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L'evoluzione di Kulusevski: attaccante con skills da moderna mezzala

di Raimondo De Magistris
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Non è una sorpresa. Non lo è perché Dejan Kusevski già nella passata stagione s'era affacciato in Serie A nell'Atalanta di Gian Piero Gasperini e perché la scorsa stagione questo centrocampista classe 2000 l'aveva chiusa nel migliore dei modi, con la conquista dello Scudetto Primavera e con la palma di migliore in campo nelle fasi finali. Dai suoi piedi lo scorso 14 giugno partì l'assist per Ebrima Colley nel decisivo match contro l'Inter. Una finale vinta anche grazie alle sue giocate, contro quella che per diverse settimane è sembrata potesse essere la sua nuova squadra. Almeno fino al rilancio della Juventus.

L'intuizione del Parma - Se oggi Kulusevski si trasferisce per 35 milioni di euro più nove di bonus il merito è dell'Atalanta, che ci ha puntato acquistandolo dal Brommapojkarna per 90mila euro, ma anche del Parma. L'intuizione di Faggiano e la concretezza di D'Aversa hanno permesso al calciatore di Stoccolma di trovare in Emilia l'ambiente ideale per esaltarsi e giocare. Tanto e fin dall'inizio. Kulusevski fin qui è sceso in campo in tutte le 17 partite di campionato e l'ha fatto sempre da titolare. L'esordio contro la Juventus, la sua futura squadra, è avvenuto in un tridente con Gervinho e Inglese. Esterno destro di passo e con grande propensione alla fase difensiva. Collante tra il centrocampo e l'attacco, Kulusevski ha subito avuto un grosso impatto con la realtà emiliana e già dalla partita a Udine s'è messo in evidenza con due assist decisivi.
Ma Kulusevski in queste prime 17 giornate ha ricoperto anche altri ruoli: a San Siro contro l'Inter ha giocato alle spalle del tandem Karamoh-Gervinho, a Firenze è stato ha avanzato di qualche metro il suo raggio d'azione agendo da falso nueve.

Presente da attaccante, futuro da mezzala? - Fino a questo momento, D'Aversa l'ha quindi schierato in tutti i ruoli d'attacco. Ha sfruttato nel migliore dei modi le sue caratteristiche per metterlo al servizio di una squadra che interpreta il contropiede come poche altre in Serie A. Un modello di gioco che ha permesso a Kulusevski di mettere in mostra tutto il suo repertorio, innanzitutto quello tecnico. Mai banale nei suoi suggerimenti, l'ormai ex Atalanta gioca prettamente in verticale e non ha paura del dribbling. Lo fa con giocate sempre diverse tra loro e sempre ad alta velocità.
A rendere Kulusevski giocatore unico nel suoi genere in questo girone d'andata è stata anche la sua capacità di abbinare queste qualità al suo aiuto prezioso in fase di non possesso. Forte anche dei suoi 19 anni, Kulusevski pur partendo da attaccante ha spesso assolto compiti da mezzala quando erano gli avversari a tenere palla.

Ad oggi, i suoi numeri sono quelli di un predestinato: quattro gol e sette assist. Difficile analizzando solo questo girone d'andata capire quali siano i suoi limiti: a 19 anni, deve certamente crescere per misurarsi in futuro in una realtà molto diversa come quella bianconera. Ma dalla sua Kulusevski ha anche una spiccata personalità, la capacità di caricarsi la squadra sulle spalle quando è necessario. Un esempio? L'ultima partita prima della pausa. Contro il Brescia, con la squadra ormai sulle gambe e sotto di un gol è stato lui nell'ultimo quarto d'ora a suonare la carica. E a permettere al Parma di tornare a casa con un punto grazie all'assist per Grassi.

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Domenica 19 Maggio 2024
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