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FOCUS TMW - Giocare o fermarsi? Ecco la posizione di tutti i 20 club di Serie A

di Simone Lorini
Fonte: con la collaborazione degli inviati di TMW
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

La premessa è ovvia ma comunque importante: l'ipotesi di tornare a giocare riguarda solo ed esclusivamente uno scenario in cui la crisi sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus sia alle spalle da diversi giorni e le condizioni di sicurezza per calciatori e non, totalmente garantite. Una ipotesi che comunque sta dividendo la Serie A, con diverse società italiane pronte a ricominciare in caso di ok da parte degli organi preposti, ed altre che invece, per motivi disparati, sono più per la sospensione definitiva del campionato con tutte le problematiche del caso (assegnazione titolo, qualificazione per le coppe europee, retrocessioni, etc). L'intervento del presidente della FIGC Gravina certifica l'intenzione del mondo del calcio di tornare in campo, magari dalla seconda parte di maggio (qui l'intervista integrale) Abbiamo analizzato le posizioni delle venti società di Serie A al riguardo, ponendo una semplice domanda: favorevoli a riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza o alla fine anticipata della stagione?

ATALANTA - Non si espone
- La Dea è quarta in campionato e ai quarti di finale di Champions League, quindi una fine anticipata della stagione non sarebbe certo un problema dal punto di vista sportivo, né da quello economico. In questo momento comunque la società non si è sbilanciata, anche se giova ricordare l'appello fatto dagli ultras per la fine delle ostilità.

BOLOGNA - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- La posizione del club felsineo è molto chiara ed è stata nuovamente esplicitata dal dirigente rossoblù Marco Di Vaio: "La nostra preferenza va al ritorno in campo, se le condizioni di sicurezza lo permetteranno, magari anche ricominciando a giugno. Sarebbe bello dare alle persone la possibilità di dare un po' di svago guardando la squadra che tifano".

BRESCIA - Chiudere la stagione anticipatamente
- Altrettanto chiara è l'idea del patron delle Rondinelle Massimo Cellino, che in questi giorni ha ribadito: "Se ci costringono a riprendere, sono disposto a non schierare la squadra e perdere tutte le partite a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più".

CAGLIARI - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- La posizione del club sardo è allineata a quelle di Brescia e Bologna: c'è voglia di riprendere a giocare, ovviamente solo e quanto l'emergenza sanitaria sarà finita. Tuttavia Tommaso Giulini, patron dei rossoblù, non si è sbilanciato: "Da una parte vorrei tornare a giocare domani, ma dall’altra vedo tanto dolore e sofferenza negli ospedali".

FIORENTINA - Non si espone
- La società viola ha scelto di aspettare le decisioni del Governo, senza prendere una vera posizione sull'eventuale ripresa del campionato. In questi giorni tuttavia il patron Commisso ha espresso pessimismo circa questa ipotesi, specificando che prima di pensare solo ad allenarsi servirà superare la crisi sanitaria.

GENOA - Chiudere la stagione anticipatamente
- Le genovesi hanno espresso la preferenza per una chiusura anticipata del campionato. Recentemente il patron Preziosi ha specificato che il Grifone sarebbe disponibile a tornare in campo nel caso in cui ci fossero le condizioni, esprimendo tuttavia grossi dubbi su questa ipotesi.

HELLAS VERONA - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- "Noi siamo per la ripresa del campionato. Ci piacerebbe giocare e la politica non ci interessa". Ancora una volta, una posizione molto chiara e definita: l'Hellas Verona, qualora ce ne fosse la possibilità, sarebbe per il ritorno in campo.

INTER - Non si espone
- Ufficialmente la società nerazzurra non ha indicato una preferenza. I dirigenti intanto valutano la possibilità del taglio degli stipendi della rosa. Per quanto riguarda la ripresa l'idea è non andare allo scontro, aspettare e valutare sulla base di tempi e formula per chiudere la stagione.

JUVENTUS - Non si espone
- La Juve non prende una posizione netta al momento e va visto in questa ottica anche l'accordo con i giocatori: prevede la necessaria elasticità nel riconoscimento degli stipendi. Tuttavia con l'ECA, giusto ieri, il patron Agnelli ha dato un segnale piuttosto forte ieri e va nella direzione della ripresa del campionato a ogni costo.

