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LIVE TMW - Atalanta, Percassi: "Il gol dello Shakhtar è una pugnalata"

di Andrea Losapio
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

20.45 - Fra cinque minuti il presidente dell'Atalanta, Antonio Percassi, sarà ospite su Bergamo TV dopo la sconfitta per 1-2 contro lo Shakhtar a San Siro.

Prende la parola il Presidente Antonio Percassi. "Dobbiamo essere sinceri, stiamo passando a un'altra storia, irripetibile e incredibile. L'esperienza che stiamo facendo è altrettanto unica, l'ambizione per ogni società di Serie A è andare in Champions League. È stato fatto un lavoro incredibile, dobbiamo prenderla con un altro spirito, ieri sera potevamo vincere, tra rigore ed errore difensivo. Ma lo spettacolo di ieri sera di San Siro, da parte di pubblico e tifoseria, è stato incredibile. Siamo in Champions League, ogni partita è una lezione, andiamo all'università. Stiamo imparando sempre di più, siamo invidiati da tutti, parlano di noi come modello, come gioco, come struttura societaria, per lo stadio nuovo... Per noi è un momento magico, prendiamolo per quello che è. Il primo obiettivo è la salvezza, poi quello che viene di più è fantastico. Non dobbiamo mai perdere di vista l'obiettivo, son le radici. Dobbiamo essere umili. La Champions ci sta facendo imparare cose che non conoscevamo. L'Europa League è un'altra cosa. In termini strutturali, di impostazione, del gruppo che è l'UEFA e che onestamente non mi aspettavo. Dopo ogni partita siamo sicuri di poter migliorare in campionato".

Adesso c'è Manchester... "Grandissima squadra, super allenatore, per noi era impensabile di potere avere questo confronto. Secondo me giocheremo da Atalanta, già ieri sera rispetto alla prima partita è andata meglio. Dobbiamo prenderla come opportunità di crescere. Il livello generale dell'organizzazione della competizione è unico. Quando sono venuti a Bergamo per il parere favorevole di giocare in casa abbiamo capito che è un altro mondo. Noi pensavamo fosse come l'Europa League, invece la gestione della gara è tutto sotto il loro controllo. Devi ubbidire alle regole del gioco, c'è un'altra disciplina. In campo trovi dei fuoriclasse, la competizione vera a livello mondiale è quella. Partecipare come Atalanta è inimmaginabile oggi, per i tempi che sono, rispetto al passato".

Lo Shakhtar ha un budget enorme e ha grandi giocatori, con stipendi che il calcio italiano non si può permettere. "Lo sottovalutiamo per il nome, non altisonante. Però ieri sera come minimo meritavamo il pareggio, abbiamo commesso un paio di errori penalizzanti. Anche sul loro 0-1 Palomino ha fatto un recupero pazzesco. Sul secondo Castagne aveva la possibilità di prenderla, è rimbalzata male. Abbiamo perso contro una signora squadra. Sono forti, noi altrettanto. Già questo è un grande successo".

Qual è la cosa più preziosa che vi porterete dall'avventura? "Quel che dicevo prima, dobbiamo anche qui crescere in termini di mentalità, di approccio. Andare in Champions League è l'obiettivo più importante, c'è la guerra per arrivare fra le prime quattro. Ora siamo terzi, la strada che sta facendo l'Atalanta, considerando gli investimenti importanti su stadio, su Zingonia, per convincere determinati giocatori di venire in nerazzurro, alle nostre condizioni".

Il mercato è finito da un bel po', c'è un nome che ci può dire che avete provato a portare qui? "Ne abbiamo visti diversi, qualcuno impossibile per i termini economici, sballava l'equilibrio per l'Atalanta. Senza fare nomi, un paio approcciati impossibile portarli qui".

Ok la salvezza, ma la squadra è forte... "Stiamo giocando bene, abbiamo fatto partite straordinarie, tipo quella contro il Torino che abbiamo perso. Diverse squadre si sono rinforzate, poi settimanalmente annunciano che l'obiettivo è l'Europa League. La corsa, non solo per la Champions, si è allargata ad altre squadre. Se ti salvi risolvi il problema, psicologicamente poi punti a migliorare questo primo obiettivo".

