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Lazio, Sarri: "Prima mi criticate perché giocano sempre gli stessi, poi perché ruoto troppo..."

di Dimitri Conti
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Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha commentato in conferenza stampa la sconfitta per 3-1 contro il Feyenoord nel raggruppamento di Champions League.

Avete portato male la pressione?
"Si è fatta male per tempi, per intensità, per continuità. Andando uno a 30 all'ora e l'altro piano piano, è normale che arrivassero da tutte le parti. Il problema è l'atteggiamento, di poca personalità. Sapevamo che sarebbe stata questa la partita, è difficile da digerire il primo tempo che abbiamo fatto. Il secondo gol non si può prendere, il primo era nell'aria. Ma il secondo no. È altrettanto evidente che quando ti pressano con questa intensità poi nei 20 minuti finali ti concedono qualcosa e così è stato. Se rimani in partita qualcosa ti concedono, ma quello che non mi è piaciuto è l'atteggiamento remissivo. Nel primo tempo siamo stati tutto fuorché una squadra di personalità".

Squadra non pronta?
"Noi in questa competizione siamo con l'acqua alla gola. Dobbiamo camminare in punta di piedi per non bere. Se diamo il 101% possiamo salvarci, altrimenti andiamo tremendamente in difficoltà".

Perché non provare a vincere?
"Noi parliamo degli aspetti consci, non penso che i ragazzi abbiano avuto meno voglia di giocare a calcio di altre sere. È meglio perdere un pallone per giocare in velocità che per toccarlo una volta in più. Son tutti aspetti inconsci, difficilmente ponderabili".

Col senno del poi farebbe le stesse scelte?
"Queste è una di quelle domande... Col senno del poi. Se cambierei qualcosa, non cambierei dove pensi te. Se penso di aver sbagliato la formazione? Mettiamola così, abbiamo perso 3-1 e quindi sì. Non è che si va analizzare una partita persa perché un calciatore era fuori sintonia".

È preoccupato per questa sconfitta e per come è arrivata?
"Sono preoccupato di un aspetto, del fatto che questa squadra, anche nelle partite che fa bene, ha 10 o 15 minuto di vuoto totale. Quello ti lascia un minimo di preoccupazione perché ci sono delle partite in cui hai dei vuoti li paghi cari".

In queste situazioni il mister come può incidere?
"Quelli che sono entrati dalla panchina non sono entrati male. Se trovi la chiave su come incidere in maniera totale, le partite le vinci tutte. Sulle problematiche collettive sono più difficili da leggere".

Su Pellegrini...
"In questo tipo di partite, con attaccanti offensivi, ho bisogno di difensori più applicati sulla fase difensiva. Anche se poi non è andata bene lo stesso".

L'attitudine alla Champions è allenabile?
"Io faccio fatica a capirle certe cose. Il carattere, che si giochi in Champions o altre competizioni, dovrebbe essere sempre lo stesso. Le partite sono partite. Capisco che ci sia più pressione della Champions... Ma questa competizione prevede questo tipo di situazioni e di avversari. Faccio fatica a capirlo. Mi sarebbe piaciuto di più perdere per eccesso di faccia di cazzo, mi sarebbe piaciuto di più come atteggiamento".

Sulle scelte di Guendouzi e Castellanos...
"Io sono stato criticato per aver fatto giocare sempre gli stessi, adesso vengo criticato perché ruoto troppo... mettetevi d'accordo. Li ho tenuti in panchina perché li avevo fatti giocare sabato sera. Poi contro una squadra del genere vai a scegliere la tecnica o la fisicità? Io ho più il rammarico per non aver fatto giocare Kamada. Se si esclude l'aspetto tecnico, forse era più una partita da Guendouzi. E Ciro non si può abbandonare. Se si fa giocare sempre Castellanos, Immobile non si riprende mai".

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