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Milan, Fonseca: "Morata in dubbio. Siamo lontani dal Milan che ho in mente"

Live TMW
di Antonello Gioia
Fonte: dall'inviato a Milanello, Antonello Gioia
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© foto di www.imagephotoagency.it

Dopo la vittoria nel derby, che ha dato respiro alla classifica del Milan e slancio al progetto, Paulo Fonseca, allenatore rossonero, è presente in conferenza stampa per presentare Milan-Lecce, match valido per la sesta giornata di campionato in programma domani sera a San Siro.

Segui le dichiarazioni di Paulo Fonseca con il live testuale su TMW.

14:01 | Comincia la conferenza.

Quanto è importante sfruttare la scia che vi siete creati col derby?
"È molto molto importante. Dobbiamo confermare che siamo in crescita: la vittoria nel derby ha un senso se vinciamo col Lecce, anche perché dobbiamo recuperare dei punti. Ci sono tante motivazioni per vincere domani. Per me è una partita pericolosa dopo il derby, dobbiamo stare attenti: non possiamo sbagliare, dobbiamo vincere".

Più che un problema tattico, era un problema psicologico?
"Non voglio tornare al derby, è finito. La parte mentale è più importante della tattica e della tecnica. Le partite sono molto emozionali. Stare bene, equilibrati, motivati ed energici è molto importante".

Consoliderà la formazione?
"Dobbiamo avere continuità e per avere continuità, se possiamo far giocare la stessa squadra... Morata ha avuto una contusione, una borsite ed è in dubbio. Vediamo domani".

Leao va recuperato?
"Vediamo. Stiamo lavorando molto, anche individualmente con Rafa, difensivamente. Ed è chiaro per tutti che Leao sta crescendo; può fare meglio, ma sta crescendo difensivamente. Noi possiamo difendere con tutti i giocatori, Rafa incluso. Leao ha avuto tre opportunità nel derby per essere decisivo. Non mi sembra che Leao non possa essere un giocatore decisivo, anche facendo di più in difesa. Sta facendo bene, anche nel lavoro con la squadra".

Che impatto ha avuto Abraham?
"Abraham ha una energia contagiosa, che per me è importante. Portare questa energia, lui come Morata, è importante non solo in partita, ma anche in allenamento".

Senza Morata, chi può fare il suo ruolo?
"Jovic non ha le caratteristiche per giocare in quella posizione. Senza Morata, ci sono Loftus-Cheek o Reijnders".

Quanto somiglia questo Milan al Milan che ha in testa?
"Siamo lontani, siamo lontani. Difensivamente non siamo cresciuti tanto, mi piacerebbe avere altre cose, ma poi ci sono le caratteristiche dei giocatori... Offensivamente dobbiamo crescere tanto. Stiamo lavorando per farlo, abbiamo tanto da migliorare".

Vittoria nel derby segnale in ottica Scudetto?
"La vittoria nel derby porta fiducia, porta un'altra atmosfera. Ma io sono così, cerco di essere sempre equilibrato. Poi una partita può cambiare, può aiutare la fiducia dei giocatori, ma è solo una partita. Poi, però, se non vinciamo domani possiamo retrocedere... Per questo dobbiamo dimenticare il derby, focalizzandoci sulla prossima partita che è la più importante. L'atmosfera è positiva, c'è allegria, ma è importante capire che il derby è passato, non conta più. Sullo Scudetto continuo a dire ciò che ho detto sin dal primo giorno: noi al Milan non possiamo non pensare allo Scudetto e continuiamo a pensarci".

Prima del derby era sull'orlo dell'esonero, dopo il derby è un genio... Se lo aspettava così il calcio italiano?
"Noi latinos siamo così, i portoghesi sono lo stesso. A Roma era lo stesso: se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo... Non voglio dire questa parola (ride, ndr). Io non ho guardato niente in questa settimana, perché per me non è cambiato niente. Quando ero in Portogallo, mio figlio mi diceva che i tifosi erano arrabbiati con me... Io gli risposto: 'Gli stessi tifosi che oggi sono arrabbiati, domani mi batteranno le mani'. È normale, il calcio è così: allegria quando si vince, tristezza quando non si vince. Essere tifosi è essere questo, irrazionali, che è per l'amore dei tifosi, ma io sono l'allenatore, devo essere equilibrato. Non ho nessun sentimento per chi era contro di me e che ora sono con me".