Un anno fa si parlava di salvezza. "Finita la partita, persa in casa, il mister è uscito dallo spogliatoio dicendo che avremmo dovuto puntare alla salvezza. Gli ho risposto che ero contentissimo, poi com'è finita? Champions League".

Un anno fa Gasperini disse "non firmo per l'Europa League". Lei? "Io firmo per la salvezza. Dobbiamo essere umili. Le dichiarazioni del mister non posso impedirle".

Andare in Europa significherebbe dare continuità. A chi vi ispirate? "Sarebbe fantastico tornare un'altra volta in Europa. Chi non ha paura a buttare dentro i ragazzi è l'Ajax. Qualcuno pensava che fossimo noi per il campionato italiano... questa è la società modello, con le dovute proporzioni".

A inizio settimana scorsa si è parlato del caso razzismo di Parma. C'è una possibilità di individuarlo? "Credo che sia stato il primo caso che un tifoso abbia detto questo e si sia sospeso la partita. Ma han fatto bene, anche uno solo va cacciato, non deve più entrare nello stadio. C'è tutta una tecnologia avanzata per individuare all'interno della tifoseria chi è il responsabile. È il minimo che si possa fare".

Condivide il daspo al tifoso della Roma? "Se è sul tema razzismo, assolutamente sì".

A fine partita ci sono stati gli applausi... "Devo ringraziare sia il Milan che l'Inter che ci hanno permesso l'opportunità di andare a San Siro. Il dispiacere è verso i tifosi, perché non hanno avuto un risultato positivo".

Gosens è rimasto in estate, nonostante potesse andare allo Schalke, a casa. "Strategicamente l'impostazione che abbiamo voluto dare, in particolare mio figlio Luca che gestisce la baracca. Ci sono dirigenti che risolvono problemi. Il primo obiettivo è quello di tenerli tutti, partiamo da una squadra che conosciamo. Dovevamo rinforzarla... comunque sia abbiamo ricevuto offerte da nove giocatori. Abbiamo tenuto tutti".

Chi è stato più faticoso tenere? "Abbiamo stoppato qualsiasi telefonata. È la verità. Il giocatore da Atalanta significa che è un bravo ragazzo. Abbiamo approcciato alcuni giocatori che poi ci han detto un po' particolari, abbiamo detto no grazie. Bisogna vedere il settore giovanile. L'Atalanta è una scuola, chiunque ha vissuto il settore giovanile capisce cosa vuol dire stare qui. Ci hanno imposto regole di comportamento per tutta la vita, io le ho nel sangue. A partire dalla prima partita al Campo Militare, avevo 14 anni. Quando noi giriamo i tornei internazionali, tutte le volte, compresa anche l'ultima, tutti ti fanno i complimenti per l'educazione. Questo è lo stile, è il bergamasco che trasmettiamo: gente seria, che lavora".

Lo stadio sarà pronto domenica. "C'è gente che ha lavorato 24 ore su 24 per portare a Bergamo un gioiello. Non pensavamo potesse uscire con questa grande qualità. È veramente un impatto potente, soprattutto molto moderno, ha tutti i requisiti per una grande società di calcio. Questi risultati, ottenuti grazie al mister, allo staff, all'organizzazione della dirigenza... abbiamo un gruppo di altissima qualità, è questa la forza dell'Atalanta. C'è mio figlio Luca che coordina".

L'Atalanta sta diventando un punto di arrivo? "Quelli contattati, anche giocatori all'estero, rispondono sempre di sì. Non hanno trovato uno che non vuole venire. Malinovskyi è forte, migliorerà sempre di più, diventerà fortissimo. Kjaer? A Roma mi ha impressionato, è il classico difensore che ti può dare una grande mano, può far molto bene. Skrtel è arrivato, è triste, la moglie voleva rimanere là. È stato corretto a dirlo, se lo avesse detto un po' prima ci saremmo mossi in maniera diversa. Per fortuna abbiamo avuto l'occasione, ogni allenamento che faceva era sempre più triste. È un bravo ragazzo".

Avete preso Muriel a giugno, con programmazione. "Abbiamo avuto la fortuna che si è infortunato in Copa America, contavamo i minuti che separava la Fiorentina alla prelazione per il riscatto. Quando è scaduta lo abbiamo preso al volo, tanto è vero che la mattina era qui".

