La scelta sbagliata: Brekalo perde il treno per il Mondiale dopo il no al Torino
Una scelta della fine della scorsa stagione (aveva da arrivare l'estate) che ha inficiato sui mesi successivi, fino a far perdere addirittura il treno Mondiale. Questo è quanto successo, a grandi linee, a Josip Brekalo.
Reduce dall'ottima stagione al Torino (7 gol in 33 presenze) l'esterno croato classe '98 sul finire di essa è stato però protagonista di una telenovela legata al suo riscatto. Fissato a 15 milioni di euro, la dirigenza granata nelle settimane antecedenti si era messa in contatto con quella del Wolfsburg per tentare di abbassare la cifra, ottenendo un responso positivo dai tedeschi, disposti a scendere intorno ai 10 milioni per la cessione.
A maggio, però, il colpo di scena: è lo stesso Brekalo a fare retromarcia. Forse convinto di poter fare un salto ancora maggiore, forse allettato da altre sirene, il 24enne decide di interrompere le contrattazioni, facendo presente come sia decaduta la sua volontà. I granata prendono atto dell'impossibilità di riscattarlo e vanno su altro, sostituendolo col connazionale Vlasic (ironia della sorte, lui in Qatar ci sarà), mentre Brekalo torna al Wolfsburg puntando palcoscenici di livello. Il sogno si chiama Champions League, tanto da offrirsi al Napoli. Così non succede: in estate nessuno si interessa a tal punto da affondare il colpo (erano emerse anche Sampdoria e Sassuolo), lasciandolo così in Germania a raccogliere le briciole.
Appena tre presenze da titolare, sette apparizioni e un totale di 313 minuti in campo con il Wolfsburg da agosto a oggi. Troppo poco per il ct Dalic (per il quale è sempre stato una prima scelta dalla panchina ma mai un titolare indiscutibile) che non a caso da giugno in avanti ha smesso di considerarlo, non facendosi troppi scrupoli neanche nell'escluderlo da Qatar 2022. E chissà se adesso Brekalo starà ripensando a quel forse frettoloso no pre-estivo al Torino che ha finito, indirettamente ma neanche troppo vista la dimensione che si stava ritagliando con Juric, per costargli anche il Mondiale.