Kean, l'ex tecnico: "Difficoltà? Nessuno ha creduto davvero in lui. Fiorentina l'ideale"

Fiorentina come l'occasione di dimostrare davvero quanto vale: Moise Kean riparte dalla Viola. Nel corso dell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport oggi in edicola, uno dei primi tecnici avuti dall'attaccante ai tempi delle giovanili della Juve, Maurizio Molinelli, ha benedetto la scelta della dirigenza dei toscani di puntare su di lui: "Se lo vedevi giocare a 13-14 anni era impressionante. Ha giocato in pratica sempre ‘sotto-età’. In dodici anni di giovanili della Juve non ho mai visto un giocatore così forte" - ha spiegato.

Oltre all’exploit da giovanissimo anche il debutto a sedici anni in bianconero. Poi che è successo?

"Crescendo aumentano le difficoltà, gli infortuni. Poi ha avuto tanti allenatori diversi, secondo me nessuno di loro ha creduto in pieno nel suo potenziale. Lui è uno di quegli attaccanti che si deve sentire ‘coccolato’, soprattutto dal tecnico e dai tifosi".

In questo, Firenze può essere l’ideale per rilanciarsi?

"Credo proprio di sì. Alla fine ha solo 24 anni, sembra che ne abbia di più perché ha iniziato a giocare tra i grandi otto anni fa".

Per la Juve rischia di essere un rimpianto?

"Non so. La decisione di separarsi non sarà stata facile né per la società, che ci ha puntato tantissimo, né per lui perché è cresciuto col bianconero sulla pelle e rimarrà riconoscente per sempre nei confronti della Juve".