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LIVE TMW - Lecce, Sticchi Damiani: "Nuovo ciclo con Corvino. I big? Non c'è necessità di vendere"

di Dennis Magrì
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È attesa alle ore 10, presso la sala stampa "Vantaggiato" dello stadio Via del Mare di Lecce, la conferenza stampa del presidente giallorosso Saverio Sticchi Damiani. È molto probabile che all'ordine del giorno ci sarà il bilancio della stagione appena conclusa, le strategie da adottare nella prossima e soprattutto le posizioni di Corvino e Baroni. TMW seguirà live le parole del numero uno dei salentini.

10.09 - Ancora qualche minuto di attesa prima dell'inizio della conferenza stampa.

10.30 - È appena arrivato il presidente Saverio Sticchi Damiani allo stadio. Possibile ritardo anche a causa del maltempo. A breve, dunque, inizierà la conferenza stampa.

10.31 - Comincia la conferenza stampa di Sticchi Damiani.

Queste le prime parole del presidente giallorosso: "Siamo pronti a disputare un altro campionato di Serie A, è un privilegio e un orgoglio per la nostra città. Avete visto benissimo quanto sia complicato per una squadra italiana e pugliese. Dovremo partire subito per affrontare al meglio la nuova stagione e oggi do un po' di aggiornamenti. Sarà la nona stagione di questa società e la mia settima da presidente: avevo molti più capelli anni fa, sono state stagioni faticose anche se esaltanti. Arrivare dalla C alla A è stato un primo ciclo; poi, dopo la retrocessione dolorosa anche a causa della doppia mazzata Serie B-Covid, ci ha portato ad aprire un nuovo ciclo: il primo obiettivo era il riequilibrio finanziario del club, il secondo di centrare qualche obiettivo sportivo. Per questo motivo tre anni fa chiesi a Corvino di ritornare a casa e di darmi due mani per rimettere a posto i numeri di un club che in quegli anni ha preso due ceffoni pesanti e dall'altro di cercare raggiungere nel tempo un risultato sportivo. Quest'ultimo lo abbiamo sfiorato il primo anno, perdendo una semifinale playoff, e l'abbiamo centrato l'anno successivo da primi in classifica e con una serie di record storici, grazie anche all'ottimo lavoro di Baroni e alle tante scommesse dell'area tecnica".

Sulla stagione appena conclusa: "In Serie A l'unico calciatore rimasto dalla retrocessione di due anni prima era Bleve, siamo ripartiti con un rinnovamento tecnico totale che ci ha portato ad affrontare questa stagione con un gruppo totalmente nuovo. Abbiamo mantenuto e rispettato l'equilibrio finanziario, chiuderemo il bilancio per la prima volta dopo otto anni in totale equilibrio, nessuna perdita da ripianare. Ci siamo assunti dei rischi per fare questo, a volte anche con scelte impopolari, andando su calciatori sconosciuti, assumendoci rischi su operazioni che potevano essere un'incognita per la A. E abbiamo raggiunto due grandi risultati, grande merito al nostro allenatore e al suo staff, che ha avuto il coraggio di lavorare con tanti esordienti, di proporre la squadra più giovane della A. Noi oggi siamo più che mai una società in salute. Sul piano finanziario saranno assorbite anche le perdite di quei due anni che vi dicevo, abbiamo oggi un patrimonio nostro con tanti calciatori di proprietà. In questo momento abbiamo anche la possibilità e la forza di esercitare il diritto di riscatto su quei calciatori che hanno fatto bene, fermo restando che c'è il controriscatto".

Sulla Primavera: "Abbiamo tanti calciatori di proprietà, abbiamo vinto contro tutto e tutti, vincendo una semifinale su gara secca in casa di una squadra che si è piazzata molte posizioni al di sotto del Lecce Primavera. Dopo aver vinto un campionato, doversi giocare una cosa del genere... è un unicum. Perché si è deciso di far disputare queste fasi finali dove c'era una squadra che disputava i playoff scudetto. La nostra squadra ha vinto due volte: in campionato e ai playoff, ero già soddisfattissimo del primo posto; ripeterlo in una lotteria come quella dei playoff sembrava impossibile e invece ce l'abbiamo fatta, Hasic ci ha regalato uno scudetto straordinario. I complimenti li faccio allo staff tecnico, ma anche a Corvino che in pochissimo tempo ha costruito un gruppo vincente. Noi abbiamo investito un budget contenuto, lavorando con le idee e andando su mercati alternativi, rispettando i numeri del Lecce. Le intuizioni sono state tantissime e vincenti, abbiamo fatto un altro miracolo o capolavoro, che ci dà un ulteriore serbatoio: oltre ad avere il bilancio in equilibrio e calciatori della prima squadra di proprietà, tanti giovani avranno l'occasione di mettersi in mostra già nel ritiro come è accaduto con Gonzalez".

