Lazio a fine ciclo, a prescindere da Sarri. Chi andrà via e chi può partire in estate
Come e più della scorsa estate, la Lazio tra una manciata di mesi sarà chiamata a rivoluzionare una squadra che sta vivendo una delle stagioni più complicate della gestione Lotito. Il passo indietro di Maurizio Sarri dopo un secondo posto e un ottavo di Champions League certifica non solo le difficoltà di uno spogliatoio che aveva rotto col tecnico dopo Monaco di Baviera, ma anche della necessità di cambiare diversi interpreti in un gruppo che oggi fatica ad esser gruppo.
Innanzitutto ci sarà da chiarire il destino del capitano, di quel Ciro Immobile che a luglio ha detto no a una mega-offerta dall'Arabia ma oggi - nonostante un contratto valido fino al 30 giugno 2027 - sembra ancor meno centrale nel progetto Lazio. Se il problema sarà Sarri o l'avanzare degli anni lo capiremo nelle prossime settimana ma intanto in estate - a 34 anni - dovrà prendere una decisione definitiva sul suo futuro. E oggi sembra più fuori che dentro.
Resterà Alessio Romagnoli, nonostante l'acceso colloquio di ieri con Lotito su un ritiro che è già storia. Resteranno Ivan Provedel, Matteo Guendouzi, il Taty Castellanos, Gustav Isaksen e Nicolò Rovella. Cinque-sei certezze attorno a cui ripartire e tra queste anche Luis Alberto che oggi ha messo 'Mi Piace' alle dimissioni di Sarri e ha altri tre anni di contratto.
Chi invece andrà via?
Pedro è in scadenza e andrà via, stesso destino toccherà a Felipe Anderson. Partirà Daichi Kamada, saluteranno almeno due terzini tra Lazzari, Hysaj e Marusic. Nebulosa la situazione di Mattia Zaccagni al pari di quella di Matias Vecino: entrambi in scadenza nel 2025, entrambi in uscita se non troveranno un accordo. C'è poi Nicolò Casale, quest'anno utilizzato molto meno rispetto alla scorsa stagione. Il suo procuratore a gennaio l'ha offerto al Napoli e, se il minutaggio non cambierà, proverà a portarlo via anche in estate.