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LIVE TMW - Cagliari, Giulini: "La crisi va affrontata di petto, senza paura. Schone? Una boutade"

di Francesco Aresu
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il patron del Cagliari Tommaso Giulini interverrà a margine della conferenza stampa (virtuale) di presentazione dei nuovi acquisti Daniele Rugani e Kwadwo Asamoah. Inizio previsto per le 11.30.

11.35 - Qualche minuto di ritardo sull'orario di inizio previsto.

Cosa possono dare Asamoah e Rugani a questo Cagliari in sofferenza?
“Asamoah lo conoscevo già prima, so che è un ragazzo che può portare serenità e professionalità e credo che già nel gruppo si senta il suo impatto. Ha tanta voglia di giocare e sono sicuro che possa dare tanta duttilità a noi. Rugani l’ho conosciuto oggi, sono contento che sia qui. In difesa a volte con Klavan e Ceppitelli abbiamo avuto delle difficoltà a causa degli infortuni e sono contento sia arrivato un difensore della sua esperienza e con la sua qualità. Entrambi hanno scelto noi nonostante tante offerte, Asamoah aveva anche tante proposte all’estero e stava pensando di fare una nuova esperienza di vita, e fa piacere che alla fine abbiano deciso di venire qui con voglia di combattere. Le scelte sono state fatte per aggiungere tasso tecnico e personalità a questa squadra: è stato un mercato utile a portare esperienza nello spogliatoio, più che guardare al mercato estero".

Sino all'ultimo giorno Di Francesco ha chiesto un regista: quanto è stato difficile trovare un giocatore con quelle caratteristiche? Resiste la fiducia all'allenatore?
"È fondamentale la grande voglia di venire a combattere per il Cagliari, che hanno dimostrato tutti quelli che sono arrivati qui. Ed è la cosa più importante quando ti devi salvare, non ha senso inseguire giocatori che nicchiano o che magari vorrebbero indossare un'altra maglia. Personalmente penso che Radja possa ricoprire bene questo ruolo, sicuramente meglio di come ha fatto contro il Milan".

Secondo lei qual è il nocciolo di questa crisi?
"Non siamo stati fortunati con i casi Covid, scaglionati come magari hanno avuto le altre squadre. Poi l'infortunio di Rog è stato l'ennesimo episodio negativo di quest'annata. Per quanto riguarda l'identità che si vuole dare a questa squadra con i dirigenti abbiamo ragionato su questi elementi: il nostro capitano non è un esterno, ma rende meglio dietro le punte. Gli esterni che abbiamo preso, per quanto forti, non hanno grandi capacità difensive. Il terzo equivoco è il ruolo di Marin, arrivato per fare il play ma che rende meglio da mezzala. Credo che siano stati questi i motivi che rendono complicata questa stagione".

È un mercato in cui servivano giocatori pronti, ma sono arrivati calciatori fermi da un po'.
"In un mercato come quello di oggi i giocatori pronti non verrebbero a Cagliari se fossero titolari. Se Duncan fosse stato titolare a Firenze non sarebbe venuto. Normale andare su giocatori che hanno voglia di cambiare maglia. Noi non avremmo dato Nandez o Joao Pedro, per capirci. Potevamo fare un investimento dall’estero o dalla B ma abbiamo preferito andare su profili di esperienza. Non siamo riusciti ad andare avanti con il progetto iniziale anche per i motivi già detti e ora conta solo salvarci. Non importa il modulo, le figurine o l’identità di gioco. Abbiamo allungato il contratto a Di Francesco perché siamo convinti che con lui in futuro potremmo fare un progetto ma ora conta solo restare nella categoria".

Quanto c’è stato di vero nell’operazione Schone?
“Credo sia stata una fantasia giornalistica, qualcuno mi ha anche chiesto se fossi all’estero per lavoro. Per il regista ripeto per me c’è già Nainggolan in rosa. E per me Deiola in quel ruolo in fase difensiva può fare il giocatore al centro del campo. E all’occorrenza c’è anche Marin, che lo ha già fatto in campionato. Questa rosa è ridicolo che stia negli ultimi tre posti, a prescindere dal discorso play“.

Autocritica in questo momento?
"Ho già spiegato quello che abbiamo sbagliato quest’anno, e non intendo siano errori di allenatore o direttore. Sono errori di tutti, anche di chi avalla certe decisioni. In più quest’anno vedo un alone di sfortuna su questa squadra. Ma non credo di aver sbagliato la scelta di allenatore o direttore sportivo. Altrimenti li avrei già cambiati entrambi. Se dovrò fare autocritica preferisco farla a fine stagione".

C’è qualcosa che non sta funzionando nello spogliatoio anche nei confronti del tecnico?
"Sinceramente no, anzi tutti mi hanno sempre dimostrato un grande attaccamento anche a Di Francesco. Non ho percepito giocatori non soddisfatti ai della guida tecnica ed è anche il motivo per cui reputo che sia assurda la nostra situazione. Non è possibile che prima o poi i punti non arrivino. Tutti remiamo nella stessa direzione. A volte c’è poca scaltrezza. Se guardiamo al Sassuolo è inspiegabile come giocatori come Nainggolan, Pavoletti, Joao Pedro che dopo un fallo si siano rialzati immediatamente. Se non vinci da tante partite la palla va bucata per tornare ai tre punti".

Momento generale da imprenditore?
"Sono contento che Spadafora non ci sia più e che sti arrivando il governo Draghi. Finalmente un po’ di luce per il nostro Paese. A livello industriale il nostro gruppo ha ripreso alla grande. Spero che dal prossimo campionato ci siano anche gli stadi aperti, se non fosse possibile riaprire già in stagione ma il messaggio deve essere positivo. Chi critica il momento del Cagliari ha ragione, non siamo una squadra che può o deve stare così in basso. Le responsabilità sono di tutti. Giusto non essere soddisfatti di una posizione che significa retrocessione".

Quanta paura c’è a livello economico in caso di retrocessione?
“L’impatto della retrocessione sarebbe drammatico, ma il momento va affrontato di petto. Non voglio vedere paura, ma determinazione. Dobbiamo voltare pagina e guadagnare i punti che ci servono. E sono sicuro che abbiamo fatto il possibile anche in questo mercato".

Nuovo stadio, qual è lo stato dell'arte?
"Il progetto stadio sta andando avanti, stiamo negoziando due imprese di costruzioni e ne sceglieremo una per presentarci al bando del nuovo stadio. Stiamo valutando se possano entrare nuovi investitori e stiamo attendendo dal Comune che lo stadio si farà senza il centro commerciale. Stiamo anche cercando di capire come finanziare la perdita degli spazi commerciali. Vediamo comunque un’amministrazione attiva e siamo ottimisti di risolvere gli ultimi scoglio entro questo semestre. Spero che non oltre la fine del 2021 possa partire il bando“.

12.25 – Termina la conferenza stampa di Tommaso Giulini.

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