Capitolo stadio: "Il club sta crescendo, si sta strutturando, ha quasi interamente superato il periodo di difficoltà economico-finanziario, continua a spendere per uno stadio che necessita di interventi continui. Provo un pizzico di invidia vedendo che al San Nicola gli investimenti vengono fatti con denaro pubblico, senza fare polemica ma è un dato di fatto. A Bari hanno questa fortuna, noi invece siamo arrivati a 6 milioni e mezzo di risorse di un club che non è neppure nostro".

Sul momento e sul futuro: "Al 101' di Monza-Lecce e al 122' di Lecce-Fiorentina si è chiuso un ciclo che ha portato grandi risultati. Finito questo ciclo, sia io che Corvino ci siamo presi qualche giorno di riflessione, sparendo dai radar perché era giusto fare una riflessione a 360°. Abbiamo dato il massimo, ci siamo chiesti se ci fosse la possibilità di ripartire con un ulteriore ciclo con questo livello di difficoltà: servono voglia e fame per fare cose straordinarie. Negli anni questa piazza è sovradimensionata rispetto alle forze di questa società: abbiamo una tifoseria che è al 7°-8° posto per numero di pubblico in Serie A, ma ogni anno il club si presenta sempre all'ultimo posto. Quando parte il campionato siamo sempre messi all'ultimo, perché non abbiamo fondi e investitori internazionali, i più virtuosi e i meno indebitati. Forse anche i più scemi e in più ci dobbiamo ristrutturare lo stadio da soli... è la verità, è inutile girarci attorno. In questi mesi abbiamo valutato la presenza di investitori, ma è molto difficile farne avvicinare di livello. Di speculatori se ne trovano dietro ogni angolo, di livello ce ne sono pochi e non ne abbiamo incontrati, pur avendo attivato canali di altissimo livello. Non sono abituato a vivacchiare, ho voluto sentire tutti, dalla proprietà all'area tecnica, con Corvino ho avuto un lungo confronto: a loro ho chiesto se siamo tutti pronti ad affrontare un nuovo ciclo, di tre anni. Noi oggi con le nostre forze siamo in ottime condizioni rispetto a tanti club che non sanno andare avanti perché super indebitati. La situazione è la seguente: con Corvino ci siamo detti tutto, le cose che sono andate e che si possono migliorare. Alla fine abbiamo deciso di ripartire insieme per un altro ciclo triennale. Si riparte da questo gruppo di soci, con voglia, con determinazione, con il desiderio di fare bene. Si riparte con Corvino e Trinchera, ma questo non vuol dire che si parte con nuove ambizioni: l'obiettivo resta la salvezza. I tifosi mi dicono di voler soffrire il prossimo anno, ma c'è chi soffre più di noi: vedete le categorie inferiori... Ripartiremo come sempre dall'ultimo posto nella griglia delle previsioni, se faremo un altro grande capolavoro poi potremo pensare di ripartire il prossimo anno dal penultimo. Anche in questa stagione, a volte, abbiamo perso la bussola delle aspettative: disunendoci, abbiamo rischiato di perdere il patrimonio della A. Noi siamo soli, dobbiamo fare quadrato. C'è stato un punto, quando la squadra ha avuto difficoltà senza mai entrare nelle ultime tre posizioni, in cui ci sono state critiche. Ma quest'anno la squadra ha fatto sognare tutti ed è il nostro sogno far sognare la città, ma questo non deve essere un boomerang. Abbiamo rappresentato un modello quest'anno, dobbiamo avere l'orgoglio di guardare in casa nostra: la squadra più giovane in A, la quinta in Europa, quattro calciatori in Italia, tra prima squadra e Primavera oltre 20 nazionali".

Su Baroni: "L'area tecnica, essendo stata investita solo ieri dall'apertura di questo nuovo ciclo, deciderà poi sull'allenatore. Nessuna valutazione è stata fatta perché prima c'era il dubbio dell'area tecnica: abbiamo risolto la prima casella, ora si andrà a ruota. Sono certo che Corvino il primo confronto lo farà con Baroni, che benissimo ha fatto in questi anni".

11.09 - Cominciano le domande.

