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Lazio, Immobile: "La sfida col Bayern un premio per noi. È stato bello battere Lewandowski"

di Daniel Uccellieri
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ciro Immobile, bomber della Lazio, è stato intervistato dal sito della UEFA alla vigilia della sfida di Champions League con il Bayern Monaco: "È giusto considerare questa sfida un premio. Affrontare i migliori ti dà sempre più soddisfazione e motivazioni. Ovviamente sarà una partita difficilissima. Cercheremo di fare del nostro meglio in entrambe le partite, sapendo di non dover cambiare il nostro stile di gioco. Faremo sempre quello che sappiamo, con la consapevolezza di dover dare qualcosa in più per giocare la partita perfetta.

Il Bayern è una squadra molto offensiva e veloce, che gioca un calcio totale, quindi sarà difficile fermarlo quando attacca. Cercheremo di dargli qualche problema sfruttando i suoi punti deboli. Chiaramente non avremo così tante occasioni come nelle scorse partite, quindi dobbiamo rimanere concentrati e provare a coglierlo di sorpresa.

Affrontiamo i vincitori dell'ultima Champions League. Per noi è fondamentale capire ogni aspetto della partita, ma comunque vada saremo soddisfatti di quello che abbiamo fatto in Champions League. Arrivare qui dopo 20 anni è un grande risultato per il club e ci dà gioia".

Che cosa mi piace di più di Robert Lewandowski?
"Che non è mai soddisfatto. Ogni anno cerca di migliorare e di superare i suoi limiti, anche se è già un giocatore eccezionale. È un attaccante completo. Credo che attualmente sia il centravanti più forte del mondo, quindi dovremo stare molto attenti. È stato incredibile batterlo nella Scarpa d'Oro. Sfidare grandi giocatori come lui e Cristiano Ronaldo mi rende molto felice".

Mister Inzaghi?
Dato che era un attaccante, il mister preferisce che la squadra giochi un calcio offensivo e questo rende le cose più semplici per noi attaccanti. È molto importante. Come abbiamo visto, il nostro stile di gioco, sia in Serie A che in Champions League, è sempre stato divertente e votato all'attacco. Preferiamo segnare più gol dei nostri avversari anziché cercare di non subirne. Dunque, da questo punto di vista ho un grande vantaggio.

Il mister sapeva come giocare con i compagni, a volte preferiva servire l'assist che segnare. A volte mi dà consigli su questo. Se mi ricorda che ha segnato quattro gol in una partita di UEFA Champions League? Sì, lo fa spesso! Di solito me lo dice qualche giorno prima della Champions".

Quali qualità deve avere un grande attaccante?
L'egoismo è un tratto comune degli attaccanti. Quando hai la porta davanti non pensi a nient'altro. Per istinto, gli attaccanti vogliono segnare a tutti i costi; a volte significa prendere decisioni d'impulso che in quel momento possono essere sbagliate. Molti miei gol arrivano grazie al lavoro di squadra e alle manovre, altri solo per istinto".

Se sono superstizioso?
"Sì, certo. Ognuno ha le sue superstizioni e io sono anche del sud, quindi... Cerco di seguire la stessa routine quando gioco una partita. Voglio sempre segnare, ma so che non è sempre possibile; quando non riesco a segnare, cerco di rimanere concentrato sul gioco di squadra".

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