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L'Hellas non muore mai, ma a fare festa è il Sassuolo: 2-3 pirotecnico al Bentegodi

di Luca Chiarini
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Buona la prima per il Sassuolo di Alessio Dionisi, che strappa una vittoria soffertissima al Bentegodi, malgrado la superiorità numerica occorsa nel finale di primo tempo. A decidere sono le reti di Raspadori, Djuricic e Traorè.

Le scelte Di Francesco sceglie la via della prudenza, prediligendo la solidità di Casale all'estro di Cancellieri. L'altra novità è Hongla, schierato al fianco di Veloso e preferito ad Adrien Tameze. L'attacco è lo stesso dello scorso anno: Kalinic riferimento ultimo, Barak e Zaccagni a rifinire qualche metro più indietro. Nel Sassuolo il grande assente è Berardi: lo sostituisce Raspadori, e con profitto, con il senno di poi. Il primo post-Locatelli, in mediana, porta le firme di Maxime Lopez e Frattesi.

Dominio Verona, poi la beffa. Lo stadio è in festa, avvolgente e travolgente. Un entusiasmo contagioso, che fa subito decollare l'Hellas: dopo l'iniziale spavento per un disimpegno errato di Hongla e conseguente occasione da gol per Boga, i gialloblù prendono campo e cominciano a tambureggiare. Come naturale conseguenza, nemmeno a dirlo, arrivano le occasioni: Barak impegna Consigli, poi trova l'esterno della rete su un bel campanile di Lazovic. Poco più tardi Zaccagni mastica il destro, ma l'occasione più grande capita sulla testa di Kalinic, che in tuffo centra in pieno il montante.

Raspadori spacca il match, poi l'ingenuità di Veloso. Nel momento di maggiore difficoltà neroverde, Raspadori timbra il vantaggio. Djuricic si fa largo sulla destra, si guarda intorno e pennella un pallone delizioso per l'inserimento del classe 2000, che sfila davanti a Gunter e trova l'angolino con il piattone. L'intervallo incombe, ma prima c'è tempo per l'errore marchiano di Veloso che, già ammonito, rimedia il secondo giallo per un'entrata improvvida su Djuricic.

Djuricic e poi Zaccagni. Di Francesco ridisegna i suoi nella ripresa: Cancellieri rileva uno spento Kalinic, Zaccagni fa il falso nove e Barak la spola tra mediana e attacco. Sembra funzionare, perché dopo una manciata di secondi Zac, imbeccato proprio da Cancellieri, sfiora il pari con il destro. L'Hellas ci crede, legittimamente, ma di lì a poco incassa un altro colpo durissimo: Djuricic gioca sul velluto, combina nello stretto con Caputo e fulmina Pandur con un colpo da biliardo. Sembra la fine per l'Hellas, che ha però conservato lo spirito indomito delle stagioni scorse: la squadra incassa il gancio, fa di necessità virtù e si costruisce dal nulla un'opportunità dopo aver rischiato grosso su un'altra finezza di Djuricic: Zaccagni, ancora lui, sguscia via in area a Toljan, che lo atterra con eccesso di foga e causa il rigore. Dal dischetto si presenta proprio Zaccagni, che spiazza Consigli.

Doccia fredda Traorè. La panchina è una risorsa per Dionisi molto di più di quanto non lo sia per Di Francesco. E infatti il primo cambio, Traorè per Raspadori, produce il terzo gol: splendida conclusione a giro del numero ventitré e palla che dà una carezza al palo, prima di finire in rete, malgrado la deviazione impercettibile di Pandur.

Zaccagni dà spettacolo. Il roller coaster di emozioni non si placa, ma rilancia. Zaccagni si mette in proprio, sterza secco su Magnanelli e trova un grande angolo da posizione defilatissima: è il 2-3 che arroventa il finale del Bentegodi, nel quale i gialloblù non riescono però a completare l'impresa. A esultare è il Sassuolo, al termine di una gara divertentissima.

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