Vuole commentare le dichiarazioni di Gravina sugli stranieri della Primavera?
"Le ho lette. La prima riflessione che ho fatto è che, proprio dieci giorni fa in occasione del premio Prisco, mi fu consegnato proprio da lui e parlò di Lecce come modello di calcio sostenibile e in cui si rispettano gli equilibri di bilancio. Quella vittoria a Monza fu omaggiata, disse parole che apprezzai molto. Oggi ho letto anche io con sorpresa queste dichiarazioni. Mi viene da dire che, proprio per creare questo tipo di modello che lui ha apprezzato, il Lecce è costretto anche a fare queste scelte sulla Primavera. Non possiamo pensare di prendere calciatori italiani che viaggiano su cifre diverse, dobbiamo avere idee andando su mercati europei e questo non rappresenta alcun divieto di regolamento. Forse ci vorrebbe un regolamento che vieti ai grossi club di andare dai nostri talenti e trovare il modo di prendere bambini nel settore giovanili dei grandi club con somme di denaro più o meno apparenti. Il nostro territorio viene spesso saccheggiato e lo abbiamo subito molto negli anni passati. Non si vincono i campionati con gli stranieri, ma con la capacità di saperli scegliere, l'allenatore ci ha dedicato l'anima e non va mortificato il nostro lavoro. E poi in Serie A ci sono squadre che giocano solo con stranieri: non capisco perché si parli di stranieri solo per la Primavera. E poi noi abbiamo dato 4 calciatori all'Italia".

Su Baroni?
"La prima chiacchierata che farà Corvino sarà con Baroni. Il mister in questi due anni ha fatto un grandissimo lavoro, abbiamo lavorato in questi anni con totale sinergia. Se le idee coincideranno, si andrà avanti. Ma ripeto: non ne abbiamo ancora parlato".

Ci sono ragazzi che avranno altre aspettative: 6-7 giocatori molto appetibili sul mercato. Si sarà fatto un'idea di quanto vorrà "smontare" la rosa?
"La crescita in questi anni l'abbiamo avuta. Non abbiamo necessità di vendere. Se loro avranno aspettative di andare a giocare in una big, il calciatore verrà accontentato se il club che lo desidera accontenterà il Lecce. Ripeto: non abbiamo la necessità di vendere nessuno. Ma sono tutti molto contenti di stare a Lecce".

Ci sono sviluppi in merito ai Giochi del Mediterraneo del 2026 in chiave stadio?
"Ci tengo perché vorrei la gente avesse uno stadio più confortevole, coperto. Vorrei quelle risorse destinate a riservarle alla squadra. Con il Sindaco oggi abbiamo parlato della nomina del Commissario per i Giochi: voglio capire se bisognerà ricominciare tutto da capo, con il nuovo interlocutore, o meno. Voglio capire anche se si può procedere in deroga, ha poteri straordinari che gli sono stati conferiti e c'è la speranza che si faccia in tempo e il nostro tavolo si arricchisce di un ulteriore interlocutore, che mi farà ben sperare. Se gli interventi non verranno fatti in tempi utili, i Giochi al Via del Mare non si potranno fare".

Corvino, dunque, rinnoverà?
"Al termine di questa stagione aveva due anni di contratto. Lui voleva sentire dentro di avere la voglia, la forza e il desiderio di ripartire, il contratto non era un vincolo obbligatorio. Adegueremo il contratto allungandolo di un'altra stagione, avendo nei piani un ciclo triennale. E di conseguenza faremo lo stesso ragionamento anche sui giovani che prenderemo per la Primavera".

Un pensiero su Berlusconi?
"Vi racconto un aneddoto. Dopo Monza-Lecce, il martedì, verso le 22 di sera mi ha chiamato Berlusconi per dirmi che era dispiaciuto per il suo Monza, ma felice perché si era salvata una squadra coraggiosa, con presidente, direttore e allenatore coraggiosi. Ha avuto la cura di telefonarmi in cui stava già male. Questo la dice lunga sulla persona".

Le riflessioni di Corvino erano anche sul budget?
"Abbiamo parlato anche di budget. Nel momento in cui ha deciso di tuffarsi anima e cuore in questo nuovo ciclo, è perché abbiamo trovato anche una quadra da questo punto di vista. Sarà costretto sempre a fare gli straordinari, sarà uno degli ultimi budget della A, ma sarà possibile programmare e investire sui giovani. Il livello di difficoltà è massimo, però s'innesca su un gruppo che abbiamo già formato e su cui ci sono certezze in più. In questi nostri anni abbiamo affrontato la retrocessione come una questione di vita o di morte: noi faremo di tutto per salvarci, ho portato a casa tre promozioni e una salvezza e la Primavera sul tetto d'Italia, ma un club raggiunge un livello di maturità anche programmando una possibilità orrenda come la retrocessione e va tenuta in considerazione non come una cosa che determina la morte di un club, ma per ripartire con mezzi e strumenti utili. Faremo di tutto per evitarla, ma non inficia la serenità o programmazione della società. In B facciamo ricavi per 10 milioni, il paracadute è di 10 milioni: sarebbero 20 milioni, il secondo anno sarebbero 25; in A, invece, ricaviamo per 50-55: quindi cosa vuole fare il Lecce? Chiaro? Quindi togliamo dalla testa questa cosa del paracadute, colpa di Lino Banfi e della Longobarda... (sorride, ndr)".

