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Hellas, Badu: "Tifosi incredibili, li ringrazio. Volevo il Lione, ma l'Udinese mi convinse"

di Luca Chiarini
Fonte: foto Ufficio Stampa Hellas Verona
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Gli ultimi mesi sono stati piuttosto complicati a livello personale per Emmanuel Badu. A Verona, però, il centrocampista ghanese ha trovato una seconda famiglia, che non ha mai mancato di fargli percepire la propria vicinanza. L'ex Udinese si è raccontato in una diretta Instagram, direttamente sul profilo ufficiale degli scaligeri. Queste le sue dichiarazioni:

Come stai?
"Sto bene. Non è stato facile stare a casa così a lungo, senza poter uscire o vedere i miei compagni. Ma adesso va meglio".

Adesso avete iniziato ad allenarvi in gruppo.
"È stato bello ritrovarsi. Per tre mesi non ho visto nessuno, ma ieri ci siamo divertiti".

Ci racconti il lancio della maglia alla bambina a Primiero, al tuo arrivo in ritiro?
"I tifosi hanno fatto tanto per me, li ringrazierò per sempre. Quando sono stato fermo per quattro mesi mi hanno sempre sostenuto con i loro messaggi, mi ha fatto molto piacere".

Per la seconda volta, nella stessa stagione, stai provando a recuperare la forma.
"Sto migliorando. In questi tre mesi ho lavorato a casa. Sto molto meglio, ma devo ancora lavorare. Per quasi un anno e mezzo non ho giocato molto: sono stato fermo quattro mesi, poi ho giocato un po', ed è saltato fuori questo casino. Ma sto lavorando duramente, speriamo non ci siano più problemi".

Il tuo è anche un ritorno alla vita.
"Fortunatamente ho la vita, la cosa più importante. L'anno scorso è stata dura, ma adesso è alle spalle e sono concentrato sul futuro".

Hai pensato che quello stop potesse porre fine alla tua carriera?
"No, penso di giornata in giornata. E sto lavorando per tornare al top".

Hai continuato a frequentare Peschiera...
"Avevo un fastidio al piede, e quando eravamo fermi ho fatto un po' di fisioterapia. Ho lavorato un po', ma tre mesi di stop sono duri per tutti. Sicuramente ci saranno molti infortuni, dovremo stare attenti a questo aspetto".

Dopo il tuo rientro, sei subito sceso in campo a Ferrara.
"Devo ringraziare lo staff e il mister, hanno fatto di tutto perché entrassi in campo con la SPAL. Per me è stata dura, ma questo è il mio lavoro e devo essere pronto a tutto. Poi Juric è un grande allenatore, un lavoratore".

Cos'hai provato quando hai sentito i cori dei tifosi per te?
"Non ho parole per loro, posso solo ringraziarli. Ho giocato a calcio per molto tempo, ma questi tifosi sono incredibili".

Com'è nato il tuo arrivo a Verona?
"Ero in Ghana, dissi al mio procuratore che volevo cambiare aria. Quando mi chiamò l'Hellas dissi: 'Vado'. L'anno prima segnai nel finale proprio contro di loro, ma questo è il calcio. Dopo aver parlato con il d.s. tornai in Italia e firmai per questa grande società. Inoltre Samir e Nicolas mi avevano parlato molto bene del club".

Quest'anno state ottenendo ottimi risultati.
"Il merito è della società, in primo luogo. Poi del mister e del suo staff. Abbiamo una squadra che ha fame: giovane, con elementi di esperienza con Veloso o Lazovic, che hanno giocato in Italia per molti anni. Poi ci sono giovani incredibili come Zaccagni e Adjapong. Amrabat è stata una sorpresa incredibile, nessuno se l'aspettava. A inizio stagione ci siamo prefissati di salvarci il più presto possibile: siamo migliorati in corso d'opera e abbiamo quasi raggiunto l'obiettivo".

Ci racconti del tuo arrivo a Udine?
"Fu dopo il Mondiale Under 20. Inizialmente volevo andare al Lione: ci aveva giocato Essien, che per me era un idolo. Poi l'affare non si concretizzò, e si fece sotto la Sampdoria, che fece un'offerta insufficiente. Poi fu la volta dell'Udinese, che aveva una storia importante di giocatori ghanesi. La mia scelta ricadde sui bianconeri per questo motivo, nel 2010".

In Ghana c'è grande passione per il calcio.
"Sì, è una religione, come in Italia. In paesi come il Camerun, l'Egitto o il Ghana il calcio è importantissimo. Ho avuto la fortuna di giocare molte partite in nazionale, vincendo anche un Mondiale Under 20. Poi ho condiviso lo spogliatoio con grandi giocatori come Appiah, Essien e Muntari".

Sei ancora giovane, puoi tornarci.
"Sì, ma il mio obiettivo in questo momento è aiutare il Verona".

Com'è stato giocare contro l'Arsenal, all'Emirates, con l'Udinese?
"Guidolin mi aiutò molto. Avevamo giocatori incredibili: Di Natale, Asamoah, Isla, Armero, Sanchez... Così è tutto più facile. Loro avevano Van Persie, grandi attaccanti. Facemmo bene: perdemmo all'andata, al ritorno volevamo rimontare, ma perdemmo due a uno".

C'è un allenatore che ti ha lasciato qualcosa di particolare?
"Direi Guidolin. Con lui ho giocato in Champions ed Europa League, siamo arrivati terzi in campionato per due volte, un risultato incredibile per una società come l'Udinese".

A fine carriera vorresti tornare in Africa e aiutare di più il tuo paese?
"Lo sto già facendo. Ma a fine carriera vorrei aiutare i giovani calciatori là, e mi piacerebbe trovare una nuova occupazione, come l'allenatore o il procuratore".

Perché hai deciso di fare il calciatore?
"Mia mamma non voleva che giocassi. Sono nato in una città piccola, e tutti pensavano fosse impossibile raggiungere certi livelli. Mia madre voleva che studiassi, ma il mio procuratore in Ghana mi aiutò molto. Si chiamava Ibrahim. Parlò con mia mamma, e nonostante le sue rimostranze la convinse. La vittoria del Mondiale mi ha indubbiamente cambiato la vita".

Cosa ti piace di Verona?
"Non esco molto, quindi non la conosco benissimo. Di solito sto a casa, guardo qualche film. Ogni tanto vengo in città a fare shopping, il centro è davvero bello".

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Domenica 19 Maggio 2024
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