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LIVE TMW - Venezia, Molinaro: "La Juve è forse più pericolosa ora di quando era dominante"

di Giuseppe Malaguti
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

13.55 - Il Venezia in settimana è chiamato a riassorbire la batosta presa contro il Verona in casa e in rimonta, con un clamoroso 3-4 finale. Per fare il punto della situazione ci sarà tra poco in conferenza stampa Cristian Molinaro, l'uomo probabilmente più esperto nella rosa arancioneroverde., in vista anche della sfida contro una delle sue ex squadre, ovvero la Juventus. Segui la diretta testuale su TuttoMercatoWeb.com.

14.20 - Dopo qualche ritardo dovuto a dei problemi tecnici può iniziare la conferenza stampa.

Come analizzi a freddo la sconfitta col Verona?
"Tutti già dal giorno dopo la partita quando ci siamo ritrovati avevano voglia di rivalsa e di ripartire per preparare la gara nel modo migliore possibile. Col Verona nel secondo tempo non siamo stati perfetti come siamo stati nel primo. Abbiamo visto un Venezia dominante in avvio, a fine primo tempo siamo usciti a testa alta, imponendo tutte le nostre caratteristiche, come ci chiede il mister, senza snaturarci. Abbiamo dimostrato che questo è un gruppo che nonostante la media età molto bassa e nonostante i tanti debuttanti ha potenzialità. Nel secondo tempo invece sono venute fuori le criticità, che non ci hanno permesso nostro malgrado di portare un punto a casa. La paura personalmente era quella di ritrovarci e vedere un gruppo bastonato, invece sono rimasto colpito perché i ragazzi avevano già cercato, capendo l'importanza della sconfitta, di ripartire, con tanta voglia. Questa è la cosa più importante e che serve per il futuro".

TMW - La classifica permette di mettersi tutto alle spalle. Con la Juve che gara ti aspetti?

"Rivedendo il nostro avvio di campionato abbiamo perso qualche punto, non solo col Verona ma anche in altre circostanze. Contro l'Hellas è come avessimo un livido, ma sono cose che ci devono servire per il futuro, per analizzare e lavorare su quei difetti che non ci permettono di portare a casa i tre punti, la nostra speranza è ora di bloccare diciamo quei livido prima che emergano nel corso di una gara. Inutile dire che con la Juventus sarà una partita complicata, sono partite che, è banale dirlo, si preparano da sole. Il mister sicuramente ci preparerà al meglio perché è importante per noi aver l'input in vista di quello che può riservarci la gara".

In base alla tua esperienza quali sono gli errori ricorrenti?
"Siamo sempre un po' mancati nella gestione del risultato, nella ripresa siamo scesi in campo con grande volontà, ci eravamo anche resi di nuovo pericolosi. Preso il 3-1 quella freschezza che abbiamo non siamo riusciti a portarla avanti per i restanti 40 minuti, sicuramente alcune situazioni andavano gestite meglio. Sappiamo però di essere in un percorso che ci deve portare al nostro obiettivo. Non dobbiamo nasconderci, in futuro ci saranno altri ostacoli, ma per chi vuole crescere sono ostacoli che devono portarti poi a rialzarti. Avere questo tipo di progetto e avere in campo una squadra con tanti debuttanti può portarti talvolta a cadere, non dovrebbe succedere e siamo tutti arrabbiati, ma fa parte del percorso di crescita che abbiamo preventivato".

Sabato ci sarà la Juventus tua ex squadra:
"Sicuramente sono contento di affrontare o comunque di far parte della partita sabato, la mia carriera è stato un crescendo e una soddisfazione. Il calcio mi ha regalato quello che era il mio sogno da sempre, ogni domenica vedere il campo è sempre più emozionante e trovo sia cosa fondamentale per qualsiasi giocatore. E' una soddisfazione ulteriore poter giocare contro la Juventus in Serie A, mia ex squadra. Venivo dal Siena, ero un ragazzotto e ritrovarmi tra quei campioni mi ha aiutato tanto a crescere anche come uomo, capisci che per arrivare a certi livelli serve anche quello. Incontrerò tra l'altro un altro ragazzotto come Chiellini, quella sarà un'altra soddisfazione, abbiamo fatto diverse battaglie assieme".

Tra l'altro hai allungato forse la carriera di Chiellini visto che con il tuo arrivo sulla fascia lui è stato messo centrale. Ti aspettavi invece per il presente una Juve con queste difficoltà?
"Ranieri fece questo cambio tattico che a me aprì la strada per giocare due anni con continuità, mentre Giorgio aveva già dimostrato quello che valeva con Capello sulla fascia e poi è diventato uno dei difensori più forti del mondo giocando centralmente. Quello che ho imparato stando lì e la Juve ha fatto vedere è che è una società che ti trasmette il concetto del non mollare mai. Ci sono stati sicuramente cambiamenti di formazione e di uomini, c'è stato sicuramente anche per loro un periodo di adattamento, ma parliamo di una squadra con giocatori forti e determinanti in qualsiasi momento. La fase di adattamento ci può stare dopo aver vinto per nove anni di fila coppe e scudetti. Proprio nelle difficoltà però viene fuori la loro mentalità, è forse più pericolosa ora di quanto non lo fosse quando era dieci punti sopra la seconda in classifica".

Che ricordo hai della tua avventura alla Juve e di Ranieri?

"La cosa che saltava subito all'occhio era la mentalità, dovevamo scendere in campo per essere dominanti, era un lavoro settimanale maniacale, soprattutto dai giocatori più importanti per un'ora e mezza vedevi un lavoro a ritmi impressionanti, sempre con la voglia di vincere. C'era una determinazione feroce nel voler dominare qualunque momento dell'allenamento per poi trasferire la cosa in partita. Ranieri aveva già esperienze ad alti livelli quindi per lui era stato abbastanza semplice seguire quella mentalità. Devo anch'io tanto a lui, mi ha dato la possibilità di giocare e crescere, correggendo certe mie lacune dovute alla giovane età e conoscete bene lo spessore della persona".

14.39 - Finisce la conferenza stampa.

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