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LIVE TMW - Juve, Sarri: "Capisco Emre Can. Matuidi troppo importante"

di Giovanni Albanese
Fonte: inviato all'Allianz Stadium
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Vigilia di Fiorentina-Juventus. All'interno della sala stampa dell'Allianz Stadium, pronto per il suo esordio sulla panchina bianconera in Serie A, parla Maurizio Sarri.

12.32 - Inizia la conferenza stampa

Quanta voglia aveva di tornare?
"Per un allenatore partecipare all'allenamento è tutto. Non è semplice stare fuori, ringrazio lo staff medico che mi ha fatto capire che in quel momento dovevo stare fuori. E' stato pesante ma l'ho dovuto accettare, nella convinzione che lo staff stava facendo alla grande sia in allenamento che in partita".

Trova difficoltà a fare la formazione vista l'abbondanza?
"Parlo di situazione imbarazzante di fronte alle scelte da fare. Avendo la lista UEFA andava fatta una scelta indispensabile, che può essere condivisibile o no ma va fatta. Chiaro che non mi fa piacere perché sono coinvolti due giocatori importantissimi. Ma è anche la grande fortuna di avere una rosa in cui solo un giocatore è indispensabile".

Domani potremmo vedere in campo Emre Can e non Khedira in ottica Champions?
"In questo momento la nostra attenzione dev'essere risolta al campionato. Poi penseremo alla coppa. Siamo in un momento in cui la squadra deve prendere una sua identità. In questo momento siamo alla ricerca di questo assetto. Noi dobbiamo combattere una piccola difficoltà che è quella di avere tanti giocatori che nell'ultimo periodo hanno giocato pochissimo. Parlo di Khedira, Ramsey ma anche dell'inattività di Rabiot. L'aspetto positivo è che questo gruppo sta lavorando bene, ho detto ieri che mai avevo visto durante la sosta lavorare i giocatori così bene e invece questi ragazzi lo hanno fatto".

Si aspettava questa reazione di Emre Can per l'esclusione dalla lista Champions?
"Ho l'età giusta per capire certe reazioni. In certi momenti bisogna lasciare che il giocatori tiri fuori la cosa e decanti un po'".

Ha individuato il vice Pjanic?
"Sono curioso di Bentancur. Può fare due ruoli, in questo momento sta facendo il vertice bassi e in questo momento le mie sensazioni su di lui sono importanti".

Come valuta Ramsey?
"Qualche settimana era molto indietro rispetto ai compagni dal punto di vista fisico. Negli ultimi dieci giorni ho visto dei passi in avanti. Non è ancora al massimo ma se l'evoluzione sarà questa può tornare presto a un alto livello. Giocatore tecnico, la collocazione dovrà essere quella giusta per le sue caratteristiche. Lo vedo più interno di centrocampo ma può fare anche altri ruoli".

Cosa ne pensa delle parole di Tardelli che le ha dato il benvenuto dicendo che adesso capirà che le vittorie della Juve non erano frutto della fortuna?
"Ho sempre detto che la Juventus è la squadra più forte. Ci può essere un episodio o meno, a Napoli abbiamo perso uno scudetto a dieci punti ma uno anche molto vicino. Stando qua mi rendo conto della grande organizzazione di questa società, qua si è capaci di archiviare una vittoria in trenta secondi e pensare alla partita successiva".

Virgili ha detto che la sua mamma quando ha saputo della Juventus non era felice...
"Non era contentissima. Io da piccolo ero tifoso del Napoli ma le origini della mia famiglia erano a cinquecento metri dallo stadio di Firenze. Purtroppo in questo momento ci vedo solo l'ultimo pensiero negativo di averci perso uno scudetto e allora devo rinnovarlo".

Quanto sente sua questa Juve?
"Non sono qua per replicare quello che ho fatto in altre squadre. Qua verrà fuori una squadra con caratteristiche diverse. Abbiamo provato certe cose in allenamento, dobbiamo cambiare un po' la gestione di certi momenti improntandoli sul possesso palla. Questa resterà sempre una squadra più fisica rispetto ad altre che ho avuto in passato".

Come sta la squadra, visto il calo fisico sul finale col Napoli...
"Quando aspetti una squadra tecnica come il Napoli dentro l'area il rischio c'è. Chiaramente non siamo ancora al top della condizione".

C'è qualcuno della rosa che lo ha impressionato?
"Abbiamo perso Giorgio (Chiellini, ndr) che per noi è fondamentale. Il mio compito è recuperare Rugani e fare abituare al calcio italiano De Ligt, che è normale possa fare fatica nel periodo iniziale. La fece pure Platini, può avere difficoltà anche lui. Ma sono convinto che tra qualche mese riuscirà ad esprimere cose importanti".

Ci sarà una rotazione maggiore o come in passato confermerà le scelte solite?
"A Napoli era una scelta, dettata dalla competitività. Al Chelsea era una rotazione molto forte, all'inizio in Europa League e poi veniva fatta più in campionato. Non è mai stata un'abitudine forte ma una scelta. In questo momento non credo siamo pronti a una rotazione feroce. Cominciamo a cambiare uno per reparto ma l'idea è quella di avere undici giocatori interscambiabili".

Ha qualche emozione per il suo ritorno?
"Non lo considero un esordio ma certamente ritornare a Firenze, che è casa mia, mi fa estremamente piacere".

Higuain e Mandzukic vengono percepiti in modo diverso...
"Sembra che Higuain abbia giocato per rapporti personali con me. Ma al Chelsea non ha giocato mai, se ha giocato è perché mi è sembrato quello di una volta. Mandzukic mi ha fatto vedere qualcosa meno".

Matuidi forse un po' sottovalutato da noi, che differenze ci sono con Rabiot?
"Rabiot l'anno scorso non ha giocato. Dopo un primo periodo è andato giustamente in calo. Lui è un po' sensibile e credo che quando è arrivato il calo ne abbia pagato mentalmente. Matuidi ha il pregio di adattarsi meglio a quello che succede in avanti insieme a giocatori importanti come Cristiano. Per noi Matuidi è un giocatore molto importante".

Cos'ha pensato quando Koulibaly ha segnato con il Napoli?
"Umanamente mi è dispiaciuto ma penso che abbiamo vinto con un pizzico di fortuna una partita che meritavamo di vincere".

13.00 - Finisce la conferenza

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