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LIVE TMW - Sarri: "Non parlo di Messi. Col presidente cena programmata"

di Giovanni Albanese
Fonte: inviato all'Allianz Stadium
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alla vigilia del match della semifinale di Coppa Italia con il Milan, a San Siro, parla in conferenza stampa il tecnico della Juventus Maurizio Sarri. Di seguito le sue parole.

13.56 - Inizia la conferenza stampa

Partendo dall'incontro col presidente, quali sono state le riflessioni? Ha sentito maggiore vicinanza da parte della società?
"Si doveva fare dopo la Fiorentina, io ero a Coverciano e ho fatto tardi, il presidente aveva impegni ed è stata fatta dopo. Una cena normale, lui dice perché vuole farmi conoscere i migliori ristoranti di Torino. Ovvio che il presidente parla sempre nella globalità e non si sofferma mai di una singola partita. Comunque era programmata".

Si sente sotto esame ed è giusto esserlo? Giusto convivere con i fantasmi di Allegri e Guardiola?
"Se non volevo essere sotto esame facevo domanda alla poste. Questo è un lavoro fatto così, soprattutto alla Juventus. Mi sembra tutto nella normalità. All'interno la valutazione è che siamo in linea con quello che ci eravamo detti all'inizio: in piena lotta in campionato, in semifinale di Coppa Italia e agli Ottavi di Champions League. Quindi se si parla di linee generali, siamo allo stesso livello che avevamo programmato. Veniamo da una brutta partita ed è normale che questo all'esterno abbia delle ripercussioni".

Come uscire da questo problema di testa?
"In alcune situazioni ci perdiamo un attimino, stiamo provando a risolvere. Come sempre sono situazioni che vengono fuori durante la partita e non è di facile soluzione. Stiamo pensando a un rimedio perché viene fuori dopo il vantaggio. Il Milan nell'ultimo periodo si è migliorato tanto in rendimento e risultati. Viene fuori da un derby perso in maniera discutibile perché hanno fatto la partita per buona parte. Giocare a San Siro contro la Juve è sempre stimolante per tutti, sarà una partita complessa".

A cosa si riferiva con la richiesta di collaborazione a Verona?
"Ero un inciso a una domanda. I leader li abbiamo, spero qualcuno mi aiuti a venire fuori in questo periodo. Era solo un inciso a una domanda diretta".

Ha chiesto qualcosa di specifico ai giocatori più importanti?
"Lo stanno dando sempre il sostegno, la squadra si allena bene con intensità e applicazione, e l'ho sempre detto. A volte in partita resti sorpreso perché in allenamento alcune cose non le vedi. Lo standard degli allenamenti è elevatissimo, la disponibilità a livello di partecipazione è totale. Ora dobbiamo risolvere questi problemi sulla gestione del vantaggio perché non è ottimale ed è evidente dai numeri".

Come lo valuta oggi l'ambiente Juve rispetto a prima che la vedeva da fuori?
"Qua si lavora bene per strutture, organizzazione societaria, rapporti interpersonali con la dirigenza e con i giocatori. A livello di pubblico è diversi dagli altri perché ha meno logiche di territorialità ma c'è una percezione nazionale e internazionale. E' un ambiente che ti lascia lavorare bene e non ho alcun dubbio su questo. Anche sul piano interpersonale con la società è facile avere rapporto con tutti perché la catena di comanda è abbastanza snella".

Senza Douglas Costa tornerà a giocare con il trequartista?
"Abbiamo una rosa ampia, che ha sempre portato gli allenatori della Juventus a fare più moduli. Anche noi siamo pronti a fare un paio di moduli e li alterneremo con valutazioni che faremo a livello singolo".

Le ultime prestazioni di Pjanic come le valuta? Può giocare da mezzala?
"No, perché è un giocatore con estrema quantità ma con poche accelerazioni. Per me il meglio può darlo in questo ruolo. Ha buone qualità da trequartista. Ha cominciato la stagione con una buona forma, poi è calato e lo ha pagato tanto. Fatica a tornare sui suoi livelli ma lo collego a una situazione normale durante la stagione, sono convinto che presto tornerà a essere determinante per noi".

E' dalla sconfitta in Supercoppa che si è perso sicurezza nella squadra?
"E' la macchia che ci portiamo nella nostra stagione. La partita prima con la Lazio in campionato non ci poteva togliere certezze perché avevamo fatto per sessanta minuti. In Supercoppa sì ma poi abbiamo fatto un gennaio di buon livello anche sul piano delle prestazioni, non vedo molte correlazioni".

Negli ultimi allenamenti che squadra ha visto e che reazioni si aspetta?
"A livello di allenamenti ho visto la stessa squadra, con buoni livelli. Poi però c'è da suddividere, perché a volte andiamo troppo sicuri in partita e si presentano delle difficoltà anche se abbiamo degli ottimi allenamenti".

Ci sarà una rotazione per Ronaldo prima di Lione?
"Vediamo, ho parlato con lui e mi ha detto che in questo momento si sente bene. Appena avrà delle sensazioni di stanchezza lo dirà subito. Valutiamo partita per partita se c'è bisogno di riposo".

A un esteta del calcio come Sarri, piacerebbe vedere Messi insieme a Ronaldo?
"Non mi piace parlare di giocatori di altre squadre, lui in questo momento gioca col Barcellona e non mi sembra giusto rispondere a questa domanda".

Chiellini?
"Stamani ha fatto cinquanta minuti di partita in una nostra squadra giovanile contro una squadra di dilettanti. Ha fatto bene, la strada sembra buona".

In cosa deve migliorare Ramsey?
"Il calcio inglese è diverso, loro vanno più a briglie sciolte. Arrivava da un infortunio grave che lo ha tenuto fermo per tanti mesi, in questo momento la sensazione è che sia in crescita sia a livello fisico che di convinzione. E' sicuramente un giocatore da tenere in considerazione".

A livello fisico come sta la squadra in vista della Champions?
"Abbiamo fatto qualcosa in più nelle ultime settimane complete. A Verona non c'era questa differenza sul piano fisico sul piano numerico, a livello di aggressività la percezione era di una differenza. Ecco perché abbiamo parlato in settimana più dei problemi mentali che fisici".

C'è stato un confronto con Bentancur? Può costargli qualcosa nel suo percorso di crescita?
"No, quando si parla di un errore si parla solo di quello. A volte ne fai cinque e a volte uno che ti costa tanto. Gli è stato detto perché abbiamo perso una palla sanguinosa al limite dell'area, forse perché la percezione è che vi era una partita di facile controllo. Dall'estero sembra un errore di leggerezza ma bisogno anche capire come ha vissuto quella sensazione il giocatore. Ne abbiamo parlato ma è un errore che deve rimanere circoscritto".

14.14 - Finisce la conferenza

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