Sugli abbonamenti si andrà avanti come lo scorso anno?
"Si ripartirà preso, sulle stesse idee. Anche sulle maglie, poi ci sarà la conferenza stampa di presentazione. Non ci saranno particolari novità, ci sarà un trattamento e la prelazione per i vecchi abbonati, ma ci sarà una conferenza apposita".

Entro quando ci sarà la fumata bianca sull'allenatore? C'è l'opzione per un contratto non annuale?
"A strettissimo giro s'incontreranno Corvino e Baroni, anche sulla durata lascio all'area tecnica questa valutazione. Poi sentirò cosa mi riferirà il direttore, è giusto che faccia le sue valutazioni e si assuma le responsabilità".

In Provincia alcuni bambini si sono presentati con la maglia giallorossa rischiando anche la nota.
"C'è un video con una scuola intera dove tutti avevano la maglia giallorossa, a Surbo. È emblematico anche sul passaggio generazionale, il territorio è dalla nostra parte e noi siamo in ogni angolo del territorio".

Pensa ci possa essere un'altra operazione "alla Umtiti"?
"È stata un'operazione unica nel suo genere, con una serie di circostanze pazzesche. Sotto questo punto di vista a Corvino non manca la fantasia, con lui nulla va escluso".

Colombo e Falcone verranno riscattati?
"Eserciteremo il diritto di riscatto, verseremo la somma. Poi Milan e Sampdoria potranno esercitare il controriscatto".

Nuovo sponsor sulla maglia?
"Può essere un'opportunità. La Serie A è un miracolo sportivo sovradimensionato. Mi è stato girato il dato delle sponsorizzazioni di maglia delle venti del massimo campionato, noi siamo ultimi per distacco. Ma io ringrazio e ringrazierò sempre chi ci affianca ed è vicino a noi da sempre".

Sui tifosi?
"In generale quest'anno abbiamo avuto una tifoseria pazzesca, i successi che abbiamo raccolto in questi anni sono figli di un supporto senza precedenti. C'è stato un cortocircuito, la contestazione su Corvino non l'ho compresa perché ha dato tutto quello che poteva dare e che l'ha amareggiato, ma da quel momento non mi è piaciuto neppure l'attacco subito da qualche giornale o trasmissione: per me quel coro era sbagliato, ma non va messa in discussione una Curva che ci ha spinto in tutti questi anni. Qualcuno ha pensato anche i nostri tifosi gioissero per le sconfitte del Lecce, non è affatto così".

Corvino o lei, qualcuno ha messo dentro questa cosa della Curva?
"Ha 73 anni, sa che nel calcio possono accadere queste cose. La riflessione fatta insieme è stata fatta solo sull'energia e la voglia di portare avanti un altro ciclo dispendioso nei prossimi tre anni. Chiaramente anche Corvino avrebbe preso calciatori più forti, che lo avrebbe esposto a critiche minori, ma io ho sempre detto che ci sono vincoli di bilancio che hanno condotto il direttore a fare scelte azzardate. Ho cercato di far capire che potenziali errori, erano decisioni rispettando le linee guida della società.

Dovesse essere ceduto qualche gioiello, il budget iniziale verrà ridiscusso?
"Assolutamente sì. In caso qualcuno, per sua scelta, voglia cambiare aria e di fronte a offerte irrinunciabili per la società, parte di plusvalenze andrebbero aggiunte al budget di partenza".

Qual è il premio per la Primavera?
"Un piccolo regalo che verrà fatto a tutti quanti, calciatori e staff tecnico. Sono cose da spogliatoio, ci sentivamo di farlo come società perché sono stati straordinari. L'idea di avere lo scudetto sulla maglia e la possibilità di disputare la Youth League mi emoziona".

Cosa le resta di questi anni?
"Vincere quanto abbiamo fatto in questi anni si spende 10-20 volte in più. Chiunque viene qui, entra in un contesto magico, si innamora del territorio, dei tifosi, della maglia, del club. Chi viene a Lecce vive gli anni migliori della propria carriera, c'è un contesto tale che per come organizzato e strutturato genera condizioni irripetibili, che è stato anche il segreto di questi anni. Ogni giorno ricevo tanto affetto, mi porterò dentro anche i rapporti umani con i calciatori che è stata la ricetta di questi anni".

12.00 - Termina la conferenza stampa di Sticchi Damiani

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