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Le pagelle dell'Hellas - Juric è Re Mida. Un lampo di Zaccagni nel diluvio del Picco

di Luca Chiarini
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Spezia-Hellas Verona 0-1
Marcatori: 75' Zaccagni

Silvestri 6,5 - Graziato da Nzola in occasione dell'unico pericolo corso nella prima frazione. Per il resto, non è mai sollecitato fino all'intervallo. Nella ripresa smanaccia su Pobega e porta a casa l'ennesimo clean sheet.

Dawidowicz 6 - Uno svarione estemporaneo rischia di guastare l'inizio promettente del Verona: fa detonare la corsa di Nzola, che per sua fortuna non è lucidissimo di fronte a Silvestri. Poi si ricompone e non rischia più nulla.

Magnani 6,5 - Il fatto che Juric lo preferisca a Gunter - ancora a mezzo servizio - è indicativo della fiducia che il croato ripone in lui. Colto di sorpresa dalla frittata di Dawidowicz nel primo tempo, per sua fortuna senza conseguenze. Torreggia dopo l'intervallo.

Dimarco 6,5 - Lui o Lazovic? Juric risolve il dilemma attanagliante scegliendo entrambi. E lui in quella posizione non è più una sorpresa: dà garanzie e fluidifica la costruzione dal basso. (Dal 76' Ceccherini s.v.).

Faraoni 7 - Far da contrappeso ad una catena mancina così spregiudicata significa sacrificare qualcosa in fase offensiva. Lui lo fa con il solito rigore tattico, da leader vero. L'espulsione spariglia le carte e lui si scatena, offrendo l'assist a Zaccagni.

Tameze 6 - Chiude in crescendo, riuscendo a garantire quella sostanza in mediana che non è prescindibile per Juric. È lui a far ammonire Pobega con una giravolta di pura eleganza.

Veloso 6 - Per alcuni tratti viaggia un po' sottoritmo, segno di una condizione ancora perfettibile. Non si sottrae alla baruffa, anche se non c'è grande margine per la sua qualità - eccezion fatta per la gran palla a Faraoni sul gol-vittoria -. Si arrabatta come può, lasciandosi condurre dall'esperienza.

Lazovic 6,5 - "Abbiamo bisogno del miglior Lazovic", aveva detto non più tardi di ieri Juric. Che, malgrado la condizione non ancora soddisfacente del serbo, continua a puntare forte su di lui. Il livello dello scorso anno non è ancora vicinissimo, ma gli sparuti sprazzi del primo tempo si tramutano in vere e proprie folate verso la fine. Segnali di crescita.

Barak 6,5 - Juric gli chiede uno sforzo non indifferente, perché fa continuamente la spola tra mediana e trequarti. Lui non se ne fa un cruccio e mette qualità nelle rifiniture: segna - ma il gol non è valido - dopo aver mandato in porta Kalinic con un tocco vellutato.

Zaccagni 7,5 - È sempre più catalizzatore delle transizioni là davanti. L'asse con Lazovic (cui si aggiunge anche Dimarco quest'oggi) dà sempre l'impressione di poter generare pericoli importanti dalle parti di Provedel, e prende un po' alla sprovvista Vignali. Prodigiosa la rovesciata che decide il match: sta definitivamente sbocciando un talento. (Dall'88' Salcedo s.v.).

Kalinic 5,5 - Subito cercatissimo dai compagni: della sua presenza trae beneficio tutto il reparto, che aveva disperatamente bisogno di un riferimento della sua portata. Il pallone lo difende con maestria, peccato che sprechi l'occasione più ghiotta del primo tempo. C'è ancora un po' di ruggine: andrebbe a segno poco prima dell'intervallo, ma il suo offside vanifica tutto. (Dal 53' Colley 5,5 - Un po' leggero: il ragazzo si farà).

Ivan Juric 6,5 - Chiamatelo pure Re Mida. Perché se le lamentele sull'organico sono per certi versi giustificate, un rendimento così assume un significato ancora più prorompente.

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