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Hellas, Tudor: "Punto meritato. Ora pensiamo all'Empoli: sarà la partita dell'anno"

di Luca Chiarini
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A margine del pareggio contro il Napoli, il tecnico dell'Hellas Igor Tudor ha fornito la sua analisi del match ai microfoni di DAZN. Di seguito le sue dichiarazioni.

Nel secondo tempo siete anche riusciti a contenere, oltre a spingere.
"È vero che siamo cresciuti dal punto di vista difensivo: all'inizio facevamo fatica ad essere compatti, c'era molti meno raddoppi. Davanti, con la qualità che abbiamo, creiamo sempre qualcosa. Difensivamente c'è stato un passo avanti con la Juve, oggi abbiamo fatto un'altra bella gara: è un punto meritato, che ci dà fiducia e orgoglio".

Da quando è arrivato, sarebbe terzo in classifica.
"Non è reale quello secondo me, è un'esagerazione".

Ma testimonia il fatto che avete intrapreso il percorso giusto. Quando ha abbracciato questa idea di calcio?
"Penso che un allenatore debba sempre evolversi. Ogni anno. Il calcio cambia, va in una direzione, la gente che viene allo stadio è sempre più esigente. Non vuole vedere un calcio attendista. A me piaceva fare pressione a zona, oggi è diverso, è una pressione a uomo. In fase difensiva mi sono appoggiato tanto al lavoro che è stato fatto nei due anni scorsi. Bisogna lavorare molto in settimana per farlo: io ho bravi ragazzi, umili, pronti al sacrificio. Oggi era una partita interessante dal punto di vista mentale volevo vedere come avremmo sfruttato questa onda emotiva. Ora recuperiamo, a Empoli abbiamo una partita fondamentale: sarà la partita dell'anno, speriamo che chi rientrerà dalla nazionale stia bene".

Difensivamente avete le vostre certezze o le cambiate in base all'avversario?
"Dipende dal modulo dell'altra squadra per quanto riguarda le scalate. Il modo di allenare in questo calcio comporta dettagli molto importanti. C'è anche il pressing al contrario, che è ancora più importante del pressing alto. Se vai sempre verso la porta avversaria il giocatore ha una sensazione diversa, però per chi è dietro non è semplice giocare uno contro uno. Questi raddoppi, questa voglia di andare indietro, sono fondamentali".

Questo calcio è proponibile in qualsiasi altro club?
"Questo modo di allenarsi è difficile da proporre in una grande squadra, ma si potrebbe fare una via di mezzo, con la voglia di andare avanti ma più a zona. Questa è una cosa un po' 'malata', in senso buono: non lo puoi proporre a uno come Ronaldo. Penso che nel calcio non si debba rinunciare a niente, bisogna lavorare su entrambe le fasi".

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Mercoledì 15 Maggio 2024
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