Lo scopritore di Lautaro Martinez: "Giocatore di Classe A, il suo Liniers è una fucina di talenti"
Nel corso dello speciale di Sky Sport dedicato a Lautaro Martinez, il suo scopritore Fabio Radaelli ha raccontato così l'imprinting calcistico con l'attuale capitano dell'Inter: "Lo vidi in uno dei tanti viaggi che facevamo a caccia di talenti in Argentina. Al Liniers sono cresciuti tanti grandi calciatori. Andavo sempre lì quando mi trovavo in zona. La prima volta che vidi Lautaro si stava allenando con la selezione giovanile, quel ragazzo catturò subito la mia attenzione con diverse giocate. Era quello che noi definivamo di 'Classe A'". Chiosa di Diego Huerta, ex capo scout del Racing: "Aveva un grande controllo di palla con cui si girava subito. Lautaro aveva una potenza incredibile in corsa nonostante non fosse un calciatore altissimo".
Le parole di papà Mario Martinez
"Da piccolo lo chiamavamo Maravilla o Pelusita, visto che io vengo chiamato Pelusa. Al Racing mise in mostra la sua potenza, da qui e dall'esultanza con le mani incrociate è nato il soprannome Toro. La mamma in famiglia è quella che ha sofferto di più il distacco da Lautaro, è un po' come se ti rubassero il figlio. Ricordo che a volte andava a vedere la sua camera e metteva a tavola un piatto anche per lui sapendo però che quel piatto sarebbe rimasto vuoto. È stata dura all'inizio, ma sapevamo che Lautaro sognava di fare il calciatore e che era sul punto di farcela".