Che idea ha lei del turnover?
"Mi piace far ruotare tutti i giocatori, ma bisogna capire i momenti. E ora è il momento di non cambiare troppo, di dare stabilità. In futuro sì, lo faremo. Quando saremo una squadra in tutti i momenti sarà più facile cambiare, perché cambiarne uno o due non cambierà niente. Quando saremo la squadra che ho in mente, allora io potrò cambiare".

Chi tra i centrali?
"Non ho questa preoccupazione di cambiare. Gabbia sta giocando perché merita di giocare, tra i centrali è uno dei più forti con la palla tra i piedi e nel costruire. Gabbia orienta molto bene la squadra, la linea difensiva, ha un gioco posizionale molto forte e per me è importante stabilizzare la linea difensiva in questo momento. Domani giocheranno Gabbia e Tomori per cercare di avere questa stabilità, poi col Bayer vediamo".

Cosa è più difficile ora?
"La responsabilità qui è sempre la stessa, poi la cosa più difficile da gestire sono le vittorie. Il giorno prima della partita con l'Inter sapevo che i giocatori fossero motivati e pronti mentalmente. Quello che è pericoloso qui è giocare con il Lecce, perché nella testa dei giocatori non c'è la difficoltà di trovare contro l'Inter. Bisogna far capire ai giocatori che devono essere gli stessi, giocare allo stesso modo che con l'Inter".

Morata convocato?
"Morata è convocato, vedremo domani come sta. È in dubbio, non sappiamo se potremo usarlo domani. Però non voglio prendere rischi".

Settimana scorsa grigliata, oggi qualcosa di particolare?
"No, non abbiamo fatto niente di speciale, solo un meeting".

Fofana un unicum nella sua rosa?
"Ora non abbiamo Bennacer, ma credo che anche Musah possa giocare in quella posizione. La differenza tra i due è che Fofana è un giocatore di passaggio, mentre Musah più di portare il pallone".

Come sta Chukwueze?
"Ha fatto una pre-stagione molto buona, con tanti spazi contro le grandi squadra da sfruttare. Sia col Torino che con la Lazio non ha fatto bene come in pre-stagione, ma non è un problema di qualità; ha bisogno di prendere fiducia, di giocare in questo contesto di Serie A in cui non c'è spazio, in cui deve prendere decisioni veloci, trovando il momento giusto. Sta capendo. È entrato bene con l'Inter. Ma deve crescere, tipo domani in cui sarà senza spazio".

Reijnders insostituibile?
"È un giocatore unico nella nostra squadra, non c'è uno come lui in rosa. Ma non ho pensato molto al futuro, ma solo alla prossima partita. Poi vedremo se, non avendo Tiji, cosa si potrà fare".

Ha avuto risposte positive da Royal?
"Non ha avuto tanti allenamento con noi, soprattutto riguardanti la fase difensiva. La maggior difficoltà per lui è difensiva: è qui che deve migliorare. Offensivamente è forte".

Reijnders più avanti?
"È importante anche quando si avvicina a Fofana. Gioca molto bene tra le linee, può fare diversi ruoli".

Bello l'abbraccio con Morata dopo il derby...
"Momento normale, di allegria, di euforia".

Pessoa ha scritto L'Ora del Diavolo... Lei vuole essere il portoghese a scrivere un libro da questo titolo?
"Pessoa grande scrittore, ma io non l'ho mai letto. Non voglio dire quello che penso se no i portoghese mi massacrano (ride, ndr), ma a me piace un altro tipo di lettura. Quando dico che la squadra ha tanto da migliorare, intendo per quello che deve essere il gioco del Milan. Con l'Inter, ho visto una squadra molto corta, non ha lasciato l'Inter fare quello che normalmente fa... Noi abbiamo avuto la palla, ma non abbiamo avuto tanti momenti di organizzazione, ma solo momenti di transizione. Quello che abbiamo creato è stato recuperare la palla e andare avanti veloci. In Italia non ci saranno tante partite come quella contro l'Inter... Ed è qui che dobbiamo migliorare: avere un gioco posizionale, dominare in avanti, avere pazienza là, non tornare indietro. Il Milan deve giocare più tempo nella metà campo offensiva, è questo che io voglio".

Termina qui la conferenza.

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