LAZIO - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- Senza se e senza ma, la Lazio giocarsi tutte le possibilità di vincere uno storico Scudetto e lo ribadisce ogni settimana attraverso i propri dirigenti. Le parole di Tare, pronunciate pochi giorni fa, ne sono l'esempio perfetto: "Il campionato deve andare avanti, sarebbe ingiusto interrompere la stagione". Lotito avrebbe già avvertito la squadra che dalla prossima settimana riprenderà il ritiro e dunque gli allenamenti a Formello in vista della possibile ripresa del campionato, ma il decreto governativo di Conte rimanda tutto almeno al 14 aprile.

LECCE - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- Dal punto di vista sportivo la posizione del club giallorosso è facilmente capibile: al terzultimo posto, i salentini vogliono almeno la possibilità di giocarsi lo scontro diretto con il Genoa (all'andata fu 2-2). Il presidente Sticchi Damiani lo ha ribadito: "Spero si possa tornare in campo in condizioni di sicurezza mettendosi alle spalle il virus: è un sogno che mi piace cullare. Pee la Lega, terminare la stagione sarebbe l'ideale sotto il profilo finanziario. Noi rischiamo di retrocedere, ma è un rischio che dobbiamo correre".

MILAN - Non si espone
- Al settimo posto in classifica (con una gara in più rispetto a Hellas e Parma però) e in semifinale di Coppa Italia, i rossoneri sarebbe quasi certamente in Europa League se la stagione finisse. In ogni caso il club rossonero non ha preso una posizione ben definita riguardo il ritorno in campo la fine anticipata dell'annata.

NAPOLI - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- In piena rimonta in classifica, gli azzurri hanno indicato in ogni confronto della Lega Serie A la propria intenzione di ritornare a giocare il prima possibile. Tuttavia, non c'è una vera e propria comunicazione ufficiale circa la preferenza del club.

PARMA - Non si espone
- Il club gialloblù, consapevole della difficile situazione sanitaria presente nella propria zona, non ha ancora una posizione circa il possibile ritorno in campo. In questo momento è stata data priorità assoluta alla solidarietà e alla lotta al virus.

ROMA - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- La Roma è tra i club che vuole riprendere a giocare una volta che l'emergenza sarà alle spalle: c'è ancora una Champions in ballo, oltre ad un percorso in Europa League che vede i giallorossi come una delle potenziali favorite per il successo finale. Non c'è comunque una dichiarazione ufficiale circa le intenzioni del club.

SAMPDORIA - Chiudere la stagione anticipatamente
- Le genovesi hanno espresso la preferenza per una chiusura anticipata del campionato. Il patron Ferrero in una recente intervista ha manifestato grossi dubbi sulla possibilità effettiva di tornare in campo in situazioni di assoluta sicurezza.

SASSUOLO - Riprendere a giocare una volta cessata l'emergenza
- Pur non essendosi sbilanciata su una posizione piuttosto che su un'altra, oggi la preferenza del club emiliano sarebbe riprendere a giocare, purché ci siano condizioni uguali per tutti. "Possiamo rischiare di lottare per retrocedere o magari lottare per qualcosa in più ma preferisco non pensarci perché credo sia giusto, per una questione di correttezza nei confronti di tutti, poter concludere il campionato", le ultime parole al riguardo di Carnevali.

SPAL - Non si espone
- Nessuna preferenza esplicitata da parte della SPAL, che attende di capire quando e come l'emergenza finirà. Da Ferrara non trapela null'altro al momento.

TORINO - Chiudere la stagione anticipatamente
- Cairo è stato il più chiaro possibile nelle recenti dichiarazioni: la stagione 2019-20, se spostata in estate, rischia di rovinare anche quella seguente. Toro totalmente pro chiusura quindi: "Giocare a luglio sarebbe accanimento, rischiamo di compromettere non una ma due stagioni".

UDINESE - Non si espone
- Nel taglio degli stipendi l'Udinese non avrebbe un gran risparmio, quindi dal punto di vista economico sarebbe più conveniente giocare e assicurarsi la propria fetta di diritti tv. Riguardo l'ipotesi di tornare in campo comunque i bianconeri non hanno fornito nessun tipo di comunicazione, né ufficiosa né ufficiale.

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