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Hellas, Veloso: "È stato bello far arrabbiare Ronaldo. Speriamo di riprendere a giocare"

di Luca Chiarini
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nuovo appuntamento con la rubrica "A tu per tu": oggi è stata la volta di Miguel Veloso, che direttamente dal profilo Instagram dell'Hellas Verona ha avuto modo di rispondere alle domande dei tifosi gialloblù. Molti i temi toccati dal centrocampista portoghese, dalla sfera personale ai bilanci provvisori della stagione momentaneamente sospesa. Queste le sue dichiarazioni più significative:

Miguel, come stai?
"Tutto bene: in casa, sereno, con la famiglia, che è la cosa più importante in questo momento".

L'anno scorso dicesti che volevi fare la tua miglior stagione in Italia.
"Non è solo merito mio, ma anche di tutti i miei compagni. Non è solo Miguel o Pazzini, siamo una squadra. Se la squadra fa bene le individualità vengono fuori. Ringrazio lo staff e i compagni, che hanno contribuito a disputare sin qui una bella stagione. A inizio anno volevo dare il meglio, spero di riuscire a finire la stagione perché quello che stiamo facendo è veramente bello".

Qual è la motivazione che ti spinge a ripartire ogni anno?
"Ho la fortuna di fare quello che mi piace. Negli ultimi anni ho imparato molto, anche quando le cose non andavano bene. La mia motivazione è la mia famiglia, ma anche l'orgoglio che ho e la voglia di fare sempre meglio".

Che esercizi fai in questo periodo?
"È facile. Mi sveglio alle sette e corro dietro ai figli (ride, ndr). Scherzi a parte, lo staff ogni giorno ci manda i programmi da seguire, per noi calciatori è tutto più semplice in questo modo".

Ti aspettavi una stagione così?
"Sinceramente no, la squadra era appena salita in Serie A, con diversi cambiamenti sia a livello di staff che di rosa. Non è facile arrivare e fare bene subito. Tutti gli allenatori hanno la propria idea di calcio: io avevo già lavorato con Juric, ma in molti non lo conoscevano. Ma il merito è stato del mister e di tutti gli altri, questa è stata la forza del gruppo".

Dove hai imparato a calciare le punizioni?
"In questo fondamentale mi sono allenato di più quest'anno che in altre stagioni. A casa i miei genitori avevano il giardino, loro non erano molto felici che mi allenassi perché ogni giorno calciavo addosso ad un arancio. È tutta una questione di allenamento".

In una stagione ideale quanti gol ti piacerebbe fare?
"Il numero di gol o assist non conta molto per quanto mi riguarda, cerco sempre di aiutare la squadra nel miglior modo possibile. Voglio dare equilibrio, non cerco sempre di andare avanti. Guardo quello che fanno i miei compagni e cerco di essere posizionato il meglio possibile".

Come vivi la città di Verona?
"Benissimo. Non mi aspettavo di trovarmi così bene, a livello calcistico e ambientale. Abito in centro, non ho bisogno quasi mai della macchina, posso camminare serenamente con la mia famiglia. Mi sono trovato bene con le persone, persone positive, che lavorano tanto".

Qual è stata la sensazione dopo il gol al Bologna?
"Bellissima, non me l'aspettavo. In quella partita restammo in dieci, perdevamo uno a zero, venivamo da una sconfitta in Coppa Italia. Poter segnare e fare subito punti è stato veramente bello".

Che differenze hai riscontrato tra Verona e Genova?
"A Genova c'è il mare, ma per muoverti hai sempre bisogno della macchina. A livello di città trovo Verona molto più bella, le persone sono più calorose. A Genova ho vissuto cinque anni, anche lì comunque le persone sono calde, provano a parlarti, vivono il calcio intensamente. Qui c'è più serenità, puoi camminare tranquillamente".

E le differenze tra lo Juric di Genova e quello di Verona?
"Non ce ne sono. Quando il mister arrivò a Genova facemmo benissimo fino a dicembre. Poi ci fu una partita sfortunata contro il Palermo, in cui mi infortunai, e le cose iniziarono ad andare male. Genova è una piazza molto esigente, le cose non sono andate molto bene e il mister fu esonerato. Juric ha sempre questa mentalità di avere il pallone, di dominare la partita. A lui piace vincere, anche giocando contro squadre più forti. Qui all'Hellas forse i calciatori hanno capito meglio il suo messaggio".

Che emozione ti ha dato battere Ronaldo?
"Bella, perché lo conosco e so che non gli piace perdere. Vederlo arrabbiato è stato abbastanza bello (ride, ndr), anche se dopo la partita abbiamo parlato".

Una voto da uno a dieci per Amrabat?
"Sofyan è un bravo ragazzo. Nemmeno io mi aspettavo potesse fare così bene, ma può migliorare ancora tanto, perché è giovane. Gli do otto, perché è stato molto bravo".

Com'è giocare con Faraoni?
"È un lavoratore, un ragazzo speciale. Anche lui quest'anno ha dimostrato il suo valore, ma anche lui può migliorare. È sicuramente bravo".

Raccontaci la punizione sulla quale segnò Kumbulla con la Juve.
"Era in fuorigioco di mezza spalla. È stato sfortunato perché è stato poi annullato, ma anche bravo".

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Sabato 4 Maggio 2024
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