Sulla morte di Squinzi. "Mi dispiace, ci siamo sentiti un paio di volte, quando eravamo da lui per le partite casalinghe ci ha sempre detto "per l'Atalanta questo e altro". Ci siamo trovati a casa a Reggio Emilia".

Zapata va via a gennaio? "Resterà a Bergamo, sicuramente. Non fatemi più questa domanda, ahahah, cambiate almeno giocatore. Se continua così possiamo essere soddisfatti, dovremmo salvarci se continuasse così. Zapata è perfetto per l'Atalanta, ha una famiglia bellissima".

La rosa è ampia, non può essere un ostacolo di un modello Ajax per l'inserimento dei giovani in prima squadra? "Noi abbiamo un giovane forte, Kulusevski. Qui non avrebbe continuità, a Parma è titolare fisso. Abbiamo preferito, rispetto a fargli fare poche partite, mandarlo a Parma. Strada ideale. L'anno prossimo torna all'Atalanta. Primavera? Tre o quattro forti, che si allenano con la prima squadra, ora servono giocatori più di esperienza".

E Barrow? "Per me è forte".

Nella Primavera, contro lo Shakhtar, c'erano tanti bergamaschi. "Speriamo che l'Atalanta possa avere solo giocatori bergamaschi, ma il mondo del calcio non è più locale o nazionale. È internazionale. Mediamente sono più forti i ragazzi stranieri. Mandiamo osservatori in tutti i campi, cerchiamo di non perderne uno. Però tutte le squadre si sono attrezzate. Quando sono arrivato all'Inter non interessava il settore giovanile. La Juventus sta spendendo delle cifre notevoli per pescare e controllare il mercato italiano. Cambiato completamente rispetto a 10-15 anni fa. Girano delle cifre incredibili, chiedono 4-5 milioni con ingaggi da prima squadra".

Come ha stoppato Gasperini e la Roma? "Abbiamo avuto un bel confronto, abbiamo allungato il contratto, siamo felicissimi di questo. Dubbi? Bisogna chiederlo a lui, la società ha fatto quello che era giusto fare. Il nuovo preparatore è molto bravo, ha contribuito sulla tecnica più che sulla resistenza. Gosens è migliorato tantissimo".

Si sente la differenza fra Champions ed Europa League? "Si va due giorni prima, come sono organizzati, le strutture come si allenano. Ogni viaggio comporta un suggerimento, sono tutte cose che messe insieme sono notizie importanti. Nel fine settimana inaugureremo la struttura del settore giovanile per Mino Favini. Facciamo una settimana, abbiamo parecchie cose da fare".

Quasi tutti i sedici titolari scadono tra il 2022 e il 2023. "È stato fatto un lavoro notevole da Sartori, guardando i contratti... c'è un progetto. Poi punteremo a migliorare".

La sartorata è arrivata con Arana. "È un giovane interessante, speriamo che debutti anche qualcuno della Primavera".

Non ha mai pensato di legare i nomi del suo franchising all'Atalanta? "Abbiamo avuto un fornitore con la Nike e avevamo un certo rapporto. Ora sta migliorando, è un marchio, sta portando avanti degli accordi, se andranno in porto saranno fantastici. Ne parleremo più avanti. Da parte loro c'è interesse".

Che negozi ci saranno nel nuovo stadio? "Stiamo dialogando. Portando gruppi di livello potrebbe diventare una destinazione importante, anche in prospettiva, con il museo dell'Atalanta. Ci sarà, in futuro, uno store".

Avete in programma una tournée? "Ci devono invitare... Clusone? L'unica cosa che abbiamo detto all'amministrazione è che manca un albergo che sarebbe perfetto".

Cosa ha pensato il Percassi tifoso dopo il gol dello Shakhtar? "Una pugnalata al cuore. Quando abbiamo vinto a Genova è stata una goduria... quando li prendi è una pugnalata della stessa dimensione, se non di più. Ho fatto fatica a dormire. Copenaghen? Non parliamo delle morti. Siamo terzi, in Champions League, comunque vada è un grande successo. Forza Atalanta. Il Lecce è una partita difficile, quelle salite in B sono una delle più forte dell'altra. Il Brescia è forte, si è rinforzato, essere terzi è fantastico".

22.35 - Finisce l'intervento di Antonio Percassi.

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