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LIVE TMW - Cagliari, Di Francesco si presenta: "Grande empatia con Giulini, voglio ripartire dal 4-3-3"

di Francesco Aresu
Fonte: dal nostro inviato a Teatro Doglio
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Dopo l'arrivo in mattinata all'aeroporto di Elmas, continua il Di Francesco Day: nella cornice di Teatro Doglio il nuovo allenatore del Cagliari Eusebio Di Francesco verrà presentato alla stampa, intervenendo insieme al presidente Tommaso Giulini e al nuovo direttore sportivo Pierluigi Carta. Inizio previsto per le 17.30.

17.39 – Inizia la conferenza stampa.

Per Giulini: ha già ritrovato l'entusiasmo per il progetto nuovo? E perché affidarlo a Di Francesco?
"Fin dal primo incontro abbiamo avuto subito feeling, credo sia l'allenatore adatto per cercare di costruire qualcosa di importante. Voglio anche approfittare per ringraziare di cuore Marcello Carli per i suoi anni trascorsi qui".

Per Di Francesco: il tema degli obiettivi è molto caldo, ne avete già fissato uno?
"Sicuramente ci stiamo approcciando ai primi discorsi, sicuramente per cercare di portare un gioco divertente ed entusiasmo in questa piazza. Sono convinto che miglioreremo sotto ogni punto di vista".

Per Carta: quale sarà il suo primo punto in agenda?
"Intanto voglio ringraziare il presidente per la fiducia concessami, è un lavoro che necessita di grande dedizione e volontà. Per rispondere alla domanda, serviranno innesti mirati, ma siamo ancora in fase embrionale ed è presto per dare risposte".

Da chi e cosa riparte il Cagliari?
Giulini: "Ripartiamo dagli uomini che ho qui al mio fianco, credo sia scontato dire che il Cagliari riparta da Di Francesco: pochissimi hanno il suo percorso tra la semifinale di Champions League e l'esperienza al Sassuolo. Ripartiamo da questo e dall'organizzazione societaria, abbiamo portato il Cagliari a un alto livello del campionato italiano. La figura di Pierluigi sarà di raccordo con il settore giovanile e con la Primavera in particolare: è sopravvissuto (ride, ndr) a due anni sotto Cellino, altri due sotto Marino a Olbia, penso che possa sopravvivere anche a due anni con me. Ripartiamo da loro".

Perché Cagliari?
Di Francesco: "Prima di tutto mi ha convinto il grande desiderio del presidente di volermi qui a Cagliari, mi voleva a tutti i costi: ho grande voglia di ripartire dopo tre mesi difficili alla Sampdoria, dove ho accettato ma senza troppa convinzione. Qui c'è stata da subito grande empatia".

Si aspettava la nomina della società?
Carta: "Non ho mai vissuto con la smania di occupare questo ruolo, avrei tranquillamente continuato col settore giovanile ma di fronte a una richiesta simile ho detto subito sì. Vogliamo continuare a migliorare a livello organizzativo, sarà fondamentale il lavoro di tutti".

La stagione è finita, il tempo per ricominciare è poco: ha già un piano per il mercato?
Giulini: "Abbiamo un parco giocatori importante, compreso chi torna dai prestiti: l'anno scorso la campagna acquisti è stata di grande livello, sul campo non è arrivata la risposta giusta. Penso si possa costruire tanto da chi già c'è, poi l'allenatore avrà delle richieste che la società cercherà di assecondare, nonostante il momento generale non sia certamente delle migliori".

Che idea si è fatto di Cagliari? Si aspetta la conferma di Nainggolan?
Di Francesco: "Parto da Radja che conosco benissimo, anche se il giocatore ora è dell'Inter. Non dipenderà solo da noi ma anche dalle loro scelte, anche se l'auspicio di trattenerlo ci sarebbe, visto il suo attaccamento alla maglia. Per il resto, abbiamo parlato di tante cose e adesso è il momento di mettere le cose nero su bianco, grazie anche alla grande disponibilità del presidente".

Quali saranno i tratti del suo Cagliari?
Di Francesco: "Innanzitutto è fondamentale che abbia un'identità forte di gioco, quindi servono giocatori specifici per il ruolo. Voglio una squadra propositiva, ma la voglio veramente: a volte ci riesci, altre meno. Ma la voglia di fare la gara diventa determinante, anche perché da questo deriva l'entusiasmo per la gente che ci guarda. Lasciamo il passato nel passato, voglio ricominciare dando una forte identità a questa squadra".

