Italiano meglio di Thiago Motta al Bologna? Il commento degli opinionisti
Il Bologna di Vincenzo Italiano - giunti a questo punto del campionato - ha fatto gli stessi punti di Thiago Motta in rossoblù nella passata stagione, ma con una partita in meno e con la Champions League di mezzo (senza Zirkzee, Calafiori e Ferguson...). Quindi, Italiano finora ha fatto meglio di Motta? Così la pensano gli ospiti e gli opinionisti di TMW Radio.
Fabio Bazzani: "Ha perso 2-3 giocatori assoluti ma la rosa è più profonda di quella di Motta per fare la Champions. Non è migliore ma più profonda. Entrambi gli hanno dato un'identità, ma Italiano ci ha messo poco tempo".
Gigi Maifredi: "Credo che Motta abbia iniziato un percorso che Italiano sta seguendo, con l'aiuto di Sartori. Quando in una società hai un collaboratore come Sartori, nulla viene lasciato al caso. Italiano aveva un compito difficile dopo una stagione trionfale come quella dello scorso anno. Senza dei big poteva essere una stagione difficile e il suo merito è quello di non aver avuto troppi problemi".
Stefano Impallomeni: "Mi sta meravigliando dopo questo inizio di stagione Italiano. Meglio di Motta? Nell'ultimo mese e mezzo dà un'idea di maggiore spettacolarità di gioco rispetto a Motta. Per dire che è meglio di lui però è troppo presto. Si sta confermando, pur con una Champions in più di mezzo da giocare e senza qualche elemento importante. Per ora preferisco Motta".
Alessandro Mossini: "Italiano un paio di settimane fa ha detto che non vuole fare questo confronto, perché può solo perderlo. 68 punti da rifare sono tanti e il Bologna è decollato nel girone di ritorno. Il Bologna sta decollando, ha trovato delle soluzioni in corsa e sta sfruttando una rosa numericamente più profonda e che qualitativamente si appoggia a 7-8 elementi importanti. Italiano sta facendo un lavoro di alto livello".
Paolo Ghisoni: "Non è corretto fare paragoni, ma mi chiedo più cosa vuole fare da grande il Bologna. E' tornato in Champions e sono partiti due giocatori tra i più appetiti come Zirkzee e Calafiori. Non è tanto l'allenatore che arriva ma il tipo di atteggiamento che vuole avere la società".