivazione giusta. Dopo la fine del primo tempo in una partita difficile viene a spronarci, poi altri modi sa usare anche quelli...".

Sulla riduzione dell'ingaggio per restare al Milan: "Era la cosa giusta da fare. Il salto di qualità credo sia stata una cosa naturale: per un giocatore essere di proprietà è sempre diverso dell'essere in prestito. Non è la cosa a cui pensi andando a dormire, ma è quel particolare che da solo conta poco, però sommato ad altri fa la differenza. Se giochi male e sei in prestito magari ti preoccupi che non ti riscatteranno...".

Sul gol alla Lazio: "Già dopo la doppietta di Giroud nel derby abbiamo capito che eravamo lì, bastava un passo falso dell'Inter o una forte testa da parte nostra. È difficile vincere le ultime cinque sapendo che ne puoi pareggiare una, ma noi andavamo in campo pensando ci fosse un unico risultato".

Sullo scudetto: "Abbiamo capito che abbiamo qualcosa di grande, più avanti ci renderemo conto meglio. Perché abbiamo vinto noi? È stato un insieme di cose: decisivo è stato Pioli che era in una situazione difficile quando è iniziata la nostra scalata".

Sulla nuova stagione: "In tanti mettono Inter e Juve davanti a noi? Siamo soli con i nostri tifosi. Le cose che si dicono, com'è stato per tutto l'anno scorso non ci interessano. Non possiamo cambiare i pensieri della gente, certo ci fa riflettere, ma, con tutto l'affetto, non ci interessa".

Sui tifosi: "Un messaggio prima dell'inizio del campionato? A loro mostro il nuovo tatuaggio sulla mano: 'Impossible' in nero e una lineetta rossa a cancellare le lettere -im: nulla è impossibile, questo è il mio messaggio".

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Mercoledì 15 Maggio 2024
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