La Roma di Mourinho galleggia tra il quinto e il nono posto. Tutto dipende dalla sua Inter
Sarà un tentativo di miracolo non proprio semplice, per José Mourinho. Perché è la prima volta contro l'amata Inter, dopo il Triplate del 2010 e la notte di Madrid, il portoghese chiede strada alla sua ex squadra. Eppure ha tutti i motivi per essere preoccupato. La sconfitta contro il Bologna ha allontanato i giallorossi sia dalla vetta, oramai distante undici punti, ma anche dall'Atalanta quarta in classifica con trentuno, mentre la Roma è ferma a 25. Così, come ha spiegato più volte, Mourinho si dovrà "inventare la formazione" per cercare di contrastare i nerazzurri. Servirebbe una vittoria per accorciare su tutti: sull'Inter e su una fra Napoli e Atalanta, se non tutte e due.
Fuori Abraham, Karsdorp, El Shaarawy e Pellegrini
C'è chi è stato appiedato dal giudice sportivo, chi si è fatto male e quindi potrà vedere la partita solamente dalla tribuna. Non c'è il centravanti principe di questa annata, fermato dopo il giallo rimediato con il Bologna, così come il terzino, ex Feyenoord, che dovrebbe essere sostituito da un adattato Ibanez sulla destra. Senza Pellegrini ci sarà Mkhytarian dietro alla punta, cioè Shomurodov. Insomma, non la situazione più semplice da gestire per Mourinho, in questo momento con pochi alibi e tanti problemi.
E se fosse sconfitta?
Al netto della possibilità, del groppone composto da Fiorentina, Juventus e Bologna di superare i giallorossi, ci sarebbe anche la Lazio in grado di recuperare tre punti e arrivare a pari merito dopo sedici giornate. Con le altre che vanno forte, di fatto Mourinho si troverebbe tra il quinto e il nono posto. Ci sono sicuramente delle attenuanti, questo è vero. Ma qualche domanda potrebbe anche essere legittimamente fatta.