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LIVE TMW - Udinese, Marino: "Prodl un leader. Zeegelaar? Corteggiato a lungo"

di Simone Bernabei
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© foto di Federico De Luca

Al fianco di Zeegelaar e Prodl, nella sala stampa della Dacia Arena si presenta anche il responsabile dell'area tecnica dell'Udinese Pierpaolo Marino. Segui su TMW la diretta scritta della conferenza.

Ore 10.05, inizia la conferenza

Perché di nuovo Zeegelar? "Lo abbiamo corteggiato per lungo tempo, volevamo portarlo qua per rinforzare un ruolo in cui eravamo carenti. C'era la possibilità di prendere un giocatore di grande livello come Zeegelaar. Lo avete già visto contro l'Inter, ha avuto un ottimo impatto ma non avevamo dubbi".

Prodl cosa può portare? "Ci puntiamo tanto, per il presente ma soprattutto per il futuro. La premessa è che ha un problema ad un ginocchio, ma siamo convinti che col nostro staff potremo riportarlo al top entro un mese-un mese e mezzo. Vogliamo recuperarlo, è un leader che può dare tanto con la sua esperienza. Nel periodo in cui si curerà avrà a disposizione uno staff di primo piano, presto sarà in condizione di dare quel contributo importantissimo che ha sempre dato. Anche non giocando sarà importante con la sue esperienza e la sua leadership".

Il mercato nerazzurro? "Spesso durante il mercato non si vogliono scoprire gli obiettivi in un mercato concorrenziale. E' corretto però fare un bilancio alla fine delle trattative, soprattutto per la gente. Ho sentito e letto tanti commenti negativi e di questo mi sono stupito. Dopo la finestra estiva si era detto che avevamo una rosa troppo larga, che troppi non erano partiti, che eravamo in tanti. Ora che abbiamo fatto operazioni in questo senso, la critica ci attacca su cose che non rispecchiano la realtà dei fatti. Avevo promesso di rinforzare gli esterni ed è arrivato Zeegelaar, che volevamo prendere anche in estate. Lui voleva venire qua, i club interessati erano tanti ma noi lo abbiamo corteggiato con pazienza e siamo riusciti a prenderlo. Per me è un giocatore pronto, conosce la mentalità, il contesto e la squadra. Ha dimostrato le sue qualità sul campo".

Prodl? "E' stato vicino all'Udinese tante volte. Potrà essere utile nel finale di stagione, ma è un acquisto soprattutto per l'anno prossimo".

Le critiche arrivate? "Siamo stati toccati dalle critiche riguardanti i giocatori arrivati dal Watford. Per noi è una virtuosità, abbiamo trattato dei giovani che volevamo portare a Udine ma ci hanno chiesto decine di milioni. E' un mercato drogato da cifre che lo rendono inaccessibile per l'Udinese, le tipiche operazioni che hanno caratterizzato l'Udinese non si fanno più. Quello che pagavi prima 2-3 milioni, oggi lo paghi 15. Siamo unici in Italia, abbiamo una sinergia col Watford e per noi è un valore aggiunto, soprattutto se arrivano i vari Sema, Zeegelaar, Okaka e Prodl. Avessimo voluto comprare questi giocatori li avremmo pagati decine e decine di milioni. Questi giocatori ce li possiamo permettere grazie ad una sinergia virtuosa, nessuno mi convincerà mai che questa sia una cosa negativa. Io vedo solo vantaggi".