Quali sono le sue ambizioni per questa società?
Giulini: "Chiaramente il 2020 è iniziato molto male, l'ambizione ora come ora è quella di ricominciare a giocare a calcio: le parole che ha detto il mister sono quelle che volevo sentire, dato che è un momento molto difficile e non solo per il Cagliari. Mi è piaciuta subito la grande integrità morale del mister, gli chiedo di migliorare la posizione in campionato ma attraverso un'identità di gioco chiara. La scelta di Carta è anche quella di compattare l'attaccamento e i valori di questa squadra, noi dobbiamo essere dietro la squadra per aiutarla e trasmetterle quanto è importante i valori di questa squadra".

Ha parlato di una scelta frettolosa e non convinta, riferendosi al passato.
Di Francesco: "In tanti hanno scritto che sono stato esonerato dalla Sampdoria, ma io mi sono dimesso dopo tre mesi in cui non ho fatto bene. A differenza di allora, sono straconvinto: ripartiremo dal 4-3-3, anche se non sono integralista. Devo allenare i giocatori per conoscerli".

C'è qualcosa che non rifarebbe dell'ultima stagione?
Giulini: "A livello di gestione del mercato di gennaio, probabilmente: abbiamo provato a chiudere per Kjaer e Juan Jesus, ma non è stato possibile. Quindi abbiamo deciso di puntare su Pereiro, forse questo poteva essere pensato in modo diverso: non per Pereiro, che son sicuro farà una grande stagione, quanto per la scelta di non prendere un difensore".

Ha messo qualche paletto al mercato in uscita?
Di Francesco: "Sono convinto che andremo a scegliere giocatori funzionali al sistema di gioco, e condivideremo ogni scelta".

La decisione su Carli deriva dalla delusione dopo l'ultima annata?
Giulini: "Io ho sempre delegato nelle mie aziende, ma chi è delegato deve portare dei risultati. Purtroppo negli ultimi due anni non è successo, perché i risultati dicono questo, al di là dei grandi meriti e valori umani che ha Marcello. E ribadisco che la volontà principale è quella di avere una società 'unica', senza divisioni tra prima squadra e settore giovanile, per questo ho scelto Carta".

Situazione dei Primavera: quale futuro per loro?
Carta: "Ci stiamo lavorando, non è da scartare l'ipotesi che qualcuno parta in ritiro con la prima squadra proprio per capire se possano essere funzionali a mister Di Francesco".

Ha tenuto sott'occhio la crescita dei giovani?
Di Francesco: "Sì, credo che sia stato fatto un grande lavoro: sono sempre sensibile ai giovani bravi, poi bisogna essere in grado di farli esordire. Far esordire Zaniolo al Bernabeu non è da tutti, ma io allora ci credevo. Serve il coraggio di credere nei giovani, nel credere di affrontare tutte le squadre".

Ha ritrovato entusiasmo investendo nel club: quale sarà l'obiettivo?
Giulini: "Giudicare il lassismo del Governo dalla Sardegna è molto semplice e non vorrei banalizzare il problema. Credo però che come tante attività di entertainment stanno ripartendo, non vedo perché anche nel calcio non si possa farlo. Per le ambizioni: non sappiamo ancora neanche se il calcio andrà in tv, siamo in un'arena competitiva che comprende tantissimi attori. Competere con tutte le varie società e mantenere questa città nel massimo campionato deve essere il nostro obiettivo principale".

Dove ritiene di dover intervenire alla società?
Di Francesco: "Credo sia prematuro parlare di ruoli, ma principalmente nel reparto arretrato andrà fatta qualcosa. Credo che Joao Pedro possa fare molti ruoli, ma lo vedo come esterno a sinistra con Pereiro esterno a destra: lì ci vogliono giocatori in più, perché sono i ruoli più sfruttati e servono elementi in grado di fare la doppia fase con semplicità".

Quanto è felice di essere qui a Cagliari?
Di Francesco: "Non sono sempre così serio, ma ne approfitto per ringraziare dell'atmosfera e dell'accoglienza ricevuta all'aeroporto: sono orgoglioso di essere qui e di rappresentare un'isola e una sorta di nazione. Sono convinto che con il supporto e la coesione di tutti ci potremo togliere tante soddisfazioni".

Quanto le è costata questa rivoluzione?
Giulini: "Sono sempre abituato a guardare avanti: sono qui da quando ho 25 anni, sono ripartito sempre anche fuori dal campo. Non mi voglio più guardare indietro, con ottimismo sono sicuro che ci divertiremo".

18.26 – Termina la conferenza stampa.

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