L'addio di Pussetto? "Abbiamo fatto una plusvalenza importante, ma per la prima volta non abbiamo ceduto nessun giocatore importante nelle ultime due finestre di mercato. Lo dico nonostante le offerte arrivate per tutti i nostri big. A gennaio abbiamo ceduto Pussetto, che aveva fatto 2 partite dall'inizio su 19. Poi Barak, che ha fatto 1 presenza in campionato dall'inizio. Sierralta zero. Opoku 5 presenze nel ruolo di esterno, col giocatore che ci ha detto chiaramente di non voler più fare quel ruolo. Avesse fatto il centrale difensivo non avrebbe fatto più alcuna presenza. Ha chiesto la cessione, nel momento in cui la trattativa stava per saltare ha avuto delle crisi di pianto. Trattenere giocatori che fanno così poche presenze, ma che sono del calibro di Barak e Pussetto, è difficile. Ora Barak si sta rivalutando, qua avrebbe continuato a svalutarsi perché gli altri stanno facendo bene. Inoltre, per prendere Zeegelaar abbiamo dovuto cedere Pussetto per una questione di spazi in rosa. Lui aveva due opzioni in A, ma queste due società lo volevano solo in prestito".

L'analisi della rosa? "19 giocatori di movimento per 10 posti, quindi 2 giocatori per ogni ruolo. E non parlo dei ragazzi della Primavera. Per me i giocatori sono giusti per fare 16 partite, a meno che non arrivi qualcuno con un mitra o il coronavirus. Alcuni sono duttili, ricoprono più ruoli".

I ragionamenti dietro il mercato dell'Udinese? "E' una finestra di un mese, ogni mattina io e il mister ci siamo incontrati per programmare la giornata di lavoro. In questo mese ci chiedevamo: 'oggi quale mal di pancia avremo da gestire?'. Tenere giocatori importanti è difficile sempre, anche quando giocano. Immaginatevi quando non giocano... Come amministratori abbiamo il dovere di essere buoni padri di famiglia e di non depauperare i nostri capitali. Portare giocatori da 20 milioni di euro all'anno non è possibile, ripeto che il mercato è drogato. Noi non possiamo andare fuori dai budget, dalla gestione virtuosa che ha permesso al club di costruire uno stadio. Io devo ringraziare i tifosi, loro hanno sempre dimostrato fiducia. C'è empatia fra squadra e tifosi, come dimostra l'applauso dopo la sconfitta con l'Inter".

La rosa a disposizione di Gotti? "La proprietà ci ha permesso di dare continuità tecnica, io devo ringraziare la squadra perché si sta formando uno zoccolo duro di 6-7 giocatori che hanno la capacità di trasmettere agli altri cosa significa indossare la maglia dell'Udinese. Io ringrazio questi giocatori, hanno mantenuto gli obiettivi che gli avevamo chiesto, siamo lontani dalla zona calda da inizio stagione. Guardiamo la classifica con serenità pur sapendo di dover continuare a fare risultati, ma sono tranquillo perché la squadra sta giocando, sta facendo passi avanti".

Perché non è arrivato un sostituto di Barak? "Mandragora ha giocato mezzala, Gotti lo ha riportato in un ruolo di centrale davanti alla difesa. 5 giocatori per 3 ruoli vuol dire che 2 calciatori importanti rimangono fuori ogni volta".

+ 8 dalla salvezza e -8 dalla zona Europa. Perché non pensare in grande? "Abbiamo messo su una rosa che è nei limiti del tetto imposto dalle regole. Per far entrare Zeegelaar abbiamo dovuto cedere Pussetto, per far entrare Prodl è andato via Barak. La zona europea non fa parte del nostro progetto, poi ovviamente se facciamo 3 vittorie di fila possiamo pensarci. Io credo che questa squadra abbia nel dna la possibilità di competere per l'Europa League, comunque".

Barak può rientrare nel progetto Udinese in futuro? "Se vorrà lui... E' andato via in polemica con la società. Nel calcio moderno è difficile parlare coi giocatori, che sono 11 industrie individuali. Anche per questo faccio i complimenti a quelli che attualmente sono in rosa. Quando è andato via Barak, mi hanno scritto i colleghi di Lecce dicendomi che i suoi parametri sono al top. Secondo me poteva durare al massimo 45 minuti, alla fine della partita ha fatto 12 km quindi era pronto fisicamente, pur non essendo quello che si allenava meglio con noi".

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